La Battaglia di Silvermoon avvenne durante la Terza Guerra, nel Regno Elfico di Quel’Thalas, tra le forze degli Alti Elfi, comandate da Re Anasterian Sunstrider e dal Generale Ranger Sylvanas Windrunner, contro quelle del Flagello dei Non-Morti, agli ordini del Cavaliere della Morte Arthas Menethil.
Sebbene il corpo dei Ranger Elfici combatté coraggiosamente contro l’implacabile assalto del Flagello di Arthas, gli Elfi non furono in grado di impedire al Cavaliere della Morte di impadronirsi della magica Chiave delle Tre Lune, e di spingersi nel Regno Interno. Subito dopo, Arthas non perse tempo nel fortificare la sua posizione a sud-ovest della città di Silvermoon, la capitale elfica. Intanto, Sylvanas aveva stabilito la propria base sul fianco destro del fiume Elrendar, ed iniziò ad attaccare le truppe dei non-morti.
Mentre la battaglia iniziava fuori dalla base degli invasori, ad Arthas giunse voce che Sylvanas stava mandando dei messaggeri per avvisare Silvermoon dell’attacco e chiamare rinforzi. Tuttavia, il Cavaliere della Morte aveva previsto questa mossa ed aveva posizionato Gargoyles lungo le strade verso la capitale. Le bestie volanti uccisero rapidamente e facilmente ogni messaggero inviato, mantenendo Silvermoon all’oscuro dell’invasione del Flagello ed assicurandosi così che Sylvanas non ricevesse rinforzi.
Dopo aver respinto diversi assalti di Sylvanas, Arthas fece avanzare le sue forze sul ponte tra la propria base e quella del Generale Ranger, dove si scatenarono feroci combattimenti. Dopo un breve ma inesorabile stallo, il Flagello prese quindi il sopravvento. Mentre gli attacchi iniziarono sempre più a diminuire d’intensità, Arthas e le sue forze invasero la base di Sylvanas, massacrando tutti sulla loro strada. I guerrieri difensori combatterono coraggiosamente fino all’ultimo elfo, ma furono inevitabilmente sopraffatti. Mentre la sua base si sgretolava intorno a lei, Sylvanas venne personalmente avvicinata da Arthas. Prima che potesse caricare il suo arco, il Cavaliere della Morte la ferì mortalmente. In una sadica punizione per aver resistito così ferocemente, Arthas trasformò quindi Sylvanas in una banshee, legandola alla volontà del Re dei Lich.
Con il corpo dei Ranger distrutto, nulla si frappose tra il Flagello e Silvermoon. Arthas e le sue forze si raggrupparono, rinforzate dagli elfi caduti e marciarono sulle porte della città. All’avvicinarsi dei non-morti, i dragofalchi piombarono sul Flagello, infliggendo pesanti perdite alle truppe non-morte. Eppure anche questi guerrieri d’élite caddero vittima dei ragni nerubiani di Arthas che li irretirono nella loro tela e li costrinsero a terra dove furono facilmente distrutti dai guerrieri del Flagello. Entrando nella città stessa, i non-morti incontrarono la disperata resistenza degli Elfi. Eppure, nonostante la loro rabbia, essi non poterono nulla per trattenere i morti, che li travolsero come un’ondata di morte. Arthas raggiunse così l’isola di Quel’danas, dove uccise Anasterian e rianimò il negromante Kel’Thuzad sotto forma di Lich. Alla ritirata del Flagello, i numeri furono impietosi:
Il 90% della popolazione elfica era stata massacrata, Re Anasterian e Sylvanas erano morti, e la capitale di Silvermoon era stata completamente distrutta. I non-morti invece, subirono solo delle perdite moderate.
Illustrazione in evidenza ufficiale Blizzard