Torna a parlare Steve Danuser, il Lead Narrative Designer di World of Warcraft, e lo fa in un’intervista realizzata dallo youtuber Hirumaredx. Diverse le tematiche toccate in quella che è e sarà la lore di Warcraft, sia nei personaggi che nei futuri sviluppi. Qui riportiamo i punti salienti dell’intervista:
- Danuser afferma che, quando il Carceriere diceva, a fine Shadowlands che “un Cosmo diviso non può resistere a ciò che verrà”, fa lo stesso riferimento speculativo a potenziali minacce che abbiamo visto da altri personaggi della storia, come Firim e Saezurah di Zereth Mortis, e persino N ‘Zoth durante Battle for Azeroth. Il fatto che più entità di diversa estrazione sembrino suggerire la stessa cosa non è una coincidenza.
- Una storia che si occupi di linee temporali alternative è fondamentale per il personaggio di Nozdormu, ed è probabile che avremo altro in tal senso in Dragonflight. Danuser afferma che, ad esempio, Nozdormu potrebbe percepire un punto nel tempo come inevitabile, mentre altri potrebbero percepirlo come una delle tante possibilità.
- Parlando di quello che sembrerebbe essere un grande nemico di quest’espansione, lo Stormo Infinito, Danuser dice che il loro obiettivo è chiaro, ma essi non sono “un monolite”.
- Spostandosi poi sulla narrazione, si è detto che la scelta tra narrazione singola o divisa si riduce alla storia che il team vuole raccontare. Un’espansione come BfA aveva davvero bisogno di punti di vista separati dell’Alleanza e dell’Orda, mentre Dragonflight può essere più unificata nel suo focus. Lo storytelling diviso comporta alcuni costi, in cui anche il tempo e le risorse devono essere divisi, ma in ogni caso il team non si è detto contrario ad usarlo nuovamente se sarà necessario.
- Il personaggio di Krexsus ha servito allo scopo che avrebbe dovuto servire: un’incarnazione della Maldraxxus ideale che veniva ucciso da forze oscure che cospiravano per cambiarla.
- Lo scopo originale di Andrestrasz si è perso nel tempo, ma ciò non significa che il personaggio non verrà ripreso.
- I personaggi di Hearthstone che hanno fatto la loro comparsa in World of Warcraft non avranno necessariamente la stessa storia o le stesse rivelazioni che hanno avuto nel gioco di carte online. Reno Jackson ad esempio non è necessariamente un drago, può essere solo un essere umano divertente e avventuroso [in pratica stanno dicendo che la lore di HS non è canonica, NdR].
- Le nuove linee di dialogo di N’zoth in Dragonflight sono state scelte deliberatamente: Danuser ha addirittura rivelato di averle scritte lui stesso in prima persona. L’obiettivo era quello di spingere i giocatori a farsi domande e pensare alle implicazioni.
- Il team non si è dimenticato degli Eterei e possiamo aspettarci di vedere cose più interessanti riguardanti loro quando sarà il momento giusto.
- Infine, si è parlato delle difficoltà che può avere sviluppare una storia in un gioco come WoW. La difficoltà di avere giocatori che influenzano la storia in un MMO sta nel fatto che questi ultimi possono non prenderla bene quando le proprie azioni vengono “oscurate” o “cancellate” da altri. Questo ovviamente, va però usato nelle giuste occasioni.
N.B. Questo articolo è una traduzione e rielaborazione di un articolo di Wowhead.com
Vi ricordiamo che potete trovare l’intervista integrale a Steve Danuser cliccando qui.