Capitolo 56: La guerra civile di Gilneas

Gli eventi a Northrend non furono i soli conflitti a scuotere Azeroth.

Verso la fine della Seconda Guerra, quando l’Orda degli Orchi minacciò di sopraffare Lordaeron, Genn Greymane, Re di Gilneas, dispiegò forze contro gli invasori come parte del suo impegno verso quella che era allora l’Alleanza di Lordaeron. Greymane, tuttavia, già in quel tempo si dimostrò abbastanza critico sulla nuova coalizione dei Sette Regni umani, un’insoddisfazione che avrebbe ben presto portato a drastiche decisioni.

Poco dopo la conclusione della guerra ed alla sconfitta dell’Orda infatti, Greymane decise di erigere una massiccia fortificazione – il Greymane Wall – ufficialmente per proteggere il Regno dalle minacce future, ma in realtà per isolare Gilneas dal resto del mondo. Genn era giunto alla conclusione che la neonata Alleanza semplicemente non valesse le molte vite che il suo regno aveva perso, ed era sempre più determinato ad uscirne fuori. Tuttavia, a complicare le cose, sorse un problema di natura territoriale. La costruzione del colossale muro, avrebbe infatti lasciato fuori da Gilneas i possedimenti – il Villaggio di Pyrewood e la piccola città di Ambermill – di un nobile del Regno, molto rispettato dai sudditi di Genn: Lord Darius Crowley. Ciò, unito al fatto che Crowley fosse un noto sostenitore dell’Alleanza, portò a un accumulo di tensioni tra le due parti.

Inizialmente, queste tensioni sembrarono dissiparsi abbastanza in fretta, ma quando la costruzione del Muro terminò, i contatti tra le due aree (i villaggi fuori dal muro e il resto del Regno al suo interno) quasi scomparvero. Fu in questo momento che Gilneas proclamò ufficialmente la sua uscita dall’Alleanza, tagliando anche i legami con il resto di Lordaeron.

Ben presto, tuttavia, con l’inizio della Terza Guerra, la Piaga della Non-Morte iniziò a devastare le terre umane a nord di Gilneas. Nel mezzo di questa crisi a livello regionale, le tensioni scoppiarono nuovamente all’interno del regno. Mentre la Piaga nel nord si sviluppò fino a provocare una vera e propria invasione di non morti, il Regno di Lordaeron chiese aiuto ai Gilneani, che tuttavia, ignorarono completamente questa richiesta. In poco tempo, Gilneas si ritrovò con orde di non morti che invasero le loro terre. Nel disperato tentativo di trovare una soluzione, Genn chiese aiuto ad un Arcimago del Kirin Tor nativo di Gilneas, Arugal, che sotto ordine del suo sovrano, evocò gli Worgen, una razza di feroci licantropi esiliati da millenni nel Sogno di Smeraldo, per combattere il Flagello. Il piano di Greymane funzionò, e i non-morti furono respinti, ma il popolo di Gilneas avrebbe pagato tutto a carissimo prezzo. I selvaggi Worgen iniziarono presto ad attaccare anche gli umani, diffondendo la loro maledizione in tutta la popolazione della Foresta di Silverpine.

Il rifiuto di inviare aiuti all’Alleanza, così come il fatto che Pyrewood e Ambermill fossero stati catturati nel fuoco incrociato di Non Morti e Worgen, fece sì che le tensioni a Gilneas raggiungessero ancora una volta un punto di ebollizione.

Così, incapace di rimanere fermo mentre il suo Re portava avanti quella che Crowley considerava una tirannia, il Lord inviò un plotone dei suoi stessi soldati, chiamandolo “La Brigata di Gilneas”, per aiutare l’Alleanza, così come la spedizione di Lady Jaina Proudmoore a Kalimdor . Venuto a conoscenza di questo fatto, Genn Greymane affrontò con rabbia Crowley e lo accusò di aver commesso tradimento contro Gilneas.

Crowley dal canto suo, per nulla pentito delle sue azioni, dichiarò che non vi era alcuna ragione o senso nelle decisioni del Re e procedette ad aprire una guerra civile contro di lui.

Questa guerra civile, che passò alla storia come la “Ribellione del Cancello del Nord”, iniziò immediatamente ad ottenere supporto tra i Gilneani scontenti e si diffuse a macchia d’olio in tutto il Regno. Presto, scoppiarono combattimenti in tutta Gilneas, con i ribelli guidati da Crowley, impegnati in furiose battaglie con i lealisti guidati da Greymane.

Il momento decisivo del conflitto si ebbe quando l’esercito di Crowley marciò sulla capitale, dandola alle fiamme con il fuoco dell’artiglieria. Seguirono molti combattimenti per le strade, in una lotta senza quartiere, ma alla fine i ribelli non furono in grado di superare la resistenza dei lealisti. Dopo aver infranto le difese della città, la Ribellione fu repressa, con la maggior parte dei suoi leader, tra cui lo stesso Lord Crowley, catturati ed imprigionati per alto tradimento.

Dopo il fallimento del colpo di stato e la prigionia di Darius, i ribelli rimasti si nascosero, anche se diversi magazzini pieni di armi appartenenti a quest’ultimi non vennero nemmeno scoperti dai lealisti.

Senza la leadership di Crowley, la Ribellione del Cancello del Nord si spense definitivamente ed il Regno di Gilneas tornò sotto il dominio totale di Re Genn Greymane, più deciso che mai a continuare la sua politica isolazionista.

Illustrazione in evidenza ufficiale Blizzard