Capitolo 12: L’Assedio
Dopo essersi lasciata Quel’Thalas alle spalle, ed ignara del tradimento di Gul’dan, l’Orda di Orgrim Doomhammer continuò il suo viaggio verso ovest, desiderosa di raggiungere la capitale di Lordaeron prima che la vittoria, ormai a portata di mano, scivolasse via dalle loro dita. Il principale ostacolo sulla via dei soldati di Orgrim era certamente la formidabile catena montuosa di Alterac; se fossero stati adeguatamente difesi infatti, questi passi alpini sarebbero stati in grado di rallentare la marcia dell’Orda per interi mesi. Fortunatamente per quest’ultima, però, il loro arrivo si dimostrò non privo di imprevedibili sorprese. Il sovrano del Regno di Alterac, Re Aiden Perenolde era stato, sin dall’inizio, riluttante a dare battaglia all’Orda, credendo che la forza che aveva dato alle fiamme Stormwind fosse inarrestabile, anche da un’Alleanza dei Sette Regni. Ed a Re Aiden bastò l’arrivo alla sua porta di cavalieri della morte, maghi ogre ed i possenti draghi rossi per convincersi del tutto dell’impossibilità di vincere quella guerra.

Così, per garantire la sopravvivenza del suo regno, Perenolde cercò di stipulare un patto con Doomhammer, anche se farlo significava ovviamente commettere alto tradimento e tradire l’Alleanza. I termini dell’accordo furono trovati in pochissimo tempo: Re Aiden accettò di garantire all’Orda un passaggio sicuro attraverso le montagne in cambio della promessa che Alterac sarebbe stata risparmiata dalla loro ira. Doomhammer non esitò ad accettare quella proposta e, con l’aiuto del sovrano traditore, l’esercito dell’Orda fu in grado di evitare con successo tutti gli avamposti dell’Alleanza sulle montagne mentre avanzava rapidamente verso le Radure di Tirisfal e la Capitale. All’arrivo nella zona, Orgrim ordinò immediatamente alle sue forze di iniziare un assedio completo della città, comprendendo che il fattore tempo sarebbe stato essenziale per ottenere la vittoria.

Nel frattempo, Turalyon e l’esercito dell’Alleanza erano ancora nel Regno di Quel’Thalas, dove si erano dati da fare per prevenire il disastro. Sebbene il comando avesse sospettato per un po’ di tempo che l’Orda alla fine si sarebbe mossa per colpire la capitale di Lordaeron, la velocità con cui questa cosa avvenne fu un terribile shock. Nessuno aveva previsto la possibilità del tradimento di Re Perenolde e le implicazioni di quest’evento furono disastrose. Il secondo di Lothar radunò le forze e si diresse il più rapidamente possibile verso verso Lordaeron. Tuttavia, il paladino dubitava che la capitale avrebbe retto l’assedio fino all’arrivo dei rinforzi.
Ma Turalyon aveva sottovalutato un’altra figura, quella del leader dell’Alleanza, Re Terenas Menethil II, il quale si fece carico della difesa della città. Il sovrano di Lordaeron non era un soldato, non aveva esperienza personale in guerre e battaglie, ma era astuto, determinato e soprattutto molto carismatico. Per prima cosa radunò tutti gli abitanti della città e tenne un discorso motivazionale e di speranza, spronandoli a combattere con la consapevolezza che il futuro dell’umanità sarebbe stato deciso nel conflitto imminente. Poi, contro ogni consiglio, Terenas prese in prima persona posizione sui bastioni della capitale sovrintendendo personalmente alle difese esterne. Persino Orgrim Doomhammer sviluppò un certo rispetto per la tenacia di Re Terenas, così come per il suo popolo. Tuttavia, mentre le macchine d’assedio continuavano a bombardare le mura della capitale, il Warchief sapeva che essa sarebbe inevitabilmente caduta non appena il resto delle truppe dell’Orda fossero arrivate da Quel’Thalas.

Orgrim era molto fiducioso della riuscita del suo piano, e ne aveva ben ragione. I tre clan – Razziatempesta, Martello del Crepuscolo e Fauci del Drago – rappresentavano infatti un elemento determinante nel piano di conquista di Doomhammer, ma essi erano notevolmente in ritardo nel ricongiungersi alla forza principale dell’Orda e ciò preoccupò non poco il leader. Una preoccupazione che prese presto la forma dell’apparire delle forze di Turalyon ad est. L’arrivo di questo esercito privò quindi l’Orda di risorse fondamentali per l’assedio, ma Doomhammer non temeva Turalyon e le sue forze: temeva ciò che rappresentasse la loro comparsa. Se il paladino era arrivato prima delle altre forze dell’Orda, allora anche gli altri eserciti dell’Alleanza erano in viaggio e sarebbero comparsi a breve. La necessità di aprire una breccia nella città divenne critica e, sebbene l’Orda possedesse ancora i Cavalieri della Morte e altre potenti risorse, la mancanza dei tre clan lasciati indietro rischiava di essere determinante.

Alla fine, l’unico clan che si ricongiunse con le forze principali di Orgrim fu quello dei Fauci del Drago da est, il quale portò a Doomhammer notizie disastrose; Gul’dan aveva preso gli altri due clan e abbandonato completamente il resto dell’Orda. Il Warchief apprese anche che l’Alleanza aveva scoperto il tradimento di Re Perenolde e che le truppe di Stromgarde guidate da Re Thoras Trollbane avevano conquistato il regno ed i suoi passi di montagna, bloccandoli adeguatamente. Alla luce di questi eventi, l’esercito dell’Orda a Tirisfal si ritrovò completamente isolato e non poteva nutrire alcuna speranza di ricevere rinforzi aggiuntivi dalle Alture di Colletorto o dalle Entroterre. Fu in questo momento che Orgrim Doomhammer realizzò un’amara verità: la guerra era persa. A questo punto infatti, anche se la capitale di Lordaeron fosse caduta, essa non sarebbe stata in grado di resistere al ritorno dell’Alleanza con le sue piene forze.
Pieno di rabbia per una battuta d’arresto così grave, il Warchief diede l’ordine di ritirarsi completamente a Khaz Modan, inviando un messaggero delle Fauci di Drago per consegnare lo stesso comando alle forze dell’Orda ancora nelle Entroterre. Orgrim sperava di raggruppare ciò che restava dei suoi eserciti nel tentativo di salvare il salvabile, ossia i territori già conquistati. Per coprire la loro ritirata, i cavalieri dei draghi rossi furono inviati a scacciare le forze dell’Alleanza, mentre il clan di Black Tooth Grin (un gruppo di orchi che si era staccato dal clan Roccianera) ricevette la missione di inseguire e giustiziare Gul’dan per il suo tradimento che era costato la guerra all’Orda.

IN ALTO: La capitale di Lordaeron. Illustrazione di Philip Straub.