Capitolo 136: L’attacco finale

Dopo aver fatto i preparativi necessari, Turalyon decise di iniziare l’attacco ad Antorus, il Trono Infuocato. Con la Vindicaar potenziata dalla Corona del Triumvirato, l’aeronave usò il suo cannone principale, il Giudizio della Luce, per creare un’apertura su una delle massicce mura di Antorus. La Vindicaar inviò quindi un gruppo di eroi di Azeroth ed un contingente delle sue forze per assaltare la cittadella della Legione Infuocata. Turalyon ed i suoi luceforgiati affrontarono il costrutto chiamato Devastamondi Garothi ma furono sopraffatti e costretti a ritirarsi, fino a che non giunsero gli eroi di Azeroth a ribaltare la situazione distruggendo la macchina da guerra della Legione. Dopo di che, Alleria condusse un assalto al fronte settentrionale, distraendo la Legione mentre il marito, i suoi Lightforged e i rinforzi azerothiani si teletrasportarono all’interno per spingere ancora di più l’attacco.

I campioni della Vindicaar salvarono le truppe bloccate alla Breccia della Luce e continuarono a uccidere i Vilsegugi di Sargeras nella Tana dei Divoratori. Dopo di che, l’Armata della Luce occupò il posto per fornire fuoco di artiglieria sui ponti mentre gli eroi di Azeroth assaltavano l’Alto Comando di Antorius all’ Occhio della Legione.

Le forze della Vindicaar continuarono quindi a proteggere le reti di portali di Antorus per tagliare fuori i rinforzi della Legione da altri mondi, utilizzando successivamente questi ultimi per recarsi al Santuario di Elarian. Lì, combatterono le forze i demoni a bordo della aerovane chiamata Paraxis per difendere il titano Eonar. Dopo aver respinto con successo l’incursione dei demoni, quest’ultima esortò gli eroi di Azeroth a salvare il resto del Pantheon imprigionato, poiché se Sargeras fosse riuscito a corromperli come aveva fatto con Aggramar, nessun potere nell’universo sarebbe stato in grado di fermarlo.

Gli azerothiani tornarono poi alla Vindicaar e andarono ad assaltare il centro di produzione dell’arsenale della Legione, dove furono accolti da Imonar il Cacciatore di Anime, il miglior cacciatore di taglie dei Demoni. Dopo averlo sconfitto, l’Armata della Luce usò le sue rune per aggirare le difese del Trono Infuocato.

Nel frattempo, gli azerothiani avevano sconfitto Kin’garoth, il principale inventore della Legione. Dopo la sua sconfitta, le Vilfabbrica cominciarono a crollare, e gli avventurieri si fecero strada attraverso le prigioni della Legione. Proprio qui, uno dei prigionieri torturati dalla Congrega delle Shivarra si rivelò essere una vecchia conoscenza: il nathrezim Varimathras.

I demoni avevano spogliato Varimathras sia della carne che della sanità mentale, lasciando in lui solo il desiderio di infliggere sofferenza ai mortali che stati la causa della sua rovina. Dopo che gli avventurieri uccisero il nathrezim, essi si diressero verso il Tempio dell’Angoscia, dove la Congrega della Shivarra era al lavoro per sovvertire il Pantheon. Gli azerothiani uccisero così i demoni e liberarono gli spiriti dei Titani dalla loro torturata prigionia. Magni Bronzebeard rimase con quest’ultimi per aiutarli a riprendersi dal loro traumatico calvario mentre il Profeta Velen, Illidan Stormrage e gli eroi di Azeroth si apprestavano all’ultimo atto della campagna contro la Legione Infuocata: liberare l’anima del mondo di Argus.

IN ALTO: Turalyon ed Alleria al comando dell’Armata della Luce. Illustrazione di Glenn Rane.