Oggi affrontiamo insieme un argomento, per me, interessante: Arthas.
Sin da quando abbiamo avuto i primi dettagli su Shadowlands, sul fatto che rincontreremo i vecchi personaggi del passato, molti noi hanno subito pensato al personaggio più iconico di tutto il franchise di Warcraft. Un personaggio che per molti è stato la calamita, il collante tra “bello questo Warcraft III” e “che bel personaggio questo Arthas, chissà come finirà la sua storia!” facendoci restare attaccati al monitor per vedere come sarebbe finita all’unico, ricordiamolo questo, personaggio di Warcraft III che ha DUE campagne consecutive all’interno del gioco, fatto che ha innegabilmente contributo a “legare” i giocatori alla sua storia. Una fiamma che si accese vedendo tutto il percorso di un personaggio scritto bene, magari all’inizio un po’ stereotipato, ma che con vari approfondimenti dati dai libri successivi ha acquisito sempre più spessore, diventando insieme (e forse oltre) Illidan, il personaggio più amato del franchise.
Quella stessa fiamma si riaccese all’annuncio di Wrath of the Lich King, quando quel cinematic che sembrava iniziare dallo stesso punto in cui The Frozen Throne si concludeva, un cinematic dove un personaggio, pur non pronunciando nemmeno una sillaba, trasudava carisma dall’inizio alla fine, proprio come noi che anni prima avevamo iniziato quella campagna degli umani e poi fatta quella dei non-morti, ce lo ricordavamo. Molti di noi furono entusiasti nel poter rivedere quel personaggio, nel poter finalmente assistere alla conclusione del suo arco narrativo e magari iniziò a giocare proprio in quel periodo, proprio perché c’era quel personaggio iconico che faceva in qualche modo da “catalizzatore” della curiosità dei giocatori.
Blizzard tutto questo lo sa. Lo sa bene, così come sapeva bene anche il fatto che quelle stesse persone avrebbero immediatamente pensato ad Arthas all’annuncio di Shadowlands. Però… Però Blizzard sa anche quanto ormai il personaggio di Arthas sia diventato iconico, quanto vada trattato con delicatezza. Perché è OVVIO che Arthas farà la sua comparsa nella nuova espansione, anche per una mera questione di marketing. Ma è altrettanto ovvio che Blizzard debba stare attenta, perché una snaturazione del personaggio di Arthas sarebbe una botta TREMENDA, TREMENDA, non solo per l’espansione stessa ma per tutto il franchise. Sbagliare l’approccio, lo sviluppo del ruolo che un personaggio COSÌ iconico avrà, sarebbe pericolosissimo per la credibilità della storia.
Ed è per questi motivi che Blizzard in questo periodo sta facendo benissimo, secondo me, a parlare il meno possibile di Arthas in tutti gli eventi/interviste di questo periodo. Hanno già detto che “dovranno stare attenti” e va bene così. Noi possiamo solo sperare che lo facciano davvero, ma è giusto che non si diano dettagli anche per non alimentare aspettative.
Io personalmente mi auguro un ruolo, magari importante, ma non TROPPO importante. Per capirci, nessun “retcon strano”, nessuna resurrezione. Il 95% della storia di Arthas è già finita, il franchise ha guadagnato molto grazie a lui, che non sia ora lui stesso a distruggerlo.
Illustrazione in evidenza di Pavel Tomashevskiy