La forza cosmica dell’Ordine è più comunemente percepita nella forma della magia arcana. Quest’energia è intrinsecamente volatile e maneggiarla richiede precisione e concentrazione intense. Come intuibile, la sua controparte è ovviamente la forza cosmica del Disordine, la quale si manifesta sotto la forma della vilmagia, un’energia distruttiva e che provoca estrema dipendenza, originata dallo scontro primordiale di Luce e Vuoto nella Distorsione Fatua all’alba dei tempi.
Tornando al focus del nostro articolo, si può quindi dire che la magia arcana è quindi contrastata dalla vile, ed è fondamentalmente opposta ad essa. Tuttavia, l’arcano è ampiamente presente anche nella stessa Distorsione Fatua, e può estratta dalle linee di faglia, dei canali di immenso potere magico che attraversano tutta Azeroth. In un certo senso, si può pensare a queste linee di faglia come a dei vasi sanguigni del pianeta, che trasportano magia arcana invece del fluido scarlatto. E proprio queste energie arcane così volatili sono descritte come la linfa vitale del nascente titano di Azeroth.
A livello cromatico, l’arcano puro apparire con i colori bianco e/o viola. Tuttavia, se usato per piegare altri tipi di magia, esso assume le caratteristiche e l’aspetto di quelle magie. Esempi di questo possono essere visti con le abilità basate sugli Elementi usate dai maghi, o il bagliore di bronzo della cronomanzia.
In eoni passati, il Pantheon dei Titani, ad oggi i più potenti esseri dell’Ordine nell’universo, usavano il primordiale “linguaggio dell’arcano” per intrecciare interi mondi all’esistenza, sebbene il popolo della Regina Azshara, gli Alti Nobili elfi della notte dell’antica Kalimdor, avessero presumibilmente il potere potenziale per rivaleggiare con loro, rappresentato dal Pozzo dell’Eternità. Come ultima sovrana dell’Impero Kaldorei, Azshara aveva una grande conoscenza della magia arcana ed era apparentemente più potente di figure leggendarie come Mannoroth, e presumibilmente paragonabile solo ad Archimonde o addirittura Sargeras stesso, venendo descritta per interi millenni come la più grande maga che sia mai esistita.
La sua padronanza dell’arcano superava di gran lunga e precede anche il più grande dei maghi umani (fino alla nascita di qualcuno che conosciamo bene…), e sebbene i limiti esatti del suo potere siano sconosciuti, Azshara è stata comunque in grado di frantumare la Pietra delle Maree di Golganneth, un Pilastro della Creazione in grado di tenere a bada i Signori Elementali come Neptulon, in quella che venne descritta come “una spaventosa dimostrazione di potere arcano“. ripetendo lo stesso atto che intrappolò l’intera Corte di Farondis in un eterno stato spettrale ad Azsuna, incapace di morire dal mondo dei vivi anche dopo dieci millenni trascorsi cercando di spezzare l’incantesimo della Regina.
L’arcano è stato descritto come il “tessuto di base” del mondo, e come tutti gli altri tipi di magia, può essere animato, con l’esempio più lampante di questa caratteristica che è rappresentata dai diffusissimi elementali arcani. Gli utilizzatori di questa scuola sono come tutti sappiamo chiamati maghi, che di solito la usano per creare portali o teletrasportare persone e oggetti. Ma l’arcano può anche essere usato insieme ad altri tipi di magia per rafforzarlo, come fece ad esempio l’Arcimago Khadgar – il più potente mago dei giorni nostri – quando evocò un globo di energia di fuoco e ghiaccio insieme ad uno arcano e li combinò insieme durante la guerra contro l’Orda di Ferro.
E proprio Khadgar sembra essere un grande esperto di questa caratteristica, poiché la ripeté durante la terza invasione della Legione Infuocata, quando infuse il ghiaccio con l’arcano, rendendolo estremamente resistente, tanto da annullare completamente l’assalto della magia demoniaca di Gul’dan.
Alla luce di queste manipolazioni fatte da Khadgar, si può quindi affermare che le scuole del Fuoco e del Gelo sembrano essere correlate all’Arcano, con molti dei loro incantesimi descritti come “semplici manifestazioni di arcani” da un altro arcimago, Nakada, e possono anche essere combinate dando così vita a scuole ibride, come quella Fuocogelo, sebbene l’esatta relazione e il funzionamento rimangano comunque poco chiari.
Khadgar tuttavia non è stato certamente il primo a “mischiare le scuole”. L’antica Guardia della Luna, i maghi dell’Accademia di Nar’thalas e gli Alti Nobili della Corte della Regina Azshara hanno tutti usato degli incantesimi del Gelo e del Fuoco insieme all’Arcano così come l’ogre Glubtok che era in grado di incanalare casualmente il Fuoco e gli incantesimi del gelo contro i suoi avversari usando l’arcano, o il mago draenei Valaatu il quale addirittura insegnò le magie arcane, del gelo e del fuoco per oltre un secolo, percependoli con la stessa forza su Azeroth come faceva con altri mondi.
Gli Orchi, come discendenti della creazione del Titano Aggramar, Grond, usavano l’arcano per modellare e piegare la roccia e la pietra a loro piacimento, arrivando ad apprezzare i cristalli Apexis in particolare per il loro immenso potenziale, e il fatto che alcuni maghi del Kirin Tor abbiano usato gli elementali della terra in passato, implica che l’arcano può, in determinate circostanze, legare anche altri Elementi.
Anche gli Elfi del Vuoto sembrano essere in grado di usare l’arcano con la magia dell’ombra, con il loro leader, il Magistro Umbric che in una versione alternativa di sé stesso riesce ancora a intessere incantesimi arcani persino quando è stato consumato dal Vuoto.
Come dimenticare poi quella che è la più grande fonte di magia arcana su Azeroth, il Pozzo Solare di Quel’Thalas, che a seguito della Crociata Ardente venne ripristinato per “sgorgare” energie sacre e arcane (il che sembrerebbe quindi indicare che anche la Luce Sacra sia compatibile con l’arcano).
IN ALTO: L’arcimago Khadgar, il più potente mago e utilizzatore della magia arcana su Azeroth. Illustrazione di Tokoldi.