Uldum
La regione di Uldum era una volta una vasta giungla, costellata da magnifici laghi e cascate incontaminate. Durante l’ordinamento di Azeroth, l’Alto Custode Ra e i suoi seguaci (gli Anubisath, i Tol’vir ed i Mogu) “installarono” in questo luogo la Forgia delle Origini. Questo strumento titanico, avrebbe regolato i ritmi della terra ed avrebbe rafforzato la forma dell’anima del mondo, ma sarebbe anche stata al contempo, in grado di “ri-originare” completamente il pianeta in caso di corruzione totale di quest’ultimo. Dopo aver installato la Forgia, Ra assegnò ad alcuni dei Tol’vir e degli Anubisath il compito di vegliare sulla regione, mentre lui e il resto dei suoi seguaci proseguirono verso ovest per costruire la prigione di Ahn’Qiraj dove sarebbe stato imprigionato uno degli Old God sconfitti dagli eserciti dei Titani, C’thun.
Secoli dopo, Ra fu imprigionato da Lei Shen, il Re del Tuono, che usò i poteri dell’Alto Guardiano per diventare il primo imperatore dell’Impero Mogu. Venuto a conoscenza tramite Ra della scomparsa del Pantheon, Lei Shen dichiarò che avrebbe portato avanti il lavoro dei Titani e condotto un esercito dei suoi guerrieri mogu e alleati Zandalari a Uldum, cercando di rivendicare la Forgia delle Origini, credendo che quest’ultima custodisse i segreti della vita eterna. I Tol’vir sapevano di non poter sconfiggere il Re del Tuono ed i suoi eserciti in battaglia ed escogitarono quindi una diversa tattica. Mentre alcuni di essi rimasero fuori dalla fortezza di Uldum per trattenere gli eserciti invasori, quelli all’interno attivarono la Forgia. Essi sapevano che usare quello strumento al massimo delle sue potenzialità avrebbe spazzato via tutta la vita sul pianeta, e così configurarono la Forgia affinché scatenasse solo parte del proprio immenso potere nelle terre vicine. Onde di energia eruppero dalla Forgia delle Origini, colpendo le terre circostanti con i poteri dell’eradicazione ed uccidendo all’istante Lei Shen e il suo intero esercito; tuttavia, questo episodio devastò anche i territori circostanti, trasformando Uldum in un deserto arido. I Tol’vir sopravvissuti si adoperarono quindi per assicurarsi che nessuno avrebbe mai più tentato di rivendicare Uldum, ed avvolsero i passi di montagna che portavano nella regione con la magia, sigillando la terra dagli occhi dei mortali. L’illusione avvolse la regione per molte migliaia di anni, fino a quando il Cataclisma danneggiò l’antico strumento titanico che separava Uldum dalla vicina Tanaris.
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