Sei anni dopo il leggendario duello di Icecrown contro Illidan Stormrage, e poco dopo la battaglia di Quel’danas contro Kil’jaeden, Arthas, il Re dei Lich, si risvegliò dal suo lungo sonno. Durante questo periodo, all’interno del Signore del Flagello aveva avuto luogo una vera e propria lotta per la supremazia tra ben tre entità: quella di Arthas stesso, quella di Ner’zhul, il primo Re dei Lich e quella di Matthias Lehner, un bambino umano rappresentante l’umanità ancora presente dentro Arthas. Al momento del suo risveglio, l’ex Principe di Lordaeron era riuscito ad avere il sopravvento sugli altri due, consumando lo spirito di Ner’zhul e uccidendo Matthias (anche se una piccolissima scintilla di quest’ultimo rimase dentro di lui), diventando l’unica e sola personalità del Re dei Lich.
Come prima cosa, Arthas decise di compiere un atto di forza e potenza. Viaggiò a nord della regione di Icecrown, arrivando al luogo della “tomba” di Sindragosa, colei che in vita era stata la prima consorte dell’Aspetto della Magia, Malygos. Qui, Arthas usò i suoi nuovi poteri (così come quelli di Frostmourne) per rianimare il colossale drago e farne la Regina dei suoi Draghi di Ghiaccio. Dopo aver radunato la sua potente schiera di soldati non morti, che ora conteneva anche i suoi nuovi Cavalieri della Morte, Arthas mise in atto i suoi piani e iniziò la sua guerra contro tutti i popoli di Azeroth.
Intanto, durante il periodo immediatamente precedente allo scoppio della guerra, le principali capitali di Azeroth iniziarono a ricevere grandi quantità di misteriose ceste di grano. Essendo queste ceste state manipolate nell’approvvigionamento alimentare dei vari Regni, il grano venne ingerito da gran parte della popolazione delle città. Coloro che consumarono il grano infetto si trasformarono successivamente in ghoul assetati di sangue, a meno che non venissero prima curati dai membri dall’Alba d’Argento, che tentarono di prevenire la diffusione e il danno del contagio. In breve tempo, le principali capitali sia dell’Alleanza che dell’Orda furono gettate nel caos, con le autorità che si affrettarono a gestire l’imminente catastrofe.
Durante questo periodo di grande confusione, necropoli del Flagello iniziarono ad apparire in tutto il mondo, ufficializzando di fatto l’attacco di Arthas. Per affrontare i non morti invasori, l’Orda e l’Alleanza strinsero una partnership temporanea nella città di Shattrath, ma mentre l’Alleanza e la Chiesa della Luce Sacra lavoravano per trovare un modo per neutralizzare le necropoli, l’Orda, (in particolare i Forsaken di Sylvanas) lavorò instancabilmente per svelare i segreti della Piaga della Non-morte. Con grande sforzo e sacrificio, le forze delle due fazioni riuscirono a respingere gli eserciti del Flagello che avanzavano. Qualche parvenza di ordine tornò quando le forze del Re dei Lich furono fermate poco prima che potessero trionfare.
Indignato da questi eventi, il Warchief Thrall e i suoi compagni leader dell’Orda, così come Re Varian Wrynn ed i suoi alleati dell’Alleanza (che avevano già messo in atto i preparativi per opporsi al Flagello) ora pianificarono un’invasione di Northrend, la base del Flagello dei non morti, per porre fine alla minaccia che il Re dei Lich ed i suoi eserciti rappresentavano, una volta per tutte.
Il Regno di Terrore di Arthas doveva essere fermato.
Illustrazione in evidenza ufficiale Blizzard