Dopo la sua sconfitta, Garrosh Hellscream venne trasferito al Tempio della Tigre Bianca a Pandaria, dove si sarebbe tenuto il processo contro l’ex Warchief. In gabbia sotto il tempio, Garrosh pensò continuamente a suo padre ed al suo pianeta natale, Draenor. Spesso, Hellscream si chiese se Grom sarebbe stato orgoglioso di lui, se fosse stato ancora in vita.
Quando tutti i leader dell’Alleanza e dell’Orda arrivarono, Garrosh venne portato davanti al pandaren Taran Zhu, alla giuria e ai numerosi testimoni. Dopo che ebbe udito tutti i capi d’accusa, Hellscream si limitò ad ad applaudire e prendere in giro i presenti, provocando grande agitazione. Una volta riportato l’ordine, venne successivamente nominato un difensore dell’Orda nella persona di Baine Bloodhoof. Quest’ultimo fece del suo meglio per difendere Garrosh ma al tempo stesso non fece nulla per aiutare il suo caso. Poco dopo, Baine suggerì ad Hellscream di aprirsi a qualcuno a meno che egli stesso non desiderasse la morte. Per risposta, Garrosh comunicò che avrebbe parlato solo con Anduin Wrynn. Sebbene riluttante, il Principe di Stormwind accettò d’incontrare l’ex Warchief.
I due si incontrarono parecchie volte, discutendo di molti argomenti. Anduin cercò ripetutamente di convincere Garrosh a pentirsi e ad ammettere che ciò che aveva fatto era sbagliato. Hellscream, tuttavia, capovolgeva sempre tutte le loro discussioni contro Anduin, cercando di insinuare il dubbio nel Principe e sulle sue convinzioni. Alla vigilia del verdetto, Garrosh si ritrovò ad essere estremamente agitato. Fece di tutto per far infuriare Anduin, ma alla fine fu proprio il Principe a salvargli la vita non facendogli mangiare del cibo avvelenato (attentato ad opera di Vereesa Windrunner).
Alla fine, prima che il verdetto fosse pronunciato, a Garrosh fu data la possibilità di parlare. L’ex Warchief si rivolse a Tyrande Whisperwind (rappresentante dell’accusa) e a Baine dicendo che entrambi avevano avuto ottime argomentazioni. Si rivolse successivamente anche ad Anduin, dicendo di essere convinto che le persone potessero cambiare, ma proprio quando sembrava che stesse per ammettere i propri sbagli, Hellscream iniziò ad urlare di non essersi pentito di nulla e che avrebbe rifatto tutto da capo. Nel caos che si generò, Kairozdormu, un drago bronzeo, che durante tutto questo aveva armeggiato con un manufatto chiamato “Visione del Tempo” creò un portale che permise a lui e Garrosh di fuggire su un Draenor alternativo, tornando indietro nel passato di 35 anni.
In realtà, dietro la liberazione e la fuga di Garrosh vi era la mente di Wrathion, uno degli ultimi draghi neri. Quest’ultimo era diventato amico di Anduin durante la permanenza del Principe a Pandaria, ma era estremamente convinto che tutto quello che aveva messo in moto, fosse per la salvezza di Azeroth.
Illustrazione in evidenza ufficiale Blizzard