POV: Lily
TRE ANNI PRIMA…
Era una giornata radiosa a Quel’Thalas. Il sole splendeva alto nel cielo quando la giovane sacerdotessa Lily percorreva la strada principale di Silvermoon, la capitale del regno elfico. L’aria era frizzante e faceva caldo. Lily aveva deciso di indossare per quella giornata una splendida veste gialla, ornata di perle nella parte centrale e con le maniche finemente ricamate a mano. Le strade di Silvermoon erano strapiene di gente. Tutti erano in fermento per la Festa di Mezz’estate, un evento in cui tutti gli abitanti si ritrovavano per le vie della capitale accendendo dei grandi bracieri in ogni quartiere della città.
Quel pomeriggio, l’elfa era uscita a fare compere. Doveva organizzare una cena proprio per quella sera, quando nella casa in cui viveva insieme al suo amato stregone, sarebbe arrivato un ospite da molto lontano.
‘Chissà se Khar è tornato a casa…’ si ritrovò a pensare mentre girava verso il Bazar.
Lily e Kharonte si erano conosciuti due anni prima, nella locanda del lontano villaggio di Brill. Tra i due era scattato subito qualcosa e pian piano, da quella sera in poi, i due elfi avevano finiti per innamorarsi. Insieme, Lily e Kharonte avevano intrapreso un lungo viaggio, che li aveva portati, dopo un lungo giro, fino alla vicina Isola di Quel’danas, dove si era consumata la terribile battaglia contro le forze del defunto Principe Kael’thas. Dopo quel nefasto giorno, la sacerdotessa e lo stregone avevano iniziato a vivere insieme, tornando lentamente ad avere una vita tranquilla, in quel periodo di relativa pace che stava attraversando il pianeta Azeroth. La coppia di innamorati aveva compiuto insieme diverse missioni, ma anche viaggi di piacere, durante quei due anni. Il primo luogo che avevano visitato e che entrambi portavano nel cuore era stato il Bacino di Sholazar, ma erano stati anche in molti altri posti. Nella Valle di Rovotorto, a Westfall, a Dalaran, nella stessa Quel’danas ed una volta erano persino tornati a Brill, per ricordare il loro primo incontro. Ogni tanto a Lily capitava di ripensare con malinconia a quei momenti, così belli, così indimenticabili. E sapeva che doveva essere lo stesso anche per Kharonte, glielo leggeva negli occhi. Tuttavia, da due anni, c’era una cosa che non dava pace al suo amato.
L’elfo non aveva superato la scomparsa del suo amico Zihark, avvenuta proprio due anni prima durante la battaglia finale di Quel’danas. I due erano molto legati e lo stregone si sentiva spesso in colpa per quello che era successo all’amico. Da due anni, Kharonte era andato spesso in missione in cerca dell’amico, ma non era mai riuscito a trovarlo. Zihark si era come volatilizzato nel nulla.
Finalmente, arrivò a casa. L’avevano scelta insieme, quella bellissima dimora. Lily ricordava che a Kharonte, inizialmente, non era piaciuta tanto ma, come spesso accadeva, non ne aveva fatto un problema.
“Io voglio solo stare con te, Lil. Ovunque per me va bene, purché tu sia con me. Se a te piace, la prendiamo, e sarò ben felice di abitarci. Sono sicuro che renderai questa casa un paradiso come solo tu sai fare.”
Dopo averle detto questo, Lily ricordò il bacio che si scambiarono. Un bacio appassionato ma lento. Amava il sapore delle sue labbra, così come sentire il suo corpo toccare il proprio. Amava guardare il suo viso, quel viso ancora provato dagli eventi di due anni prima, ma che ogni volta che incontrava il suo sguardo si illuminava, come se una luce lo accendesse dall’interno. Era lei la sua luce, Kharonte gliel’aveva detto molte volte.
‘Non è ancora tornato…’
Lily approfittò per riordinare le stanze e annaffiare le piante sul terrazzo. La sacerdotessa aveva dato vita ad uno splendido angolo verde, con diverse piante sia da frutto che non, che curava personalmente con la massima attenzione e dedizione. Mentre stava cucinando, Kharonte fece il suo ritorno.
“Amore, sono a casa!” Annunciò lo stregone.
Lily andò ad accoglierlo.
“Khar!” disse gioiosa buttando le braccia al collo dello stregone. “Finalmente, sei tornato!”
I due si scambiarono un lungo bacio, non prima di essersi persi ognuno negli occhi dell’altra. Poi Kharonte le accarezzò il viso, un tocco delicato, che Lily assaporò in ogni istante chiudendo gli occhi. Ogni volta che sentiva su di sé il tocco dello stregone, era come tornava alla prima volta in cui si erano incontrati, in quella lontana, piovosa notte alla locanda di Brill, a quello scambio di sguardi che aveva iniziato tutto tra di loro.
“Novità?” Chiese Lily.
Kharonte sospirò. “Nessuna. Non l’ho trovato nemmeno stavolta.” Lo stregone si sedette stancamente su una sedia vicina, era davvero abbattuto.
“Khar…vedrai che prima o poi lo ritroveremo…” provò a dire Lily. Lui scosse la testa.
