Capitolo 149: La liberazione di Baine e la sconfitta di Azshara

Mentre si avventuravano nella città di Orgrimmar, le squadre di soccorso dell’Orda e dell’Alleanza si scoprirono a vicenda e, dopo un breve momento, accettarono di lavorare insieme per salvare Baine. Nonostante questo però, gli animi si scaldarono presto tra Saurfang e Shaw, ma Jaina e Thrall si sono affrettarono a concentrare i propri compagni sul compito da svolgere. Dopo aver quasi raggiunto Baine, il gruppo venne attaccato dall’orchessa guerriera Rowa Bloodstrike, la quale espresse disappunto ma non sorpresa per la decisione di Saurfang e Thrall di salvare Baine. Non volendo ritirarsi, il gruppo fu costretto a uccidere Rowa avanzando così verso l’imprigionato leader dei Tauren, che si mostrò sorpreso dalla loro presenza. Mentre Shaw si muoveva per liberare Baine dalle sue catene, la squadra di soccorso venne ancora una volta attaccata, questa volta dal Magistro Hathorel, che cercò di uccidere i soccorritori, in particolar modo Jaina, per vendetta per l’Epurazione di Dalaran. Alla fine, il gruppo riuscì a liberare Baine dalle sue catene, e Jaina teletrasportò tutti al sicuro fuori da Orgrimmar. Dopo essersi assicurata che i suoi alleati fossero al sicuro, Lady Proudmoore partì per informare Anduin del successo della missione.

Come risultato di questa alleanza inaspettata, le forze dell’Orda e dell’Alleanza decisero di indirizzare e concentrare la loro attenzione sulla Regina Azshara piuttosto che tornare a combattersi l’un l’altra, con Jaina che credeva che questa sorta di tregua avrebbe fatto guadagnare tempo alla ribellione di Saurfang per mettere radici. Col tempo, le forze combinate dell’Orda e dell’Alleanza invasero il Palazzo Eterno, dove si avventurarono nelle profondità dell’Ultima Prigione, dove la regina preparò un rituale per liberare il suo grande alleato: il Dio Antico N’zoth.

Così, mentre la Prima Arcanista Thalyssra, Shandris Feathermoon e gli eroi di Azeroth si facevano strado giù attraverso la prigione, Azshara li schernì con la notizia della morte di Lor’themar e Jaina, ma le sue parole si rivelarono false: la maga e il leader degli Elfi del Sangue infatti, combatterono insieme al gruppo contro l’ex Regina dei Kaldorei, riuscendo a sconfiggerla. Dopo la battaglia, Lor’themar e Jaina si avvicinarono ad Azshara con le armi sguainate, ma le catene che legavano N’zoth andarono in frantumi e il Dio Antico riuscì a salvare la sua alleata. Sebbene la missione si fosse rivelata trionfante, Lor’themar la considerò una vittoria vana poiché non solo Azshara sopravvisse, ma N’zoth era stato persino liberato dalla sua prigione. Egli concordò anche con la valutazione di Jaina secondo cui la Quarta Guerra li aveva tenuti distratti e che divisi non avevano alcuna speranza contro N’zoth. Così Lor’themar giurò di raccontare al suo popolo ciò che era accadduto a Nazjatar, di come Azshara cadde perché l’Orda e l’Alleanza avevano unito le forze e della crescente minaccia di N’zoth.

E per concludere, promise che gli Elfi del Sangue avrebbero preso posto accanto a Saurfang e Thrall per detronizzare Sylvanas…

IN ALTO: Baine Bloodhoof prigioniero ad Orgrimmar.