Vallata dell’Eterna Primavera
Millenni e millenni fa, quando i Titani erano ancora su Azeroth, la Vallata dell’Eterna Primavera era il luogo in cui la Custode Freya creò e sperimentò con forme di vita, così come il Cratere di Un’goro ed il Bacino di Sholazar. Tutti e tre i luoghi erano siti in cui il potere del Pozzo dell’Eternità era particolarmente potente, e quindi più adatti a condurre tali esperimenti, e fu proprio da queste “culle della vita” che ebbero origine i Wild Gods. Tuttavia, anche un antico male si nascondeva in questo luogo. Qui infatti venne sepolto il cuore dell’Old God Y’Shaarj, dopo che Aman’thul in persona lo uccise.
Un giorno, Freya creò e piantò l’albero Fu Zan nella Vallatta. Quest’albero crebbe forte ed alto, nutrendosi profondamente dal potere risonante della Vallata, e altri alberi sorsero intorno ad esso. Da quel momento, lussureggianti foreste, sia nel Sogno di Smeraldo che nel piano materiale, presero vita in tutta la regione. I Wild Gods si radunarono vicino alla Vallata dell’Eterna Primavera, e Freya si avvicinò a loro, affidando ad essi il suo bastone affinché lo proteggessero, mentre lei si avviava a nord per combattere il male.
Allo stesso tempo, i Custodi stavano combattendo gli Old Gods ed i loro servi, i Mantid, così crearono i Mogu per essere guardiani della Vallata e combattere la razza insettoide che l’aveva attaccata. Quando gli Old Gods furono sconfitti ed i Titani lasciarono Azeroth, i Mogu continuarono il loro lavoro fino a quando la Maledizione della Carne si propagò in tutto il pianeta. Incerti sul da farsi, i Mogu iniziarono a raggrupparsi in clan e iniziarono a combattere tra loro, finché uno di loro, Lei Shen, non riuscì ad unire tutti i clan. Lei Shen ed i suoi Mogu ridussero in schiavitù le creature di Pandaria e le costrinsero a costruire la Grande Barriera per allo stesso tempo bloccare i Mantid e proteggere la Vallata.
Ma la Vallata vide anche la nascita di altre forme di vita. I Jinyu, ad esempio, hanno avuto le loro origini proprio qui, evolvendosi dai Murloc abbastanza fortunati da vivere vicino alle pozze incantate della Vallata. La magia delle piscine ampliò le loro menti e fece crescere i loro corpi fino a farli diventare una delle grandi culture antiche di Pandaria. Tuttavia, anche questi pacifici abitanti finirono sotto il giogo di Lei Shen, che massacrò tutti coloro che si rifiutarono di obbedire a lui e ad i suoi mogu.
Tempo dopo, quando quest’ultimi furono rovesciati dai Pandaren, le porte della Vallata furono chiuse al mondo esterno. L’accesso venne quindi proibito a tutti tranne che ai pochi eletti che diventavano membri di un piccolo gruppo di custodi noto come il Loto Dorato, i guardiani della Vallata, mantenendola incontaminata ed al sicuro, con l’aiuto occasionale degli Shandaren. Dopo che la zona fu sigillata, essa divenne una sorta di luogo mitico nella cultura Pandaren. Nel corso del tempo, le imponenti cascate, le cime bianche e la splendida architettura generarono leggende, miti e poesie, come il celebre “Canto della Valle”.
Alla fine, poco prima della Grande Frattura, l’Imperatore di Pandaria, Shaohao, si recò nella Vallata dopo essersi liberato dei suoi fardelli, e fu proprio qui che Shaohao divenne tutt’uno con la terra per salvare Pandaria dall’imminente catastrofe. Leggende narrano che tutti gli alberi della Vallata iniziarono a fiorire quando l’Imperatore camminò tra i suoi prati, e così continuarono per migliaia di anni.
Illustrazione in evidenza ufficiale Blizzard