Capitolo 50: La morte di Illidan Stormrage

Con la morte di Vashj ed il tradimento del Principe Kael’thas, Illidan era rimasto da solo. Consumato da nient’altro che la sua missione di portare a termine la caduta di Argus e tormentato dalla paura di essere scoperto da Kil’jaeden o addirittura da Arthas, Illidan aveva perso tutto l’interesse nelle Terre Esterne. Questo stato d’animo non sarebbe cambiato fino alla vigilia della caduta del Tempio Nero, quando Illidan osservò in prima persona l’andamento della battaglia, con le forze dell’Alleanza e dell’Orda, unite agli Shat’ar, ormai alle porte del Tempio. Capì subito che questo scontro tra i nemici della Legione era ciò che Kil’jaeden aveva pianificato sin dall’inizio. Il Traditore ordinò così al Concilio degli Illidari di ritirarsi e prepararsi alla battaglia, deciso a vincere sia questa battaglia che a mettere a segno il colpo mortale nel cuore della Legione. Illidan, tuttavia, era ancora concentrato quasi totalmente sul suo obiettivo principale, ossia Argus. Si rese conto che non aveva abbastanza tempo per aprire il portale verso la “casa” della Legione con i nemici che ormai erano entrati nel Tempio e così, inviò una forza dei suoi più preparati e potenti cacciatori di demoni sul pianeta Mardum alla ricerca della Chiave di Sargeras, un artefatto con il potere di aprire portali verso un numero infinito di mondi demoniaci, Argus compreso.

Fu solo in questi momenti che Illidan notò una strana assenza tra i suoi umoni: quella del leader dei Broken, Akama. All’insaputa del Traditore infatti, Akama stava lavorando segretamente per aiutare gli eroi di Azeroth e alla vigilia della battaglia, liberò la nemesi per antonomasia di Illidan, Maiev Shadowsong, la quale era stata catturata ed imprigionata durante un precedente scontro tra le sue Guardiane e le forze di Illidan.
Le forze combinate Azerothiane e degli Shat’ar si fecero strada attraverso il Tempio, sconfiggendo anche antichi nemici come Teron Gorefiend, il primo Cavaliere della Morte della Storia, e liberando anche totalmente Akama dal controllo che Illidan aveva su di lui, uccidendo un’ombra con le sembianze del leader dei Broken. Quando anche il Concilio degli Illidari venne sconfitto, le forze invasori si prepararono ad affrontare Illidan in persona sulla sommità del Tempio Nero.

Grazie al suo potere, Illidan iniziò ben presto a sopraffare gli eroi di Azeroth, ma fu proprio quando sembrava avere la vittoria in pugno che Maiev arrivò sul campo di battaglia, liberando gli Azerothiani dall’incantesimo immobilizzante che Illidan aveva lanciato loro. Stremato e non più in grado di tenere testa a quella forza, fu qui che si consumarono gli ultimi istanti della vita di Illidan. Sconfitto e ad un passo dalla morte, Illidan pronuncia in questa occasione una delle più celebri frasi della Storia di Azeroth, rivolgendosi a Maiev.

“Hai vinto, Maiev. Ma il cacciatore non è nulla senza la preda. Tu non sei nulla senza di me.” 

Pochi istanti prima di morire, Illidan rivisse i ricordi della sua millenaria vita. Davanti ai suoi occhi apparve Kur’talos Ravencrest inorridito dal sacrificare la Guardia della Luna per il potere, poi Cenarius che gli diceva che il percorso del druidismo richiede sacrificio, qualcosa che Illidan non aveva mai capito. L’ultima figura che comparse nella sua mente, fu quella dell’unica donna che aveva amato in tutta la sua vita, l’unica persona che aveva realmente a cuore: Tyrande Whisperwind. Il nome della Sacerdotessa di Elune, fu anche l’ultima parola che Illidan sussurrò prima che la luce abbandonasse i suoi occhi e la vita il suo corpo.

Subito dopo, Maiev ordinò che il cadavere di Illidan fosse portato alla Volta delle Guardiane sulle Isole Disperse, determinata a costringere l’anima immortale del demone di Illidan a subire il resto della sua condanna per l’eternità. Mentre le Guardiane si preparavano a trasportare il suo corpo, tuttavia, i Cacciatori di Demoni che erano stati inviati a Mardum tornarono attraverso un portale dalla loro missione (che aveva avuto successo). Apprendendo il destino del loro mentore, i cacciatori di demoni attaccarono le Guardiane, ma Maiev fu in grado di sconfiggerli . Su ordine di quest’ultima, i Cacciatori di Demoni furono trasportati insieme a Illidan alla Volta, prigionieri con il loro Maestro per l’eternità.

Dopo la sconfitta di Illidan, Akama rivendicò il Tempio Nero, giurando di riempire di nuovo le sue sale con la luce che ormai da troppo tempo, era sparita da quello che era stato il Tempio di Karabor.

Illustrazione in evidenza di Wei Wang