Catene del Dominio: Il viaggio tra i ricordi di Uther
Bentrovati ragazzi e ragazze! Anche oggi vi offriamo un’anticipazioni dei nuovi contenuti di Catene del Dominio, la patch 9.1 di Shadowlands! Quella che tratteremo in quest’articolo è un’altra delle nuove chainquest della Campagna delle Congreghe, che avrà come protagonista uno dei personaggi più amati di Warcraft, ovvero Uther! Seguiranno quindi, come sempre in questi casi, SPOILER!
Quello che stiamo per raccontare è il settimo capitolo della nuova Campagna delle Congreghe, intitolato “Un nuovo sentiero“. Questa chain inizierà con Thenios, l’Eletto della Saggezza dei Kyrian, che ha una conversazione con il Primus nella nuova regione di Korthia. Essendo a conoscenza della creazione di una nuova spada con il potere della Fauce (ovvero la Kingsmourne brandita attualmente da Anduin), Thenios farà proprio un riferimento ad Uther, un ex Indegno che si trova sotto la sua tutela, il quale è stato ucciso da un’altra spada con lo stesso potere, che noi sappiamo essere Frostmourne, e che la sua anima si è “spezzata” al momento della morte.
A questo punto inizierà un interessante viaggio per capire come funzionano queste armi con il potere della Fauce, con Thenios che ci invierà a Torgast per entrare in una nuova ala della Torre dei Dannati, chiamata Ossario degli Esiliati. Attraverseremo quindi i tre piani che costituiscono questa nuova ala ed affronteremo infine un’entità, il Guardiano delle Anime, il quale, dopo essere stato sconfitto, ci darà accesso ad un portale per il luogo in cui sono presenti le anime che egli sorveglia.
Il nome di queste anime tuttavia, non corrisponde al loro “possessore”, ma sono dei titoli riconducibili ad essi. A parte per quella di Uther, che è l’unica che possiamo recuperare, non abbiamo la certezza di sapere a chi appartengano le altre anime, ma possiamo provare ad arrivarci per deduzione!
- Il Primo Paladino (Uther)
- Il Padre Tradito (Terenas?)
- La Regina del Sangue (Lana’thel?)
- Il Gran Magistro (Belo’vir?)
- Il Guardiano di Naxxramas (questa è molto interpretativa, potrebbe essere Sapphiron?)
- Il Mentore Arcimago (Antonidas?)
- Il Re Dorato (Anasterian?)
- Il Sacro Portatore di Vita (forse Halahk il Vitale, uno dei paladini uccisi da Arthas durante la Terza Guerra)
- Tante Vittime Dimenticate (tutti coloro che sono stati uccisi da Arthas con Frostmourne)
Come detto comunque, possiamo solo riprendere l’anima di Uther ed una volta fatto questo, torniamo da Thenios al Tempio della Saggezza a Bastion. Qui troveremo l’Eletto insieme al Polemarco Adrestes. I due hanno una conversazione sulla situazione attuale dei Kyrian. Scopriamo così che con il sigillo dell’Arconte precedentemente rubato da Anduin, non è per i Kyrian al momento possibile forgiare un nuovo sigillo, poiché essi hanno bisogno di tutti e cinque gli Eletti per incanalare il loro potere e crearne uno. Di conseguenza i Kyrian dovrebbero impadronirsi del Tempio della Lealtà e in qualche modo “elevare” qualcuno al ruolo di Eletto. Successivamente, quando Thenios e Adrestes parlano dei modi per riportare gli Indegni tra i ranghi dei Kyrian, Uther suggerisce di tentare la via della compassione e della comprensione. Il paladino infatti crede che se la sua anima può essere “riparata”, allo stesso modo lo può essere la frattura tra i Kyrian e gli Indegni.
Inizia a questo punto il tentativo di Uther di riconnettersi alla propria anima che gli è stata strappata da Frostmourne. Tuttavia, scopriamo che all’anima colpita dalla spada runica di Arthas vengono contaminati ed oscurati i ricordi. Uther deve quindi rivivere la versione contorta di questi ricordi e cercare di “sistemarli”. Ed ecco che il viaggio attraverso i ricordi contorti di Uther ha inizio e noi li rivivremo insieme al leggendario paladino.
N.B. Per non creare confusione, in quest’articolo ripotiamo solo i dialoghi del “presente”, ommettendo quelli dei ricordi.
Il primo ricordo che è esploriamo è la fondazione del Silver Hand, di cui Uther fu uno dei primi paladini. Scopriamo che questo ricordo è pesantemente contaminato, poiché esso si “mischia” ad un altro evento che noi ben conosciamo: l’epurazione di Stratholme.
Uther: “Questa è… la Cappella di Alonsus Faol, a Stratholme. Il giorno in cui sono diventato il primo dei Paladini.”
Adrestes: “Quali sono questi principi?” (riferito ai princìpi dei paladini, NdR)
Uther: “Le tre virtù. Rispetto, tenacia… e poi…”
Kleia: “E poi?”
Uther: “Compassione. Vedere oltre le nostre differenze, comprendere ciò che ci accomuna. Avere empatia per chi soffre, anche se… Oh, Arthas…”
Pelagos: “Aspetta… cos’è quello? All’angolo?” (segue ricordo di Stratholme, NdR)
Kleia: “I suoi ricordi si intrecciano. Dobbiamo aiutarlo!”
Pelagos: “No, Kleia. Deve affrontarli da solo.”

