La Battaglia delle Isole Disperse rappresentò un tentativo da parte dell’Alleanza e dell’Orda di fermare la terza invasione della Legione Infuocata prima che quest’ultima diventasse un conflitto su vasta scala.
Settimane prima, Khadgar era lì quando il Gul’dan alternativo aprì un portale all’interno della Tomba di Sargeras sulle Isole Disperse, permettendo alle forze della Legione Infuocata di arrivare su Azeroth. Proprio come fece il suo maestro Medivh durante la Terza Guerra, Khadgar avvertì i leader dell’Orda e dell’Alleanza del ritorno imminente della Legione.
L’Alto Re Varian Wrynn mandò immediatamente agenti dell’SI: 7, guidati dal loro leader, Mathias Shaw, alle Isole Disperse per raccogliere informazioni sui numeri della Legione. Poche ore prima dell’inizio dell’attacco, i risultati furono evidenti per Shaw: un assalto frontale non era assolutamente possibile e destinato inevitabilmente a fallire, e decise così che le flotte dell’Alleanza e dell’Orda dovevano essere avvertite di tornare indietro. Tuttavia, gli esploratori furono assassinati dalle forze del Nathrezim Detheroc, che subito dopo impersonò lo stesso Shaw. Nei panni del Capo delle Spie, Detheroc disse a Varian che le forze di Azeroth potevano avere una possibilità di vittoria.
Gli eroi difensori radunarono così le loro forze e fecero rotta verso le Isole Disperse sotto un’unica bandiera per combattere la minaccia demoniaca. La Legione scatenò eserciti di pipistrelli demoniaci sulle navi e contemporaneamente infernali fecero piovere distruzione dal cielo. Le forze della Crociata d’Argento furono decimate durante lo sbarco, con i pochi sopravvissuti, tra cui l’eroe della Guerra a Northrend, Tirion Fordring, catturato dalla Legione. Le forze dell’Alleanza guidate da Re Varian Wrynn e le forze dell’Orda guidate dal Warchief Vol’jin furono comunque in grado di mantenere il loro fragile punto d’appoggio sulle Isole, in attesa di essere raggiunte dai rinforzi.
I rinforzi dell’Alleanza della terza flotta, inclusi gli ormai coraggiosi campioni di Azeroth, sbarcarono sul lato sinistro delle Isole Disperse, mentre i rinforzi dell’Orda sbarcarono sul lato destro. Entrambe le parti iniziarono a guadagnare terreno ed uccidere i demoni per raggiungere la Tomba di Sargeras. Lungo la strada, liberarono gli uomini di Tirion ed al contempo cercarono quest’ultimo. Dopo aver sconfitto i demoni della Città Nera stabilita dalla Legione, trovarono il paladino nelle mani di Gul’dan. Ma era troppo tardi e lo stregone procedette apparentemente ad ordinare l’esecuzione di Tirion al demone Krosus, prima di fuggire.
Dopo aver affrontato Krosus ed aver assistito alla morte di Tirion, le forze di Azeroth riuscirono finalmente a raggiungere la Tomba. Lì, l’Alleanza affrontò Gul’dan mentre l’Orda prese la cima alta delle Isole per coprire il fianco dell’Alleanza. Tuttavia, mentre quest’ultima stava combattendo contro molti comandanti della Legione, un portale dietro l’alta cresta evocava più demoni di quanti l’Orda potesse gestire. Varian ordinò all’aeronave Skyfire di avanzare e comunicò a Genn Greymane di dire a Sylvanas Windrunner di far sgombrare i cieli dalle sue forze.
All’insaputa dell’Alleanza, l’Orda fu sopraffatta dall’attacco alle spalle dei demoni. Thrall fu colpito simultaneamente da quattro navi della Legione e Vol’jin venne ferito a morte dalla lancia di una vilguardia. Sylvanas si precipitò per mettere al sicuro il suo Warchief, il quale la esortò a non lasciare che l’Orda morisse in quel giorno. Vedendo le forze dell’Orda sgretolarsi ed i numeri della Legione aumentare sempre più, Sylvanas suonò il corno da guerra annunciando la ritirata dell’Orda, mentre le sue Val’kyr recuperarono velocemente i feriti.
Varian osservò scioccato e deluso le forze dell’Orda uscire dal campo di battaglia, lasciando l’Alleanza vulnerabile. L’Alto Re fu quindi costretto a ordinare anch’egli la ritirata, ma, mentre la Skyfire stava per decollare, Gul’dan evocò un immenso Fel Reaver che si aggrappò all’aeronave, facendola ribaltare e facendo precipitare verso la morte molti soldati dell’Alleanza. Varian, penzolando da una scala a corda, passò la lettera che aveva scritto durante il viaggio verso le Isole Disperse a Genn, chiedendogli di consegnarla a suo figlio Anduin. Il Re Gladiatore lasciò quindi la presa sulla scaletta e trafisse la testa del Reaver con Shalamayne, abbattendo la creatura da solo.
Mentre la Skyfire volava via, Varian si lanciò contro i demoni, uccidendone diversi e dirigendosi verso Gul’dan, prima di essere trafitto tre volte da dietro. Gul’dan, avvicinandosi a lui, sbeffeggiò il sovrano morente che sarebbe stato ricordato come “il Re che ha sacrificato la sua vita per niente”. Varian con aria di sfida guardò lo stregone negli occhi e rispose “Per l’Alleanza!”. Un furioso Gul’dan concentrò quindi l’energia demoniaca sul palmo della mano prima di “iniettarla” all’interno del torace di Varian, disintegrandolo.
Alla fine la battaglia si rivelò una vera e propria catastrofe per le forze di Azeroth. Varian era morto, così come il grande eroe Tirion Fordring e lo stesso destino avrebbe colpito il Warchief Vol’jin, che sarebbe morto poche ore dopo il suo rientro ad Orgrimmar. In una sola battaglia, Azeroth aveva perso il leader dell’Alleanza, quello dell’Orda ed uno dei più grandi eroi della sua storia.
Illustrazione immagine in evidenza ufficiale Blizzard
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