Le possibilità narrative sarebbero infinite e interessanti con personaggi così potenti ma al tempo stesso così umani: eppure, gestirli diventa così difficile che la casa madre preferisce tenerli fuori dai riflettori
DESCLAIMER: QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER SULLA STORIA DI ‘DRAGONFLIGHT’
Qualche tempo fa lessi un articolo – mi pare su Fumettologica, non ricordo esattamente – nel quale si provava a spiegare come sarebbe possibile rendere un personaggio come Superman ancora appetibile alle masse. Superman, Clark Kent, lo sanno tutti, è l’eroe di punta della DC Comics. Ma è anche il personaggio sul quale la casa fumettistica investe proporzionalmente meno. Questo non vale solo per i fumetti: al cinema la Warner Bros – prima della fusione con Discovery – ha faticato enormemente nello scendere a patti con l’inserimento di Superman nel ‘suo’ universo narrativo. Vuoi per le questioni con Zack Snyder, vuoi perché – purtroppo – l’Azzurrone è un personaggio che al pubblico moderno piace poco. Troppo alieno, troppi superpoteri, troppo forte. Quello stesso pubblico che però vuole Hulk potentissimo, fortissimo, levissimo, che si scanna per capire chi sia l’Avenger più potente tra Thor e Capitan Marvel… Tralasciamo.
Fatto sta che, per qualche mistica alchimia che non ho mai ben capito (spoiler: l’ho capita benissimo, tranquilli), Superman rimane un personaggio difficile da far digerire. Tutti amavano la versione degli anni Settanta, quella che aveva il rassicurante volto del mai troppo compianto Christopher Reeve. Poi in qualche modo la magia è finita. Gli anni Ottanta hanno visto l’esplosione di un nuovo tipo di personaggio: l’antieroe. Cinema e film hanno iniziato a riempirsi di protagonisti al limite della moralità, sporchi, minacciosi, ma terribilmente affascinanti nella loro luminosa oscurità. Anche l’eroe è costretto ad adeguarsi: non basta più essere un faro di speranza, il Legale Buono diventa noioso, trito, si deve cambiare, bisogna evolversi per essere più vicini a ciò che la gente vuole. Wolverine, ma anche il Batman e il Daredevil di Frank Miller (per non parlare di Venom, Deadpool o – uscendo dai fumetti – di Robocop, Dredd, Rambo…) nascono, sguazzano e proliferano in questa nuova concezione dell’eroe.
Superman non ce la fa. Troppo perfetto, troppo potente, troppo luminoso. Le vendite calano. Tanto che la DC, per risollevare il personaggio, decide di fare una cosa per i tempi impensabile: farlo fuori. ‘La Morte di Superman’ è l’evento fumettistico che segna un’era e i cui effetti sono palpabili ancora oggi. Ma, di base, la ragione di questa scelta fu molto semplice: siamo talmente in alto mare con questo personaggio che l’unico modo per renderlo interessante è ucciderlo. Senza andare a parlare di cosa significò quella morte poi a livello narrativo nelle storie future, il nocciolo della questione è questo. E, come anticipavo prima, ancora oggi e in altri media è così: Superman è un personaggio scomodo, difficile da scrivere e da gestire, non tanto perché non possa essere oggetto di sceneggiature interessanti ma più perché c’è sempre il rischio che laggente non lo gradisca. Perché a laggente, questo misterioso, fumoso e odioso soggetto, pare non piacciano i buoni: questo mondo tifa per Joker e disprezza il miliardario plutocrate amico delle guardie Batman, a meno che anche l’Uomo Pipistrello non sia complessato, tormentato, psicologicamente fallito, duro, sporco e quasi malvagio (ma guai, guai se dovesse usare un fucile e chiamarsi Ben Affleck). Questo è il motivo per il quale esce un nuovo film di Batman ogni due anni e abbiamo una nuova saga in produzione sul Joker di Phoenix ma di progetti sull’Uomo d’Acciaio neanche l’ombra. E chissenefrega se uno dei migliori casting mai fatti sul personaggio, Henry Cavill, finisce buttato nel cesso.
Insomma, la faccenda dell’eroe buono super potente è un vero problema per un’azienda che sui personaggi ci fattura. Avere nel proprio universo narrativo un essere che potrebbe alterare i destini di intere guerre con uno schiocco di dita è un casino. Perché se lo fai intervenire devi trovargli una debolezza adeguata da rendergli le cose più difficili, mentre se lo tieni in panchina devi inventarti una scusa buona. Tutto questo gioco è anche alla base della satira di One Punch Man, che riesce splendidamente a prendere in giro le meccaniche dell’eroe invincibile. Eppure, storie come ‘Superman&Lois’ – ottima serie tv di TheCW – hanno dimostrato quanto sia possibile scrivere ancora bene l’Azzurrone, se si hanno buone idee e voglia di svilupparle.
