La storia di Dath’remar Sunstrider inizia nella capitale del regno degli Elfi della Notte, Zin-Azshari. Dath’Remar faceva parte di un’antica casata, ma il suo nome fu sempre visto in modo strano dagli altri Elfi. Era infatti inusuale che un popolo notturno come quello degli Elfi della Notte avesse tra i suoi concittadini qualcuno il cui nome richiamasse invece il Sole.
Dath’Remar comunque, come tutti i suoi compatrioti, subiva il fascino del mistico Pozzo dell’Eternità, una fonte di enorme potere magico. Con il passare del tempo, la sovrana degli elfi, la Regina Azshara e molti altri suoi sudditi, diventarono ossessionati dal Pozzo, cercando sempre più di studiare i suoi grandi poteri magici. Tuttavia, gli abusi del potere del Pozzo, provocarono numerose tempeste magiche che alla fine, attirarono l’attenzione di Sargeras, il Titano Oscuro Signore della Legione Infuocata. Sargeras si fece così avanti con Azshara promettendo per lei e per gli Elfi della Notte, un “paradiso in terra” se essi l’avessero aiutato ad entrare su Azeroth. Completamente affascinata dal potere di Sargeras, Azshara ordinò ai suoi Eletti, un gruppo ristretto di elfi, di lavorare sul Pozzo affinché Sargeras potesse raggiungere Azeroth. Tuttavia, al loro arrivo, i demoni della Legione Infuocata iniziarono ad uccidere moltissimi Elfi, e solo gli Eletti furono risparmiati dal massacro. Lord Xavius, il più fidato dei consiglieri di Azshara fu tramutato nel primo dei Satiri, e subito offrì anche a Dath’Remar, che era uno degli Eletti, di diventare anch’egli un satiro, ma l’elfo rifiutò fermamente l’offerta.
Dath’Remar infatti, era sempre più dubbioso della bontà dei piani della Regina e vedeva malamente l’alleanza che ella aveva stretto con la Legione Infuocata. Intanto, gli Elfi della Notte fuori dal Palazzo Reale si organizzarono in una Resistenza per combattere Azshara ed i demoni, e così, quella che passò alla storia come Guerra degli Antichi, ebbe inizio. Nel frattempo, gli Eletti continuavano a lavorare ormai senza sosta al Pozzo dell’Eternità, abbandonando ogni studio su di esso. Azshara, che ormai era ossessionata da Sargeras, non faceva nemmeno riposare gli Eletti, e quelli che, esausti, rallentavano le operazioni sul pozzo, venivano brutalmente uccisi dai demoni. Fu così che molti tra gli Eletti, realizzarono come, a dispetto delle promesse fatte dal Titano Oscuro, fosse stata una scelta folle quella di allearsi con la Legione: nei fatti, Sargeras, più che ricostruire il mondo, sembrava avesse intenzione di distruggerlo. Intanto, arrivò all’orecchio di Dath’Remar che l’Alta Sacerdotessa di Elune, Tyrande Whisperwind, era stato catturata dai demoni ed imprigionata a Palazzo. Dopo che scoprì l’ubicazione di Tyrande, Dath’Remar si recò segretamente a farle visita.
Dath’Remar trovò subito una persona molto empatica in Tyrande, e non ebbe quindi nessuna difficoltà a fidarsi di lei. Così, l’elfo decise di attuare un piano. Raccolse tutti gli Eletti che vedevano nella Legione un nemico e con loro, si recò ancora una volta da Tyrande, comunicandole che lui insieme a ai suoi compagni, avevano intenzione di lasciare il Palazzo Reale, e fece all’Alta Sacerdotessa una proposta: Dath’Remar l’avrebbe liberata se Tyrande avesse parlato agli altri elfi della notte a favore degli Eletti ribelli. Tyrande non esitò minimante nell’accettare la proposta, credendo che gli Eletti meritassero una seconda opportunità, essendosi ritrovati praticamente costretti ad evocare i demoni. Durante la fuga dal Palazzo, Dath’Remar ed i suoi seguaci furono però separati da Tyrande a causa dell’attacco delle guardie reali, ma alla fine, riuscirono comunque a scappare. Una volta liberi, il gruppo di Eletti guidati da Dath’Remar, decise di unirsi alla Resistenza e di combattere la loro ormai ex Regina Azshara. Tuttavia, alla fine della Guerra, il colossale cataclisma noto con il nome di Grande Frattura, diede vita ad un nuovo oceano, e molti Elfi della Notte furono costretti a fuggire dalla capitale che venne quasi totalmente inabissata dalle acque, mentre tutto collassava intorno al Pozzo dell’Eternità. Gli elfi trovarono rifugio presso il Monte Hyjal, alle quali pendici, le acque iniziarono finalmente a ritirarsi. Ma il post-guerra fu parecchio duro da affrontare per Dath’Remar e i suoi.
