La lama nera venne così affidata da Sylvanas al suo fidato campione Nathanos, il quale a sua volte l’avrebbe usata per guidare le flotte dell’Orda e dell’Alleanza (all’inseguimento della prima), verso la città sommersa di Nazjatar, regno dei Naga della Regina Azshara.
Nel frattempo, in superficie, Sylvanas aveva ormai deciso di giustiziare Baine Bloodhoof per alto tradimento. Venuto a sapere questa notizia Re Anduin incaricò Lady Jaina e Mathias Shaw di salvare l’amico, ignaro che anche Thrall e Varok Saurfang avessero intrapreso la stessa missione. I due gruppi si unirono quando si ritrovarono ad Orgrimmar ed insieme riuscirono a salvare Baine, con Thrall che subito dopo espresse preoccupazione per eventuali ritorsioni del Warchief verso Thunder Bluff.
Dopo la liberazione di Baine, Sylvanas convocò i suoi lealisti nella sala del trono della capitale, dove accorsero anche Geya’rah e Jastor Gallywix, ovvero gli ultimi due leader razziali ad esserle rimasti fedeli. Questa fu anche infatti l’occasione per la Regina Banshee di constatare il tradimento del veterano Eitrigg, il quale si era schierato con i ribelli guidati da Saurfang, ordinando che venisse catturato e condotto da Nathanos. Quest’ultimo successivamente, affermò che ormai arrivato il momento per la sua regina di affrontare sia i ribelli che l’Alleanza fuori dai cancelli di Orgrimmar.
Tuttavia, prima che la battaglia potesse iniziare, Saurfang, riconoscendo i lealisti di Sylvanas come suoi fratelli e sorelle dell’Orda e non volendo versare altro sangue dell’Orda, sfidò il Warchief ad un Mak’gora. Il duello fu senza esclusione di colpi, con Varok che impugnò l’ascia di Thrall e addirittura la leggendaria spada Shalamayne, appartenente ad Anduin e a Re Varian prima di lui. Durante lo scontro, il leader dei ribelli iniziò ad avere sorprendentemente la meglio, ricordando a Sylvanas quelle che secondo lui erano le vere fondamenta dell’Orda ovvero la sua unità ed il suo onore. Ma nonostante tutto questo, dopo che Saurfang riuscì addirittura a ferire la Regina Banshee al volto, Sylvanas ricorse ai suoi poteri oscuri, uccidendo il grande veterano e fuggendo subito dopo.
Quell’atto segnò l’abbandono da parte di Sylvanas Windrunner dell’Orda, lasciando vacante la posizione di Warchief e diventando di fatto una forza (apparentemente) indipendente. Solo in seguito la Regina Banshee avrebbe incontrato Nathanos nelle Terre Spettrali di Quel’Thalas, dove affermò che i tempi per la finalizzazione del suo piano erano ormai prossimi.
Intanto, sulla scia di quello che venne visto come un tradimento da parte della loro regina, la maggior parte dei lealisti di Sylvanas si arresero, mentre coloro che si rifiutarono di tornare a far parte dell’Orda furono incatenati e fatti prigionieri. Tra di essi, ovviamente, c’erano anche alcuni Forsaken, forse i più colpiti dagli ultimi avvenimenti, e le cui reazioni furono contrastanti. Mentre alcuni infatti si dimostravano desiderosi di vendetta contro la loro ormai ex leader, altri erano increduli e negavano il tradimento di Sylvanas, ed alcuni come appunto Nathanos e la Ranger Oscura Lenara rimasero addirittura al suo fianco. Nel frattempo, all’insaputa di Sylvanas, Lor’themar Theron ordinò ai Farstrider di rintracciarla mentre gli agenti dell’IR:7 iniziarono a perlustrare i Regni Orientali.
Sarebbero passati mesi prima che la Regina Banshee comparisse di nuovo, nel lontano, ghiacciato nord…
Illustrazione in alto di Solaice