Il Pantheon dell’Ordine, Aggramar

Come tutti i titani, Aggramar nacque da un’anima del mondo all’interno di un pianeta nella Grande Oscurità. Sebbene non si sappia esattamente quando egli nacque esattamente in relazione agli altri membri del Pantheon, ciò che è noto è che era relativamente inesperto in battaglia quando fu inviato per la prima volta ad aiutare il campione del Pantheon, Sargeras, nella sua caccia ai demoni che minacciavano il lavoro dei Titani.

Aggramar si dimostrò uno studioso devoto e ben presto si guadagnò l’ammirazione dello stesso Sargeras, diventandone il fidato luogotenente. I due combatterono spalla a spalla contro gli infiniti demoni della Distorsione Fatua, portando insieme la pace nel cosmo.

Alla fine però, come sappiamo, Sargeras tradì il Pantheon, ed Aggramar restò solo. Durante uno dei suoi lunghi viaggi dopo che il Titano Oscuro se ne fu andato, egli percepì improvvisamente i sogni tranquilli di una potente anima del mondo, emanati dai lontani confini della Grande Oscurità. Quando raggiunse il pianeta, tuttavia, rimase inorridito nello scoprire che gli Dei Antichi avevano già infestato quel mondo e avvolto i suoi cieli in uno strato di energie del Vuoto. Così, rendendosi conto che Sargeras aveva ragione sui piani degli Dei Antichi e dei loro Signori del Vuoto, Aggramar tornò immediatamente al Pantheon per informarli della sua scoperta. Esortò gli altri Titani ad agire immediatamente per salvare una nascente anima del mondo, che sarebbe poi diventata nota come Azeroth. Eonar si schierò rapidamente con Aggramar e riuscì a convincere il resto del Pantheon a salvare questo mondo.

Tuttavia, a causa delle dimensioni colossali dei Titani, Aggramar temeva che se il Pantheon fosse intervenuto direttamente, avrebbero danneggiato irrevocabilmente, o addirittura ucciso, l’anima del mondo, e quindi propose invece la creazione di un esercito che combattesse al loro posto. Mentre gli altri membri del Pantheon infondevano parte dei loro poteri nei Custodi, ovvero gli esseri più potenti del loro esercito, Aggramar impartì il suo coraggio e la sua forza a Tyr, che sarebbe diventato il più grande guerriero dello stesso.

Nel frattempo, anche dopo il tradimento di Sargeras, Aggramar continuò la sua missione da solo. Quest’ultima alla fine lo portò vicino al pianeta Draenor, un mondo non ancora scoperto dai Titani. Egli indugiò sulla vuota vastità di quel pianeta, mettendosi in ascolto dei sogni di un’anima del mondo, ma non ne sentì nessuno. Ciononostante, il pianeta lo intrigava, perché non aveva mai visto un luogo di vita vegetale così vorace e diversificata o di ferocia così selvaggia. Tuttavia, più osservava la grande mente della Crescita Eterna, più prevedeva un destino infausto nel futuro di Draenor. Se lasciata incontrollata, essa avrebbe consumato tutto il mondo, inclusi gli Spiriti Elementali, fino a divorare se stessa e lasciare Draenor come una landa desolata vuota e priva di vita.

La naturale affinità di Aggramar per l’ordine lo costrinse quindi ad agire, ma egli non desiderava distruggere completamente la vita vegetale di Draenor, ma solo temperarla. Per far ciò, avrebbe dovuto neutralizzare i Fragmospori, il cuore del potere della Crescita Eterna. Il Titano pensò di distruggere lui stesso questi esseri, ma poiché il suo potere era così grande da rischiare di danneggiare irreparabilmente o addirittura di mandare in frantumi Draenor e poiché non poteva stare a guardia di quel mondo per sempre, decise invece di creare un potente servitore a sua immagine per sradicarli.

Aggramar spazzò così la sua colossale mano sul mondo e intrecciò le sue energie di Fuoco, Aria, Terra e Acqua in una massiccia tempesta elementale. Incanalò in seguito quest’ultima nella montagna più grande di Draenor, inviando quelle energie a esplodere attraverso la crosta e provocando potentissime onde d’urto che echeggiarono in tutto il mondo. La montagna stessa prese vita e si alzò su due gambe colossali. Aggramar chiamò la sua creazione Grond e questa avrebbe servito come braccio del Titano su Draenor. Al comando di Aggramar, Grond partì per conquistare le piante e, mentre si aggirava pesantemente per il mondo, scolpì e plasmò il paesaggio per separarlo dalla Crescita Eterna. Quando raggiunse la fragmospora più vicina, Grond sconfisse la creatura con facilità.

Tuttavia, Mentre combatteva contro queste creature, pezzi del suo corpo caddero e presero vita come colossali, a causa dell’essenza vitale che si agitava all’interno di Grond, il quale non riuscì comunque a sconfiggere, l’ultima fragmospora, venendo ucciso. Ma le sue gesta diedero speranza ad Aggramar, soprattutto grazie alla comparsa dei colossali. Quest’ultimi non erano potenti come Grond, ma ce n’erano in gran numero e le loro ombre incombevano ancora sulla terra. Aggramar creò poi grandi dischi con incise rune titaniche dal corpo di Grond e li fuse ai colossali, creando un’armatura che garantiva loro forza e resilienza.

Nel frattempo, la Crescita Eterna aveva cominciato a riprendersi le terre che Grond gli aveva sottratto. Quando Aggramar scatenò i colossali contro Botaan e i genesauri (creature che erano pezzi delle fragmospore) egli sentì una costellazione morire da qualche parte nella Grande Oscurità e partì per indagare con la promessa che un giorno sarebbe tornato. Una promessa che non avrebbe mai mantenuto.

Aggramar venne infatti ucciso da Sargeras nel celebre scontro tra il Titano Oscuro ed i suoi fratelli nei pressi del pianeta Nihilam. Il suo avatar sarebbe stato poi trovato millenni dopo sul pianeta Argus, corrotto dal potere di Sargeras.

Furono proprio i campioni di Azeroth a mettere la parola fine alla storia dell’allievo del Titano Oscuro…

IN ALTO: L’avatar di Aggramar corrotto da Sargeras.