Ma torniamo a noi e al perché mi sono concesso questo lungo sproloquio. Chi ci segue sa che una delle ultime decisioni di Blizzard è destinata a scuotere un pilastro: in Dragonflight, per consentire il ritorno di Ysera su Azeroth e mantenere l’equilibrio delle Terretetre, Malfurion Stormrage sacrificherà la sua vita e si donerà a Selvarden. Un’anima per un’anima. Ora, per quanto io sia sempre felice di avere nuovo materiale sull’Aspetto del Sogno, non posso che domandarmi il perché di questa scelta.
Primo: perché introdurre la figlia di Ysera, Merithra, per poi riportare indietro la madre? Probabilmente per lo stesso motivo che ha portato alla nascita di Talanji per poi dimenticarsene nel giro di un anno. Sono cavalli nuovi, carne fresca a cui il pubblico non è affezionato. E allora ributtiamo dentro le solite facce e i soliti nomi di sempre. Ora che non ci sono più (per quanto è da vedere) facce storiche come Sylvanas, Arthas e Illidan, poteva essere il momento giusto per andare avanti, lasciarsi alle spalle la vecchia Azeroth e spingersi verso il futuro, le nuove generazioni. Invece, Anduin è stato tolto di mezzo e sul trono abbiamo Turalyon, un personaggio vecchio di vent’anni cui a sentire l’Internet è rimasto solo diventare nazista per essere interessante. Di Taelia, dopo Shadowlands, neanche l’ombra. Talanji, come detto, non pervenuta. Calia non è nei piani immediati. E Merithra verrà quasi certamente messa da parte per consentire il ritorno di Ysera.
Secondo: l’ultima cosa che ricordiamo di Malfurion è quando uccise due orchi nel cinematic introduttivo del Fronte di Guerra a Darkshore. Stop. Dopo un anno fuori dalle scene per un motivo risibile (una ferita alla schiena inferta da Saurfang? E il più potente Druido della storia non è stato in grado di curarsi istantaneamente? Eddai) non ha avuto voce in capitolo nella fine della guerra, non ha combattuto in nessuno scontro realmente importante, non è intervenuto quando Tyrande si è gettata nell’abisso della Fauce, non ha avuto un ruolo nel suo percorso di redenzione e di rinascita, non è stato presente quando è nato un nuovo seme di speranza per i Kaldorei. “Era impegnato a governare quelli rimasti su Azeroth”. Ok.
La verità, amici e amiche, è che a Blizzard non interessa scrivere bene Malfurion. L’arcidruido è diventato il loro Superman: troppo perfetto, troppo positivo, troppo buono, ma soprattutto troppo potente per gestirlo come si deve. E allora, qual è la soluzione più semplice, più pratica e remunerativa? Copiare da altri: farlo fuori. Con un dialogo da quest che avrà, forse, a malapena una cutscene. Questa sarà la fine di uno dei principali pilastri della storia di Azeroth. E andrà bene così, perché di fondo non frega nulla a nessuno. Anzi, laggente è felice perché “Malfurion è un personaggio inutile”. No: Malfurion è stato volutamente dimenticato e accantonato per anni. E la cosa peggiore di tutte, forse, è che ci stiamo abituando perfino a questo modo sciatto di raccontare una delle più belle storie di sempre.
NO, non potete farmi questo, lui è la ragione principale per cui amo gli elfi della notte druidi, il mio sogno è poterlo incontrare e chiamarlo Shan’do
Lui è la speranza di quel mondo e infatti il verde è il suo colore
E non è affatto onnipotente come può sembrare: lui stesso sa e ribadisce che i suoi poteri hanno dei limiti che si deve autoimporre ed è proprio questo a renderlo grandioso
La ragione per cui ora sono , per così dire “piatti e lineari”, è perché hanno già avuto la loro evoluzione, dalla guerra degli antichi fino alla Terza Grande Guerra
Ovvio che con la loro età non possono avere particolari cambiamenti e la loro saggezza è completa; ma ovviamente la gente vuol fare quello che gli pare senza sentirsi in colpa da “bacchettoni troppo perfetti e moralisti “, senza rendersi conto che è grazie a quei moralisti che il mondo ha un certo ordine e non finisce nel caos
Senza contare che sarebbero i primi a cui chiedere aiuto nel momento in cui cinsi ritroverebbe nei guai
Loro sono la luce (verde) di speranza al quale si dovrebbe sempre tendere, il modello giusto per restare dalla parte dei buoni e non lasciarsi corrompere
Inoltre mi chiedo com’è possibile che venga eliminato perché troppo potente e poi reintrodurre uno dei 5 Aspetti!?
Ysera vedeva Cenarius come un figlio, di conseguenza Malfurion era quasi un nipote, perciò questo scambio sarebbe un insulto al cerchio della vita di cui loro sono i maggiori rappresentanti
Lui è l’unico rimasto che poteva rappresentare chi ha potere senza lasciarsi corrompere, visto quanti ormai hanno avuto il loro lato oscuro