Infatti, le relazioni tra gli Elfi della Notte e gli Eletti sopravvissuti furono molto tese. Il loro abuso della magia arcana infatti, aveva condotto la Legione Infuocata da loro, ed innumerevoli elfi erano stati uccisi dai demoni. La stessa pratica della magia inoltre diventò un reato punibile con la morte. Ma Dath’Remar ed i suoi, non avevano alcuna intenzione di rinunciare a quello che vedevano come un diritto di nascita. Gli Eletti infatti, avevano praticato la magia per millenni, già da molto tempo prima dell’ascesa di Azshara al trono, ed inoltre non trovavano giusto che altri elfi con minori conoscenze rispetto a loro, potessero giudicare quanto la magia fosse sicura o meno. Poco tempo dopo, Dath’Remar insieme ad altri Elfi della Notte, scoprì che il cacciatore di demoni, Illidan Stormrage aveva in suo possesso diverse fiale contenenti la magica acqua del Pozzo dell’Eternità, e che aveva versato quattro di esse in un lago in cima al Monte Hyjal, in modo da ricreare il Pozzo. Illidan per questo atto si considerò un eroe, ma molti Elfi, non furono affatto d’accordo con lui. Gli furono quindi confiscate tutte le restanti fiale, e venne condannato alla prigionia per l’eternità. Dal loro punto di vista, gli Eletti invece furono molto compiaciuti dell’azione di Illidan di creare un nuovo Pozzo dell’Eternità, e trovavano assolutamente fuori luogo, la paura isterica che si era impossessata degli Elfi della Notte riguardo alla magia. Tuttavia, dopo aver causato una tempesta magica nella foresta di Ashenvale, Dath’Remar e gli eletti, furono condannati all’esilio, vista la loro incapacità di far a meno della magia. Al contrario di quel che si può pensare tuttavia, gli Eletti non furono affatto tristi per l’esilio, ma anzi, lo accettarono con benevolenza. Inoltre, prima di partire, Dath’Remar riuscì a rubare una delle fiale che erano state confiscate ad Illidan. Gli Eletti, guidati da Dath’Remar Sunstrider, partirono, vagando per il Grande Mare per interi anni, raggiungendo infine un nuovo continente, gli attuali Regni Orientali.
Con il passare del tempo e l’aumentare della distanza, gli esiliati persero progressivamente la loro connessione con il “secondo” Pozzo dell’Eternità. Una volta sbarcati a Lordaeron, gli Eletti si accamparono brevemente nelle Radure di Tirisifal, prima che Dath’Remar decidesse di andare a nord, in quella che era una regione boschiva. Qui, Dath’Remar decise di fondare il magico Regno di Quel’Thalas e, usando la fiala d’acqua del Pozzo dell’Eternità, creò una fontana di potere magico, che chiamò Pozzo Solare. Tuttavia, molti elfi avevano ancora paura ad usare la magia, temendo che il suo uso potesse ancora una volta richiamare la Legione Infuocata, ma Dath’Remar aveva pensato anche a questo. Inviò i suoi più potenti maghi a costruire delle monumentali pietre runiche lungo tutti i confini di Quel’Thalas. Queste Pietre Runiche, chiamate Ban’dinoriel, avevano il compito di celare al mondo esterno l’uso della magia da parte degli abitanti del Regno Magico. Sebbene più debole dell’originale Pozzo dell’Eternità, Dath’Remar era fermamente convinto che un giorno, il Pozzo Solare sarebbe diventato più potente del Pozzo che era andato distrutto, e che avrebbe guidato la sua gente alla gloria.
Quel giorno, nacque così la razza degli Alti Elfi, e l’energia magica del Pozzo Solare cambiò immediatamente anche l’aspetto degli abitanti di Quel’Thalas: la loro pelle assunse un colore molto più chiaro, simile a quello degli Umani, abbandonando così la tipica pigmentazione bluastra/violacea degli Elfi della Notte. Dath’Remar guidò quindi la sua gente nella costruzione del loro nuovo, magico, Regno. Fu costruita la capitale Silvermoon, un vero e proprio gioiello incastonato tra i boschi. Intanto, il Sunwell (il cui nome era stato scelto per rimarcare la distanza dagli Elfi della Notte), fu designato per essere ad esclusivo appannaggio degli Alti Elfi. Subito dopo, Dath’Remar fu incoronato primo Re di Quel’Thalas.
Dath’Remar Sunstrider regnò su Quel’Thalas per millenni ed anche alla sua morte, la sua dinastia perdurò. Il più longevo dei suoi discendenti, Re Anasterian Sunstrider, regnò su Quel’Thalas per ben 2800 anni. Sotto Re Anasterian vissero molti illustri Alti Elfi, tra i quali spiccano le sorelle Windrunner, ma il millenario Regno di Magico fu quasi raso al suolo dall’invasione del Flagello dei Non-Morti ed il 90% della sua popolazione uccisa, compreso Anasterian. Suo figlio, il Principe Kael’thas , che ricostruì Quel’Thalas e Silvermoon, fu l’ultimo dei Sunstrider e, dopo il suo tradimento e la sua morte, il magico Regno di Quel’Thalas, fondato da pochi esiliati millenni prima, passò nelle mani del Lord Reggente Lor’themar Theron.
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