Con il riscoppiare delle ostilità tra l’Orda e l’Alleanza ed il Kirin Tor coinvolto in una battaglia su due fronti con la lotta contro Malygos, la Crociata d’Argento ed i Cavalieri della Spada d’Ebano furono le due sole fazioni rimaste ad essere completamente dedicate alla guerra contro il Flagello. Le due forze radunarono i loro eserciti e si prepararono a scatenare una nuova offensiva contro il Re dei Lich e i suoi servitori. Lavorando insieme, i Paladini ed i Cavalieri della Morte iniziarono focalizzando la loro attenzione sulla regione di Zul’Drak, patria di una tribù troll, i Drakkari, che fino ad allora era riuscita a resistere agli attacchi del Flagello.
Nel frattempo, in seguito alla sconfitta del Culto del Lupo, Alleanza ed Orda iniziarono a concentrarsi sulla distruzione delle tribù troll ostili a nord dei Colli Bradi, e quindi, proprio dei Drakkari. Lavorando con un troll dei ghiacci di nome Drakuru, i campioni di entrambe le fazioni riuscirono a neutralizzare tutte le resistenze nella Fortezza di Drak’Tharon. Senza volerlo, tuttavia, liberando Drak’Tharon dalla presenza dei Drakkari, l’Orda e l’Alleanza consegnarono la roccaforte al Flagello, e fu proprio in questo momento che Drakuru si rivelò essere un agente di Arthas e quest’ultimo stesso lo potenziò come premio per aver contribuito, con il suo doppio gioco, alla conquista da parte del Flagello della fortezza. Con i suoi nuovi poteri e la sua rinnovata autorità, Drakuru conquistò rapidamente i rimanenti troll Drakkari nelle immediate vicinanze ed alla fine iniziò a soggiogare l’ormai devastata regione di Zul’Drak, consegnandola al Flagello. Questo tuttavia, portò di conseguenza Drakuru in conflitto diretto con la Crociata d’Argento e con i Cavalieri della Spada d’Ebano.
Lavorando con uomini sia dell’Orda che dell’Alleanza, i Paladini ed i Cavalieri della Morte tentarono di fermare i piani di Drakuru, i quali contemplavano l’uso della Piaga per trasformare gli abitanti di Zul’Drak in servitori non morti del Re dei Lich. Tuttavia, i Cavalieri della Spada d’Ebano furono in grado di infiltrare con successo dei propri agenti all’interno delle forze di Drakuru, il quale intanto aveva collocato il suo quartier generale alla necropoli di Voltarus nella parte occidentale di Zul’Drak. Dopo aver sabotato gran parte delle attività del Flagello ed essere riusciti ad avvicinarsi allo stesso Drakuru, questi agenti appresero che quest’ultimo aveva iniziato a creare un esercito di Troll Sanguinari (composto da coloro che erano un tempo stati i capi tribù dei Troll dei Ghiacci). Alla fine, si decise di colpire direttamente Drakuru, e quella che ne seguì fu una feroce lotta in cima a Voltarus. Quest’ultimo, avendo capito di stare per essere sconfitto, usò frettolosamente il suo potere per convocare il Re dei Lich e lo informò del tradimento degli infiltrati. Arthas, tuttavia, espresse sia disgusto per il fallimento di Drakuru ma anche, allo stesso tempo, divertimento per l’insolito doppio gioco degli infiltrati. Uccidendo lui stesso in prima persona Drakuru, il Signore del Flagello permise a coloro che si erano infiltrati nell’esercito del traditore dei Drakkari di continuare a vivere, bollando quel gesto sia come una “ricompensa per averlo divertito”, sia come riconoscimento del loro “potenziale”.
La morte di Drakuru segnò la fine del potere del Flagello a Zul’Drak, e così, i nemici del Re dei Lich continuarono a spingersi sempre più verso l’interno di Northrend.
Illustrazione in evidenza di Lucas Firmino