“Sono passati due anni, Lil. Due anni di nulla, nessuna notizia, nessuna traccia. Tutti ormai lo danno per morto. Io non posso crederci, non voglio crederci. Deve essere da qualche parte… La cosa peggiore sono i rimorsi che mi tormentano. Non avrei mai dovuto mandarlo nelle Terre Esterne…”
Sospirò di nuovo, poi si portò le mani alla testa. Lily si avvicinò a lui, e lo guardò per qualche istante. Amava quell’elfo e detestava vederlo in quel modo. Si abbassò sulle ginocchia e prese le mani di Kharonte tra le sue.
“Amore… non ti abbattere. Sai che non ti voglio vedere così”, baciò le mani dello stregone, poi le lasciò per prendere il viso di lui tra le sue. “Lo troveremo, vedrai. Te lo prometto. Domani, quando andrò al Villaggio di Fairbreeze, chiederò notizie in giro. Troveremo Zihark e poi inviteremo tutti gli altri nostri amici qui e faremo una grande festa. Ora, prepariamoci. Kentel sarà qui tra poco e poi andremo alla festa. Passeremo una bella serata, Khar, stasera dobbiamo divertirci!” concluse infine regalando all’elfo il miglior sorriso di cui fu capace. Lo stregone ricambiò e Lily si accorse che anche gli occhi dell’elfo erano tornati ad accendersi. Sarebbe stata ore a guardarli.
Kentel arrivò poco dopo il tramonto, quando l’allegro brusio proveniente dalle strade di Silvermoon aveva già invaso la casa di Kharonte e Lily. Lo sciamano raccontò di come si fosse dedicato, in quei due anni, alla ricostruzione del Tempio di Karabor nelle Terre Esterne. Aveva ormai lasciato il Circolo della Terra e si era messo ad insegnare ai giovani sciamani i primi passi della comunione con gli Elementi. Relaha invece, la tauren che era stata allieva di Kentel, era stata promossa alla posizione che era stata del draenei, sebbene lo stesso sciamano disse ai due elfi che ella era stata profondamente segnata dagli eventi di due anni prima, specialmente dalla morte della sua compagna di viaggio, la strega Ophélia.
“Dovreste vedere quant’è diventata determinata”, disse Kentel tra un boccone di arrosto ed un bicchiere di vino. “Non la riconoscereste nemmeno.”
Kentel era arrivato a Silvermoon appositamente per far visita ai due elfi, ed aveva già preso una stanza alla locanda, in quanto sarebbe partito già l’indomani. Tuttavia, Lily insistette perché andasse alla festa insieme a lei e Kharonte.
La sacerdotessa non aveva mai visto le strade della capitale così affollate come quella sera. Per l’occasione aveva indossato una bellissima veste verde acqua, smanicata e leggera. Ai polsi aveva dei bracciali di rubini, mentre al collo portava una splendida collana d’argento.
Il clima era molto allegro, la gente chiacchierava, scherzava e rideva di gusto, divertendosi in quella calda serata. Tra i molti mercanti presenti, Lily fu attratta da un erborista che vendeva diverse piante provenienti da tutta Azeroth. Si mise a guardare tutti i fiori esposti ed uno in particolare catturò la sua attenzione.
“Ah! Guarda, Khar! Un Tiger Lily! Ti ricordi, ne avevamo visti alcuni a Sholazar! Guarda com’è bello! Kentel, guarda! Guarda quanti bei fiori…”
La sacerdotessa guardò con gli occhi spalancati tutte le piante in esposizione, snocciolando di ognuno proprietà e possibili usi.
Mentre stava parlando, Kharonte la interruppe, rivolgendosi al mercante.
“Quanto costa quel Tiger Lily?” chiese.
“Per voi signori, solo sette pezzi d’argento” rispose affabile.
“Va bene, lo compro.” disse lo stregone. Lily lo guardò con aria interrogativa.
“Khar, ma abbiamo già un Tiger Lily sul terrazzo, non capisco…”
Kharonte la guardò mentre poneva le sette monete d’argento al mercante.
“Sssh” disse risoluto. Poi quando ebbe ricevuto il fiore continuò. “Questo non è per il terrazzo.” Kharonte si mise davanti alla sacerdotessa. Lily lo guardò, si sentiva arrossire. “Questo fiore è per il mio fiorellino” disse poi sistemandole il Tiger Lily tra i capelli.
Kentel rise di gusto. “Vedo che questi due anni hanno cementato il vostro rapporto, ragazzi.”
Lily non sapeva che rispondere, era solo consapevole di essere paonazza in quel momento. “Khar…”
“Ti amo, Lil…” rispose Kharonte prima di stamparle un bacio sulle labbra.
La serata proseguì gioiosamente, tra risate, danze e bevute. Alla fine, Lily e Kharonte salutarono Kentel davanti alla locanda e tornarono a casa, dove prima di dormire si lasciarono andare alla passione. Quella notte, la sacerdotessa Lily, con la testa appoggiata sul petto del suo amato stregone ed il fiore che portava il suo nome ancora tra i capelli, pensò di aver passato una delle giornate più felici della sua vita. Alzò lo sguardo, guardando il viso dormiente di Kharonte per qualche istante.
‘Ti amo, Khar… farò di tutto per renderti felice, sempre. Ma non mi sono dimenticata della promessa. Domani a Fairbreeze, cercherò notizie su Zihark.’
Lily si addormentò, sognando lei e Kharonte danzare sulla superficie del lago di Sholazar, ed un solitario Tiger Lily sulla sua riva.
Illustrazione in evidenza di Robin Hang