Capitolo 67: Il Torneo d’Argento

Il tempo e gli sforzi impiegati per affrontare la minaccia di Yogg-Saron portarono ad una pausa nel grande conflitto contro il Re dei Lich; tranne che per i combattimenti ad Icecrown, i quali continuarono senza sosta. La Crociata d’Argento (che nel frattempo aveva stabilito diverse roccaforti nella regione insieme ai Cavalieri della Spada d’Ebano), riconoscendo che il tempo di affrontare direttamente Arthas era sempre più vicino, iniziò a prepararsi all’inevitabile assalto alla più grande fortezza del Flagello: la Cittadella di Icecrown. A tal fine, la Crociata annunciò l’inizio del Torneo d’Argento: un evento che, tra le altre cose, avrebbe cercato di mitigare e riallacciare i rapporti tra l’Alleanza e l’Orda.

Oltre a riunire coloro che stavano già in quel momento combattendo il Flagello, il Torneo avrebbe anche addestrato questo grande esercito in preparazione dell’assalto finale al bastione del Re dei Lich. Ma cosa ancora più importante, l’evento sarebbe servito anche a determinare i migliori combattenti presenti, i quali sarebbero poi stati utilizzati per creare una piccola forza d’attacco che avrebbe condotto la carica nella Cittadella. Il ragionamento alla base dell’utilizzo di una piccola forza per guidare l’assalto finale risiedeva nel fatto che qualsiasi grande perdita di vite avrebbe soltanto contribuito a rafforzare il Flagello, oltre al fatto che avrebbe lasciato il resto di Azeroth impreparato in caso di attacchi massicci da parte di Arthas.

Nonostante questo tuttavia, né l’Orda né l’Alleanza videro di buon occhio l’organizzazione del Torneo, che si sarebbe svolto all’estremo nord-est di Icecrown, con Re Varian Wrynn e Garrosh Hellscream che non persero mai occasione di provocarsi l’un l’altro. Alla fine comunque, il Torneo d’Argento iniziò con entrambe le fazioni in piena presenza (l’Alleanza sostenuta dagli Alti Elfi del Patto d’Argento e l’Orda dagli Elfi del Sangue dei Predatori del Sole), così come non mancarono nemmeno i rappresentanti dei Cavalieri della Spada d’Ebano. Sia Re Varian Wrynn che il Warchief Thrall, leader delle due fazioni, fecero la loro comparsa ed accettarono l’invito di Tirion Fordring di osservare alcune delle prove del torneo nell’arena principale, il Colosseo dei Crociati. Nel frattempo, le guardie della Crociata mantennero una costante vigilanza in tutto il territorio, assicurandosi che non ci fossero conflitti tra l’Orda e l’Alleanza.

Ben presto, tuttavia, il Torneo attirò l’attenzione del Re dei Lich, che inviò forze per interromperlo nei modi più disparati. Vicino al luogo di svolgimento delle prove, il Culto dei Dannati stabilì una base ed iniziò a catturare gli aspiranti campioni che prendevano parte al torneo. Così, come parte del programma di addestramento degli aspiranti partecipanti al torneo, alcuni membri delle due fazioni furono inviati a salvare il maggior numero possibile di prigionieri, prima che essi potessero essere usati nei rituali oscuri del Culto. Allo stesso modo, gli aspiranti furono anche inviati alla distesa chiamata la “Corte delle Ossa”, di fronte alla temuta Cittadella di Icecrown per iniziare attacchi preliminari alle difese della grande fortezza. Oltre al Culto dei Dannati, anche le Val’kyr del Re dei Lich lanciarono periodicamente attacchi sul terreno del torneo, nel tentativo di liberare le loro sorelle che i paladini avevano catturato. Un’altra parte importante dei piani del Re dei Lich per interrompere il torneo fu quella di infiltrarsi e distruggerlo dall’interno. Per raggiungere questo obiettivo, Arthas inviò il Cavaliere Nero, un umano al servizio dei poteri oscuri, ad agire come contendente negli eventi del torneo, cercando segretamente di sabotare lo sforzo bellico dei difensori di Azeroth. Anche se la vera natura del Cavaliere Nero fu alla fine scoperta e venne successivamente ucciso, egli tornò di nuovo come non-morto, sferrando un attacco durante una delle maggiori prove del torneo. I campioni, dopo un accanito combattimento, riuscirono finalmente a uccidere il Cavaliere Nero una volta per tutte, anche se i piani del Flagello per minare il Torneo d’Argento non furono sventati definitivamente.

Verso la fine, si svolse così l’Ordalia dei Crociati, il culmine dell’intero Torneo d’Argento in cui i campioni più promettenti individuati dagli altri eventi sarebbero stati contrapposti ad alcuni dei più pericolosi e potenti servitori di Arthas che i Paladini ed i Cavalieri della Morte erano riusciti a catturare. Alla prova finale furono presenti sia i leader dell’Orda che quelli dell’Alleanza, nonché lo stesso Alto Signore Tirion Fordring. Proprio quando l’evento si concluse e Tirion annunciò il tanto atteso attacco alla Cittadella di Icecrown, Arthas in persona fece la sua comparsa nell’arena. Nonostante fosse da solo e con un intero esercito contro, il Re dei Lich non sembrò preoccupato o intimorito e ricordò ai presenti che l’Impero Nerubiano – il suo impero – si estendeva proprio sotto quella superficie.

Il Re dei Lich procedette quindi a frantumare il pavimento dell’arena utilizzando il potere di Frostmourne, facendo cadere i campioni della Crociata nelle profondità della terra. Lì, quest’ultimi furono affrontati da un rianimato Anub’arak che tentò di ucciderli tutti. Nonostante l’imboscata, il Re nerubiano venne sconfitto ancora una volta dai suoi avversari dopo una lunga battaglia.

L’atto segnò la conclusione del Torneo d’Argento e l’inizio dell’assalto alla Cittadella di Icecrown, dove il Re dei Lich sarebbe stato finalmente costretto ad affrontare la giustizia dei suoi nemici… e quella della Luce.

Illustrazione in evidenza di Phoroilan Gardner