L’ordinamento del pianeta Azeroth risale a migliaia e migliaia di anni fa, e si deve a quello che fosse è l’ordine più importante dell’universo azerothiano e non sol: il Pantheon dell’Ordine formato dai Titani. Oggi inizieremo un viaggio alla scoperta di queste entità e del ruolo che hanno avuto per l’intero universo di Warcraft, iniziando dal leader dell’ordine, Aman’thul.
Le origini di quest’ultimo si perdono nel mito. Secondo la leggenda, Aman’Thul fu il primo Titano a svegliarsi dal suo sonno, sebbene i motivi e le circostanze di questo risveglio siano ancora oggi sconosciute. Egli si ritrovò solo nella Grande Oscurità, ma sapeva in cuor suo che non poteva essere l’unico della sua specie, e così partì per esplorare la miriade di mondi dell’universo alla ricerca di altri Titani. Nel corso di migliaia di anni, scoprì altre anime del mondo nascenti e le nutrì fino a quando esse non si svegliarono, dando così origine a nuovi Titani che unirono a lui nei suoi viaggi.
Alla fine, Aman’Thul e tutti i Titani che si unirono a lui, diedero vita ad un ordine noto come il Pantheon, e nelle prime epoche dell’universo ordinarono e rimodellarono innumerevoli mondi nella speranza di trovare altre anime del mondo. Tuttavia, tale compito era gravoso anche per i queste entità e così, per aiutare il Pantheon, Aman’Thul invitò degli esseri celestiali, chiamati Contestellar. ad osservare e vegliare sui molti mondi ordinati dai Titani.
Il Pantheon arrivò così sul pianeta Azeroth, patria di un’anima del mondo particolarmente potente, ma si accorsero che il pieneta era controllato da degli esseri malvagi, che avevano istituito un vero e proprio Impero: gli Dei Antichi. Risoluti a eliminare quella minaccia, i Titani crearono un esercito per combattere quelle entità che avevano infestato il mondo. E sebbene questo esercito vinse quasi tutte le battaglie contro le forze degli Dei Antichi, il Pantheon si preoccupava che Y’Shaarj, il più potente di loro, si sarebbe dimostrato troppo forte per essere sconfitto dai suoi servitori. Nonostante le colossali dimensioni dei Titani rappresentassero un rischio di infliggere danni permanenti ad Azeroth, fu proprio Aman’Thul, il leader dell’ordine, che si protese attraverso i cieli tempestosi e letteralmente sradicò Y’Shaarj dalla crosta del mondo, facendolo a pezzi.
Così, una volta eliminato l’Impero Nero e ordinato il pianeta, prima di lasciare Azeroth alle cure dell’esercito che aveva creato insieme ai suoi compagni, Aman’Thul incaricò il contestellar Algalon di vegliare sul mondo.
Passarono quindi secoli e secoli, e la vita su Azeroth si evolse, ed una razza in particolare entrò in scena: i Draghi. Quella che seguì fu una terribile lotta tra colui che era considerato il “padre” di questa razza, Galakrond, ed i suoi “figli”. Il conflitto rese evidente ad Aman’Thul come fosse necessario incaricare anche degli abitanti di Azeroth di vegliare sul pianeta, e così il leader dei Titani, tramite una delle sue “creazioni”, l’Alto Custode Ra, incanalò una parte del suo potere nel drago bronzeo Nozdormu, concedendogli la padronanza sul Tempo e consentendogli di mantenere “il dominio sui percorsi intrecciati del fato e del destino”.
Ma il problema più grande per i Titani arrivò da dove essi meno se lo aspettavano, ovvero dall’interno. Uno di essi infatti tradì i suoi compagni. Era il Campione del Patheon, colui che più si era dedicato a combattere il male nell’universo: Sargeras.
Quando i Titani affrontarono il traditore vicino al mondo di Nihilam, Aman’Thul implorò Sargeras, nel tentativo di convincerlo ad abbandonare la sua folle Crociata Infuocata. L’Alto Padre parlò al Titano Oscuro dell’anima del mondo di Azeroth e di come essa avrebbe avuto il potenziale per fermare i Signori del Vuoto, la causa della follia del suo compagno, senza la necessità di eliminare la vita dall’universo. Sargeras ascoltò attentamente ma rimase impassibile.
Ed il potere del Titano Oscuro si rivelò troppo elevato. Come il resto del Pantheon, Aman’Thul non riuscì a resistere a tale potere e alla fine sconfitto. Ma come fu per gli altri, tuttavia, l’anima del leader dei Titani venne salvata da un incantesimo lanciato da un suo compagno, Norgannon, e gli spiriti del Pantheon vagarono per il cosmo finché non raggiunsero Azeroth entrando nei corpi dei Custodi.
Lo spirito di Aman’Thul entrò nel corpo di Ra, il suo più grande servitore, che fu l’unico Custode a rendersi conto che il breve afflusso di potere avvertito da egli non era una semplice anomalia, ma l’ultimo residuo del potere del Pantheon. Con cautela, Ra estrasse il frammento dell’anima di Aman’Thul da se stesso e lo conservò in una cripta alla Vallata dell’Eterna Primavera. Lì rimase fino a molti anni dopo, quando il suo potere fu assorbito dal Signore della Guerra dei Mogu Lei Shen, che lo usò per creare di fatto l’Impero Mogu.
Tuttavia, anche questo non riuscì a salvare il Pantheon da Sargeras. Il Titano Oscuro riuscì a cattuare tutti gli spiriti dei Titani, ad eccezione di Eonar che riuscì a fuggire. Aggramar cedette alla tortura di Sargeras e fu rianimato come avatar sul pianeta Argus per servire la Legione Infuocata, mentre Aman’Thul, Khaz’goroth, Norgannon e Golganneth furono torturati dalla Congrega delle Shivarra con l’obiettivo di spezzarli come era accaduto ad Aggramar.
Passarono millenni prima che, dopo una serie interminabile di guerre e battaglie, il Pantheon si riunisse, tornando al loro Seggio dove tentarono di recidere una volta per tutte il legame di Argus il Distruttore con la Legione.
Aman’Thul chiamò i suoi fratelli ad assistere i campioni dell’Alleanza e dell’Orda durante lo scontro, e intervenne direttamente tentando di dissipare la forma fisica indebolita di Argus con un’enorme Deflagrazione Temporale, facendo “crollare il tempo” intorno a lui, ma i suoi poteri non furono in grado di sconfiggerlo totalmente.
Dopo che Argus venne infine sconfitto, il Pantheon utilizzò l’ultima essenza del Titano corrotto per imprigionare Sargers. Alla fine, Aman’thul riuscì dove millenni prima aveva fallito: fermare la Legione Infuocata e la sua Crociata.
IN ALTO: Aman’thul distrugge il Dio Antico Y’Shaarj. Illustrazione di YeastSoldier.