Si passa così al secondo ricordo, in cui riviviamo il giorno in cui Arthas divenne un paladino, indottrinato dallo stesso Uther. Qui è palese come la figura ed il ricordo del suo allievo perseguitino ancora Uther. Quest’ultimo infatti è sconvolto, e pensa che sia colpa sua se Arthas ha percorso il sentiero della corruzione.
Pelagos: “Siamo qui per te, Uther. Non disperare.”
Uther: “La Luce… Arthas… Cosa ho fatto?”
Segue ricordo in cui Arthas è dubbioso sull’intraprendere la via del Paladino, mettendo in dubbio la sua devozione.
Uther: “No… avrei dovuto ascoltarlo. Perché non ho ascoltato?”
Adrestes: “Hai cercato di dare conforto ad un allievo in difficoltà. Nessuno può biasimarti per un simile atto.”
Uther: “Dillo a tutti gli innocenti che ha massacrato. L’ho messo su quel sentiero!”

Arriviamo quindi a quello che è l’ultimo ricordo di Uther. Ci ritroviamo in un luogo che ben conosciamo, Andorhal. Stiamo infatti per rivivere insieme ad Uther la sua morte. Mentre il paladino rivive ancora una volta questo ricordo, egli si rende conto di aver parlato ad Arthas con rabbia, e di aver “conservato” dentro di sé questo momento come un modo per ricordare le lezioni apprese.
Pelagos: “Cos’è questo posto?”
Kleia: “Questo è il momento della tua morte, non è vero?”
Uther: “Era venuto per l’urna… quella che conteneva le ceneri del padre che aveva assassinato.”
Adrestes: “Perché questo ricordo, Uther? Perché indugiare qui?”
Uther: “In quel momento… l’ho deluso. Non tenuto fede alle virtù. La compassione, meno che mai. Il mio cuore non era mai stato così freddo. L’ho affrontato non come un mentore, o come un amico, ma come un acerrimo nemico.”
Adrestes: “Forse. Ma affrontare questo ricordo ti ha insegnato il valore della compassione più di quanto potrebbe mai fare qualsiasi regola scritta. Prendi a cuore questa lezione, Uther. Il passato può essere immutabile, ma il futuro deve ancora essere scritto.”
Uther: “Lo farò. Arthas… Se solo avessi cercato di salvarti…”
Segue ricordo della morte di Uther, con quest’ultimo che pronuncia verso Arthas, la sua celebre frase “spero che ci sia un posto riservato per te all’inferno”
Uther: “No! Parlai con rabbia…”
Pelagos: “Uther, se questi ricordi ti fanno provocano così tanto dolore, puoi liberartene subito.”
Uther: “No. Servono come memoria delle lezioni apprese. Se avessi scelta, non li lascerei mai andare via”.
Adrestes: “Se avessi la possibilità di scegliere…”

Entra in questo momento in scena il Discepolo Caduto Nikolon, lo stesso Nikolon che come abbiamo visto nella prima parte di Shadowlands venne influenzato dallo stesso Uther per unirsi agli Indegni, chiedendo di parlare con Adrestes.
Intanto, il viaggio tra i ricordi di Uther è finito, e con la lezione appresa dalle memorie del paladino, Adrestes concorda sul fatto che affinché ci sia una nuova era di pace a Bastion, gli Indegni devono essere trattati con compassione, concedendo loro la possibilità di conservare i propri ricordi, invece di essere costretti a cancellarli. Nel frattempo, insieme a Nikolon ed Uther, ci spostiamo alla Cittadella della Lealtà, dove finalmente gli Indegni si uniscono ai Kyrian. Durante il tragitto avviene un dialogo tra Nikolon e Uther, con il paladino che si scusa con il discepolo per averlo messo sulla strada sbagliata. Tuttavia, Nikolon crede che Uther lo abbia semplicemente aiutato ad accettare la verità.
Uther: “Nikolon, mi scuso per averti portato sulla cattiva strada. Se non l’avessi fatto, forse non ti saresti mai unito agli Indegni”.
Nikolon: “La mia fede nell’Arconte era già persa. Mi hai solo aiutato ad accettare la verità.”
Uther: “Tuttavia, hai sofferto molto a causa delle mie azioni. Non permetterò che accada di nuovo.”
Assistiamo quindi all’accettazione degli Indegni tra i Kyrian e dopo di ciò ad una cerimonia dell’Arconte. La cutscene che mostra quest’ultima non è ancora disponibile nel PTR, ma dalle informazioni emerse dal datamining, veniamo a conoscenza che questa cerimonia eleverà Adrestes come un nuovo Eletto dei Kyrian, ma non della Lealtà, bensì della Devozione. Kalisthene viene promosso a Polemarca of the Kyrian, ,mentre non sappiamo nulla di quello che succeda ad Uther.
Tuttavia, la chain si conclude con una piccola chicca. Un dialogo tra il paladino e Pelagos che non approfondiamo ulteriormente ma che vi lasciamo qui, a chiusura di quella che, a nostro giudizio, sarà una delle chainquest più belle e profonde di Catene del Dominio. Ricordate ti venirci a trovare spesso, per non perdervi nulla sulle nuove storie che ci attendono!
Pelagos: “Uther, perdonami se te lo chiedo, ma… che destino è toccato ad Arthas alla fine?”
Uther: “Al momento della sua morte, Devos ed io abbiamo reclamato la sua anima… e l’abbiamo lanciata nelle Fauce.”
Pelagos: “Senza che l’Arbiter ne fosse a conoscenza? Quindi… avrebbe potuto avere ancora una possibilità di redenzione?”
Uther: “Non lo saprò mai. Non è stata una mia scelta. Devos mi ha portato lungo un sentiero oscuro.”
Pelagos: “Ora che ho visto la Fauce con i miei occhi… posso dire che nessuna anima meriti un simile tormento. Forse alcuni non potranno mai essere perdonati… ma tu mi hai mostrato che tutti devono essere trattati con compassione.“
N.B. Questo articolo è una traduzione e rielaborazione di un articolo di Wowhead.com
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