Oggi voglio parlare con voi di un personaggio molto discusso nella storia di Warcraft, un personaggio che ha da sempre diviso parecchio la community anche se molti lo additano come un brutto personaggio. Stiamo parlando di Garrosh Hellscream. Ma è davvero così? Garrosh è davvero scritto male?
Prima di analizzare il personaggio è necessario fare una premessa fondamentale. Garrosh è un personaggio “nato dal nulla”, ovvero esterno a quelli che, all’uscita di World of Warcraft e The Burning Crusade, erano i personaggi “storici” di Warcraft, che già la stragrande maggioranza della community conosceva (Tyrande, Jaina, Thrall, Arthas ecc). E’ stata una delle primissime volte in cui Blizzard ha provato ha “creare” un personaggio del tutto nuovo, cercando di costruirlo e dargli un buon background per poi svilupparlo.
Ovviamente, a prima vista Garrosh può essere considerato come “l’orco standard”, grande, forte, sempre desideroso di battaglie, che caratterialmente trasuda la più classica delle figure “del maschio alfa” quello che deve essere sempre il più forte di tutti. Ma Garrosh è davvero questo? Si e no.
Facendo il paragone più facile, Thrall è esattamente quasi l’opposto di Garrosh, una sorta di “antitesi dell’orco”. Egli è stato infatti cresciuto come un essere umano ed è quindi “civilizzato” rispetto alla sua razza, per poi sviluppare questo aspetto nella diplomazia, molto vicino a quello che erano gli orchi PRIMA della corruzione demoniaca. In questo senso, sotto questa prospettiva, Garrosh diventa quindi una “decostruzione” dei caratteristici valori orcheschi.
Tutta questa apparenza, questa volontà costante di essere il più forte e di dichiararlo a più riprese, questo lanciarsi in azioni avventate ed impulsive sono frutto in realtà di una grande insicurezza e di una poca fiducia in sé stesso, ma, soprattutto, servono a nascondere quella che il vero grande limite di Garrosh: il bisogno e la continua ossessione di dover essere all’altezza di Grom, di suo padre.
Prendendo quanto appena detto come punto centrale della discussione, nel mondo reale è come se Garrosh fosse un adolescente che vuole attirare l’attenzione del genitore. In questo caso però, come ben sappiamo, il genitore in questione è morto e come fare quindi? Cercando di impressionare il più possibile i veterani dell’Orda, quelli che Grom l’hanno conosciuto. Con questa idea in mente, o per meglio dire con questa convinzione, Garrosh fa quindi quello che sembra più naturale: cercare di riportare l’Orda “ai fasti del passato” ed ovviamente tutto questo alla vecchia maniera, tramite la conquista e la gloria, che secondo lui lo avrebbero reso un eroe agli occhi degli Orchi che lo avrebbero quindi accettato. In pratica era quello che si credeva facesse Illidan, ma con una piccola differenza: Hellscream era SINCERAMENTE convinto che quello fosse il suo dovere, credeva DAVVERO che il suo compito fosse quello di portare l’Orda alla gloria ed alla prosperità, senza quindi avere il “secondo fine” di dover arrivare a qualcuno (Tyrande nel caso del nostro cacciatore di demoni).
Garrosh ha solamente pensato per tutto il tempo: “Cosa farebbe un Warchief?” ed agiva di conseguenza, anche perché credeva sarebbe stato, soprattutto, quello che il padre avrebbe fatto, quello che si aspettava da lui: essere un leader, guidare l’Orda in cima alle potenze mondiali.
E le cose sono andate anche bene da un certo un punto di vista, ovvero quello militare, in cui Garrosh dimostra di essere molto portato. Lo dimostra a Northrend, ma anche nella distruzione di Theramore (che per quando eticamente deprecabile resta un ottimo piano militare). Tuttavia c’è anche l’altra faccia della medaglia.
Tutto questo concentrarsi sulla vita militare dell’Orda ha impedito a Garrosh di vedere come quella stessa politica stesse distruggendo gli Orchi stessi dall’interno, ma c’è davvero da stupirsi di questo?
Garrosh stesso PRIMA di diventare Warchief afferma di non essere un politico, ma un uomo di campo, un uomo di guerra. Per lui è impossibile vedere la pace come una valida opzione praticabile ed ovviamente quest’ottica è la sua grande rovina, ma fa parte del suo essere. Per Garrosh vedere gli Orchi come non conquistatori è semplicemente impossibile, perchè ai suoi occhi ciò che non sono guerra e battaglie sono cose “deboli”.
Ad un occhio più attento, questo lato del carattere di Garrosh, questo suo aggrapparsi continuamente al passato, può essere visto anche nel suo aspetto esteriore. Garrosh indossa infatti le zanne di Mannoroth, colui che ha corrotto gli Orchi attraverso il suo sangue, che suo padre ha ucciso ed ha inoltre come arma proprio l’arma di Grom, Gorehowl. Senza dimenticare inoltre che Garrosh è un “orco puro” non contaminato dal potere demoniaco. In quest’ottica, nell’aspetto esteriore di Garrosh possiamo quindi trovare quasi l’intera storia recente degli Orchi con la redenzione di quest’ultimi tramite Grom (le zanne di Mannoroth), l’eredità di quel momento (Gorehowl) e la radici della razza (la non contaminazione).
Tutto questo piccolo vulcano di sensazioni ed emozioni trova il suo punto di esplosione nel momento finale, ovvero nel duello con Thrall, in cui Garrosh afferma che avrebbe rifatto tutto senza alcun rimorso, proprio perché lui era convinto di star facendo quello che andava fatto sebbene, probabilmente, sapesse che ad un occhio esterno le sue azioni potessero sembrare orribili.
In quest’occasione Garrosh è come un bambino che cerca di giustificarsi con il genitore: “Si, io ho fatto questo, però tu non mi hai fermato”. E’ ovviamente un atteggiamento infantile, seppure Garrosh avesse ragione in quanto è stato Thrall a sopravvalutare le sue capacità e la sua “tenuta mentale” ed a metterlo in una posizione di comando che, è bene ricordarlo, Garrosh non ha voluto.
Tutto questo ovviamente non esime Garrosh dall’essere un personaggio cattivo, un villain della Storia, ma un cattivo diverso. Non come Arthas che è stato “guidato” alla corruzione, ma uno che ha scelto il proprio destino, o per meglio dire, è stato padrone delle proprie azioni. Un personaggio non scritto male, ma tragico. Un personaggio tragico catapultato in un mondo non compatibile con il suo essere, di cui aveva una visione distorta causata da un’ossessione che ha portato milioni di vittime e la distruzione di intere parti di Azeroth.
Illustrazione ufficiale Blizzard