Per generazioni gli Orchi vissero su Draenor all’interno di una società sciamanica basata su dei Clan che abitavano il pianeta in profonda armonia con il mondo naturale circostante, sebbene non mancassero degli scontri con gli Ogre.
Questo modo pacifico di vivere, tuttavia, finì quando il capo del clan Shadowmoon, Ner’zhul, fu indotto con l’inganno a formare un’alleanza con la Legione Infuocata. Ner’zhul capì troppo tardi di essere stato manipolato, e quando decise di tornare inidetro, fu prontamente sostituito dal suo apprendista Gul’dan, un orco senza scrupoli e con grandi ambizioni di potere.
Le manipolazioni di Gul’dan trasformarono i clan degli Orchi in un esercito unificato di conquistatori assetati di guerra e combattimenti, l’Orda, portandoli infine a bere il sangue del Signore delle Fosse Mannoroth e legarsi così alla volontà della Legione.
Le magie degli stregoni esercitate dagli orchi corrotti trasformarono gran parte di quello che era stato lo splendido paesaggio di Draenor in un deserto polveroso mentre, sotto gli ordini del capo di Mannoroth, Kil’jaeden, l’Orda decimò i Draenei, schiavizzarono gli Ogre e presero il dominio su tutto il mondo.
Il Profeta Velen, leader dei Draenei, sopravvisse al genocidio degli Orchi e fuggì con i resti del suo popolo nelle paludi del Mare di Zangar, dove si nascosero ancora una volta agli sguardi della Legione. Prima che l’Orda degli Orchi potesse autodistruggersi nella sua sete di sangue, Gul’dan, agendo di concerto con il mago umano Medivh (posseduto da Sargeras), aprì il Portale Oscuro, collegando i mondi di Azeroth e Draenor.
Gli orchi si riversarono in un mondo ignaro e iniziarono una nuova guerra, che alla fine avrebbe aperto la strada alla seconda invasione di Kalimdor da parte della Legione Infuocata.
Per Draenor invece, i giorni di pace erano definitivamente finiti. Le grandi valli, le lussureggianti foreste, i placidi torrenti d’acqua erano scomparsi per sempre. Al loro posto, si estendeva solo una polverosa distesa di colore rosso a perdita d’occhio.
Illustrazione ufficiale Blizzard