Per molti anni, gli Elfi della Notte lavorarono instancabilmente per ricostruire quello che potevano della loro antica patria. Abbandonando i palazzi in rovina e le strade dissestate che vennero ricoperti dalla vegetazione, essi costruirono le loro nuove case tra gli alberi verdeggianti e le colline ombreggiate alla base del Monte Hyjal. Durante questo periodo, gli Aspetti Draconici, sopravvissuti alla Grande Separazione visitarono frequentemente i Kaloderei.
Alexstrasza, Ysera, e Nozdormu, discesero sulle radure di Hyjal ed osservarono i frutti delle fatiche degli Elfi della Notte. Malfurion, che intanto era diventato un arcidruido dall’immenso potere, accolse i potenti draghi e disse loro della creazione del nuovo Pozzo dell’Eternità ad opera di Illidan. Gli Aspetti furono allarmati nel sentire quella notizia ed ipotizzarono che fino a quando il nuovo Pozzo fosse esistito, la Legione sarebbe potuta un giorno tornare a cercare di invadere e conquistare Azeroth. Così, Malfurion ed i tre draghi fecero un patto per tenere il Pozzo al sicuro ed assicurarsi che gli agenti della Legione Infuocata non avessero mai trovato la via per tornare a minacciare il mondo.
Alexstrasza, il Custode della Vita, mise una sola, incantata ghianda nel cuore del Pozzo dell’Eternità. Quest’ultima, investita dalle potenti e magiche acque, diede vita in pochi secondi ad un albero colossale. Le radici del possente albero crebbero dalle acque del Pozzo e la sua cima verdeggiante sembrò raschiare il tetto del cielo. L’immenso albero sarebbe stato, da quel momento in poi, un simbolo eterno del legame degli Elfi della Notte con la natura, e le sue energie, impregnate dai poteri di Alexstrasza, si sarebbero estese in tutto il mondo per guarirlo dalla devastazione causata dalla Guerra degli Antichi. Gli Elfi della Notte diedero al loro Albero del Mondo il nuovo nome di “Nordrassil”, che significava “Corona dei Cieli” nella loro lingua nativa.
Subito dopo, Nozdormu, il SenzaTempo, applicò un incantesimo sull’Albero del Mondo per permettere che finché il colossale albero fosse rimasto intatto, gli Elfi della Notte non sarebbero mai invecchiati e non sarebbero mai caduti preda di malattie o debolezza, regalando così loro una parziale immortalità.
Infine, Ysera, la Sognatrice, applicò anch’ella un incantesimo sull’Albero del Mondo collegandolo al suo regno, la dimensione eterea conosciuta come il Sogno di Smeraldo. Quest’ultimo, era un vasto mondo in continua evoluzione, che esisteva al di fuori e parallelamente al mondo fisico. Dal Sogno, Ysera regolava il flusso ed il riflusso della natura, oltre al percorso evolutivo del mondo stesso. Inoltre, ai druidi degli Elfi della Notte, primo fra tutti lo stesso Malfurion, venne permesso di entrare ed uscire a piacimento dal Sogno attraverso i nuovi poteri dell’Albero del Mondo. Tuttavia, come parte di quel dono, i druidi dovettero accettare di “addormentarsi” per secoli affinché i loro spiriti potessero vagare e conoscere i sentieri infiniti delle Vie del Sogno di Ysera. Sebbene i druidi fossero addolorati dalla prospettiva di perdere così tanti anni della loro vita in quello che era un vero e proprio letargo, essi accettarono quella condizione.
Fu così completata la creazione e benedizione di Nordrassil, che vide comunque l’assenza di due dei cinque Aspetti: Malygos il Tessitore d’Incatnesimi, il quale, distrutto dopo il quasi totale sterminio del proprio Stormo, si era ritirato in completa solitudine, e Neltharion il Guardiano della Terra, ormai diventato Deathwing il Distruttore.
Illustrazione in evidenza di Peter Lee