Dopo aver portato il Sigillo del Risveglio alla Vindicaar, Turalyon rivelò che l’acquisizione di quest’ultimo aveva allertato la Legione Infuocata, la quale aveva inviato delle forze a Eredath.
Nel frattempo, Velen condusse un membro d’alto rango dell’Armata della Luce, il Capitano Fareeya insieme alle sue forze, nell’area dei Giardini di Arinor per cercare un oggetto noto come la “Cresta della Conoscenza”, mettendoli direttamente dietro le linee nemiche, con Turalyon e gli eroi di Azeroth che tornarono al Conservatorio degli Arcani per scortare in salvo la spedizione del Profeta. Una volta arrivato, il leggendario paladino radunò immediatamente i Forgialuce per riorganizzarsi con Velen, e dopo aver disperso le forze della Legione ai Giardini, trovò il draenei in quello che era stato il letto del suo defunto figlio, ancora addolorato del tragico destino di quest’ultimo.
Successivamente, il Profeta rivelò che in quel posto non erano soli. Era infatti presente Talgath, il demone secondo in comando di Kil’jaeden, e per la spedizione di Azeroth era fondamentale trovare la Cresta della Conoscenza prima di lui. Mentre Turalyon prendeva il comando dei luogotenenti di Fareeya e scortava Velen al mistico oggetto, un eroe di Azeroth procedette a chiudere i portali della Legione Infuocata e ad allontanare le forze di Talgath per spianare la strada al gruppo del Profeta.
Così, quando il gruppo di Velen si avvicinò alla Terrazza di Kil’jaeden, i presenti videro un eco dell’Ingannatore parlare con un altro eco, quello di Talgath, i quali discutevano su come avevano nascosto la Cresta della Conoscenza nella Sede del Triumvirato. Alla fine, Talgath entrò in scena ed il gruppo di Velen fu costretto ad affrontarlo in battaglia. Tuttavia, dopo che il demone venne ferito, egli immobilizzò il gruppo, cercando di fuggire. Ma Velen si liberò da quello stato e a sua volta legò Talgath con delle catene sacre. Il Profeta diede quindi al demone un’ultima possibilità di aiutarli a trovare la Cresta della Conoscenza prima di eliminarlo, ma egli derise la missione degli azerothiani, affermando che “nulla sfuggirà dal tempio. Nemmeno la Luce stessa”.
Dopo di ciò, Velen finì Talgath con il fuoco sacro, ma le ultime parole del demone e gli echi del passato confermarono che la reliquia che stavano cercando si trovava davvero nella Sede del Triumvirato.
IN ALTO: Il demone Talghat guida gli eredar nella caccia ai draenei.