Una delle figure appartenenti alla leggenda ma allo stesso tempo meno conosciute del mondo di Azeroth è quella di Talanas Windrunner, colui che per primo ricoprì un ruolo che in futuro sarebbe stato di grande importanza.
Talanas visse migliaia e migliaia di anni fa, ed era il più grande dei primi ranger elfici. Famoso per la sua impareggiabile maestria nel tiro con l’arco e nel combattimento a distanza, egli salì rapidamente di grado e, per il suo valore e il suo coraggio, venne un giorno nominato il primo Generale Ranger di Silvermoon. Quel giorno, i leader della capitale elfica commemorarono l’occasione dichiarando che al loro campione sarebbe stata donata un’arma adatta al suo nuovo status. Così, i maestri fabbri degli Alti Elfi intagliarono un arco dall’albero madre dei Boschi di Cantoeterno, Thas’alah, e lo incantarono con le acque arcane del Pozzo Solare. Talanas si dimostrò quasi imbarazzato quel magnifico dono e decise di chiamare l’arco Thas’dorah, che significa “Valore della Foresta“.
È curioso notare come, in un certo senso, il primo Generale Ranger fu anche un profeta. In quegli stessi giorni infatti, Talanas proclamò che finché Thas’dorah avesse protetto il regno, Silvermoon e Quel’thalas non sarebbero mai cadute. Ed effettivamente, il magico reame rimase inespugnato per i successivi settemila anni a venire, e cadde proprio in un periodo durante il quale l’arco era andato disperso.
Ma in linea di massima, si può dire che il Generale Ranger mantenne la sua parola. La sua arma era così magistralmente realizzata che persino un arciere alle prime armi poteva eccellere con essa in mano, ma in quelle di Talanas divenne addirittura famigerata. Talanas e Thas’dorah incutevano timore negli odiati e storici rivali degli Alti Elfi, i troll del clan Amani, poiché quando l’arco era alla loro vista, la morte era pressoché certa.
L’antenato di Sylvanas combatté per lunghi anni nelle profondità nei boschi di Quel’Thalas, permettendo alla sua gente di stabilirsi ancora più dentro Cantoeterno. Talanas Windrunner divenne presto una leggenda per il suo ruolo nel proteggere la terra di Quel’Thalas per le generazioni future, tanto che i resoconti storici non riportano neppure le circostanze della sua morte, avvolgendo per sempre la sua figura nel mito.