Mentre gran parte dell’attenzione della Legione Infuocata era focalizzata sull’avanzata della Shattered Sun Offensive dal nord, i demoni rimasero anche preoccupati della presenza continua del Flagello dei Non-Morti nella Dead Scar a sud. Gli agenti della Legione decisero di concentrare inizialmente i propri sforzi contro i non-moriti, ma così facendo, caddero nella trappola dell’Offensiva, che usò i propri dragofalchi per colpire i demoni dall’alto.
Intanto, con la maggior parte di Sun’s Reach assicurata, l’Offensiva rivolse la propria attenzione sulla zona portuale di Quel’Danas. Il porto, così come il vicino villaggio Dawnstar, rimaneva ancora completamente sotto il controllo dell’esercito degli elfi Dawnblade del Principe Kael’thas, che aveva ordinato il presidio d i queste aree alle sue truppe truppe. Le forze dell’Offensiva si sono scontrarono con quelle della Dawnblade in tutto il porto, con i primi che alla fine presero il sopravvento. Kael cercò di inviare rinforzi, ma ancora una volta i Dawnblade vennero sconfitti e le loro navi vennero incendiate.
La conquista del porto di Sun’s Reach completò la presa del villaggio e cementò così la posizione dell’Offensiva sull’Isola di Quel’Danas.
Nel frattempo, sulla costa di Greengill, a est, la tribù dei Naga Darkspine aveva ridotto in schiavitù la tribù locale dei murloc di Greengill. I Naga avevano recentemente stretto un’alleanza con la Legione Infuocata e si erano impegnati ad usare i loro schiavi per accumulare minerali di ferro da usare per la guerra. Con tutta Sun’s Reach conquistata, l’Offensiva ora aumentò i propri sforzi contro questi Naga, ed n particolare, l’Offensiva era interessata ai minerali, che continuarono a raccogliere e ad usare per proprio conto nell’Armeria generale dell’Offensiva.
Ora totalmente padroni dell’isola, l’Offensiva iniziò la costruzione di un Monumento ai Caduti a Sun’s Reach. Usando donazioni private, il monumento venne infine completato, offrendo una testimonianza a tutti coloro che hanno dato la vita nella conquista del villaggio. Intanto, anche il naaru K’iru arrivò sull’isola per offrire il suo aiuto rafforzando il morale delle truppe.
Con un punto d’appoggio sull’Isola assicurato, l’Offensiva continuò a perseguire il suo obiettivo primario: Kael’thas Sunstrider ed i suoi padroni demoniaci. A tal fine, una piccola squadra di campioni fu riunita per assaltare la base di Kael’thas nella Terrazza dei Magisteri, situata vicino all’altopiano della Cittadella del Pozzo Solare.
La forza d’assalto riuscì ad aprirsi un varco attraverso i servitori del Principe, che tentarono di difendere la Terrazza a tutti i costi. Tra i luogotenenti di Kael’thas, sia l’elfo Selin Fireheart, che la Sacerdotessa Delrissa, colei che aveva rianimato il Principe, furono successivamente sconfitti dai campioni dell’Offensiva, che avanzarono per affrontare il Signore della Terrazza. Dopo un’ infuocata battaglia, in cui il principe Kael’thas usò tutto il potere a sua disposizione, i campioni emersero vincitori dallo scontro. Poco prima di soccombere alla morte, il Principe si esibì in un ultimo, delirante rantolo di morte in cui si dilettava nella distruzione imminente di Azeroth per mano di Kil’jaeden.
All’interno della Terrazza dei Magisteri, il gruppo di eroi incontrò anche il drago blu Kalecgos, un tempo protettore di Anveena Teague, l’incarnazione mortale delle energie del Pozzo Solare. Nonostante gli sforzi per tenerla nascosta ed al sicuro però, Anveena fu catturata da Kael’thas al suo ritorno a Quel’Thalas e rimase prigioniera nel Santuario dell’Eclisse, nel cuore della Cittadella del Pozzo Solare, dove venne utilizzata per realizzare i piani della Legione .
La morte di Kael’thas Sunstrider segnò l’eliminazione dell’ostacolo finale prima di un attacco per liberare la Cittadella stessa, cosa che l’Offensiva era ora pronta a realizzare.
Illustrazione in evidenza ufficiale Blizzard