Dopo la campagna contro la Legione Infuocata e con la scoperta dell’Azerite e le crescenti tensioni a seguito del Raduno, il Warchief dell’Orda Sylvanas Windrunner temeva che l’Alleanza avrebbe usato quest’ultima per costruire potenti armi, che prima o poi avrebbe scatenato su Undercity e Silvermoon, prima di volgere la propria attenzione a Kalimdor. Per prevenire questo, Sylvanas decise di colpire preventivamente, lanciando una campagna militare per conquistare l’Albero del Mondo di Teldrassil che, secondo il Warchief, l’Alleanza avrebbe potuto usare come porto sicuro per lo “smistamento” dell’Azerite da Kalimdor ai Regni Orientali. O almeno questo fu il motivo che la Regina Banshee fece passare per ufficiale. In realtà, i veri motivi per l’imminente scoppio della guerra erano ben più oscuri e si sarebbero scoperti solo più avanti.
Comunque, occupando Darnassus l’Orda avrebbe controllato il flusso dell’Azerite assicurandosi che essa non potesse essere usata contro di loro. Inoltre, l’Alleanza non avrebbe nemmeno osato attaccare la città per paura di ferire i civili. Sapendo che gli Elfi della Notte avrebbero opposto resistenza ad ogni fase di questo piano, anche durante l’eventuale occupazione della capitale, Sylvanas aveva anche pianificato di uccidere almeno uno tra Malfurion Stormrage e Tyrande Whisperwind. Per la Regina Banshee, perdere qualcuno in cui avevano assoluta fiducia e fede, un simbolo vivente di speranza, avrebbe sicuramente spezzato lo spirito dei Kaldorei.
Dopo l’ultima battaglia contro la Legione su Argus, le forze marine dell’Alleanza e dell’Orda furono ridotte. Con entrambe le fazioni debilitate nella loro capacità di rafforzare la propria influenza a Kalimdor e nei Regni Orientali, l’Orda (a partire da Sylvanas) iniziò ad escogitare un piano per proteggere Kalimdor e provocare una crisi politica nell’Alleanza che avrebbe portato alla sua caduta. Il piano era tanto semplice quanto ardito: dopo aver attirato la maggior parte delle forze degli Elfi della Notte a Silithus attraverso falsi allarmismi, l’Orda avrebbe cercato di invadere, conquistare ed occupare la capitale di Darnassus e usare la conseguente crisi politica per seminare divisione nell’Alleanza.
Inizialmente, tutto andò secondo i piani. Quando Sylvanas lanciò un attacco furtivo su Ashenvale, la maggior parte dell’esercito degli Elfi della Notte si trovava vicino Silithus e non poté tornare in difesa della loro patria, e ci sarebbe voluto del tempo anche affinché arrivasse la marina dell’Alleanza a dar man forte ai difensori. La difesa del nord di Kalimdor venne affidata quindi a Malfurion Stormrage, al Capitano Delaryn Summermoon, alle sue forze della Guardia Cittadina ed ai coraggiosi campioni dell’Alleanza. Sapendo che le loro possibilità di difendersi dall’ intero esercito dell’Orda non erano affatto alte, la fazione blu iniziò così ad evacuare gli Elfi della Notte e i rifugiati di Gilneas a Stormwind.
L’Orda iniziò inviando assassini furtivi per attaccare le pattuglie elfiche e gli avamposti ad Ashenvale. Una volta che la forza principale della fazione rossa arrivò alla Foresta Sacra, essa affrontò una feroce resistenza sul fiume Falfarren, una battaglia che gli uomini di Sylvnas riuscirono a vincere. In seguito, gli Elfi della Notte attirarono il Comandante Varok Suarfang in un’imboscata ad Astranaar, ma non riuscirono ad assassinarlo. L’Orda quindi avanzò verso Darkshore, dove Malfurion affrontò Sylvanas. L’Arcidruido “costruì” un immenso e magico muro di Fuochi Fatui che bloccò la strada all’esercito dell’Orda. Inoltre, la flotta elfica era tornata, pronta a difendere la propria terra dall’invasore. L’Orda si vide quindi costretta a tornare indietro all’avamposto di Zoram’gar, con l’intenzione di conquistare l’Albero del Mondo prima che arrivassero i rinforzi da Stormwind. Intanto, Malfurion ordinò a Delaryn di trovare tutti i difensori che poteva e radunarli a Lor’danel.
Sylvanas nel frattempo ordinò a Varok Saurfang di aggirare la regione di Felwood e attaccare da nord. Dopo una rapida missione di scouting aereo, Sylvanas condusse una manciata delle sue forze sul muro di Fuochi Fatui ed usò le sue abilità da banshee per aprire un varco per le sue truppe. Le forze dell’Orda iniziarono immediatamente ad attaccare i difensori elfici al Master’s Glaive. Nel frattempo, l’orchessa Morka Bruggu guidò un gruppo di infiltrati e riuscì a mettere fuori gioco alcune delle navi della flotta Kaldorei.
Le forze degli Elfi della Notte intanto allestirono un fronte sul fiume Wildbend e riuscirono a portare la battaglia in una situazione di stallo, ma mentre gli ultimi difensori si radunavano, i corni da guerra dell’Orda risuonarono da nord. Alla fine arrivarono i battaglioni di Saurfang, intrappolando Lor’danel sia da nord che da sud. Fu qui che ebbe luogo il primo vero scontro uno contro uno tra Malfurion e Sylvanas.
La Regina Banshee tuttavia, si dimostrò inferiore all’Arcidruido del Moonglade e stava per avere la peggio, quando Saurfang si avvicinò a Malfurion colpendolo alle spalle e ferendolo gravemente. Sylvanas lodò l’azione del veterano, mentre quest’ultimo si pentì quasi immediatamente del gesto fatto reputandolo disonorevole, quindi il Warchief diede l’ordine di uccidere Malfurion. Tuttavia, pochi secondi dopo che Sylvanas andò via, Tyrande fece la sua comparsa sulla scena, chiedendo a Saurfang il motivo per cui non avesse ancora ucciso l’Arcidruido. Tyrande diede quindi una scelta al suo avversario: tentare di impedirle di portarlo via e morire, o rimanere lì e vivere. Per suo conto, Varok fece a Tyrande una controproposta: prendere Malfurion e fuggire, o tentare di fermare la conquista dell’Orda di Teldrassil e morire . La sacerdotessa, addolorata per come si erano messe le cose, decise di prendere con sé Malfurion e di portarlo a Stormwind ad una, mentre il generale dell’Orda raggiunse Sylvanas sulla spiaggia di Darkshore. La notizia della sopravvivenza di Malfurion sconvolse il Warchief la quale sentì che la sola conquista di Darnassus non sarebbe stata una ferita fatale per gli equilibri dell’Alleanza.
Alla fine, la Regina Banshee prese la più drastica delle decisioni. Ella diede l’ordine al suo campione Nathanos Blightcaller di bruciare l’Albero del Mondo di Teldrassil, uccidendo così tutti i civili rimasti sull’isola-albero ed alla capitale di Darnassus.
In pochi minuti, la patria degli Elfi della Notte venne cancellata da Azeroth. La Quarta Guerra era ufficialmente iniziata…
IN ALTO: Il Rogo di Teldrassil. Illustrazione ufficiale Blizzard.
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