Capitolo 12: La fondazione di Quel’Thalas

Gli Alti Elfi, guidati da Dath’Remar Sunstrider, lasciarono Kalimdor alle loro spalle e sfidarono le tempeste del Maelstrom. Le loro flotte vagarono per gli sconfinati oceani del mondo per molti lunghi anni, esplorando misteri e regni perduti durante il loro viaggio.

Alla fine, la flotta degli esiliati sbarcò sulle spiagge del regno che gli uomini avrebbero chiamato Lordaeron. Addentrandosi in quella terra sconosciuta e selvaggia, gli Alti Elfi fondarono un insediamento all’interno delle tranquille Radure di Tirisfal. Dopo alcuni anni tuttavia, molti di loro iniziarono ad impazzire, a causa di un oscuro male presente proprio in quella zona. La gente di Dath’Remar smantellò l’accampamento e si diresse verso nord, in cerca di un’altra terra ricca di energie vitali.

Con il prolungarsi del loro viaggio attraversavano le aspre e montuose terre di Lordaeron, il cammino degli Alti Elfi divenne sempre più pericoloso. Essi infatti soffrivano terribilmente della privazione dalle energie magiche del Pozzo dell’Eternità, e così molti di loro si ammalarono a causa del clima gelido o morirono di fame. Il cambiamento più sconcertante, tuttavia, fu quando gli Alti Elfi si accorsero di non essere più immortali o immuni agli Elementi. Contemporaneamente, anche la loro pelle perse la sua caratteristica tonalità viola. Nonostante tutte queste avversità, gli esuli incontrarono molte creature meravigliose che non erano mai state viste a Kalimdor. Fecero la conoscenza anche di tribù umane primitive che cacciavano nelle antiche foreste dello sconosciuto continente. Tuttavia, la minaccia più grave che incontrarono furono i violenti ed astuti troll della foresta di Zul’Aman.

Questi troll, sebbene potessero rigenerare gli arti persi e guarire gravi lesioni fisiche, si dimostrò subito essere una razza barbara e malvagia. L’impero Amani si estendeva per la maggior parte del nord di Lordaeron, ed i troll combatterono duramente per tenere gli indesiderati stranieri fuori dai loro confini. Gli elfi svilupparono così un profondo odio per i troll arrivando ad ucciderli a vista ogni volta che uno di essi veniva avvistato.

Dopo molti lunghi anni di battaglia comunque, gli Alti Elfi trovarono finalmente una terra simile alla loro vecchia casa di Kalimdor. Nel profondo delle foreste settentrionali del continente, fondarono quindi il Regno di Quel’Thalas e giurarono di creare un possente impero che avrebbe oscurato quello dei Kaldorei. Sfortunatamente però, Quel’Thalas era stata fondata sulle rovine di un’antica città troll, che quest’ultimi ritenevano ancora sacra. Quasi immediatamente, i troll iniziarono ad attaccare in massa gli insediamenti elfici.

Gli Alti Elfi tuttavia, non volendo rinunciare alla loro nuova terra, iniziarono ad utilizzare le magie che avevano appreso dal Pozzo dell’Eternità, riuscendo a tenere a bada i selvaggi troll. Sotto la guida di Dath’Remar, gli Elfi furono in grado di sconfiggere le bande di guerrieri Amani che le superavano numericamente anche nella misura di dieci a uno. Alcuni di loro comunque, preoccupati degli antichi avvertimenti dei Kaldorei, ritennero che il loro uso della magia potesse attirare l’attenzione della Legione Infuocata ancora una volta. Pertanto, decisero di “nascondere” le loro terre all’interno di una barriera protettiva che avrebbe comunque permesso loro di lavorare ai loro incantesimi in perfetta tranquillità. Costruirono una serie di pietre runiche monolitiche in vari punti attorno a Quel’Thalas che segnavano i confini della barriera magica. Le Pietre runiche non solo mascherarono l’utilizzo della magia degli Elfi dalle minacce extra-dimensionali, ma aiutarono anche a spaventare le superstiziose bande di troll.

Con il passare del tempo, Quel’Thalas divenne un monumento splendente agli sforzi degli Alti Elfi e alla grandezza della loro magia. I suoi splendidi palazzi erano realizzati nello stesso stile architettonico delle antiche sale di Kalimdor, eppure erano intessuti con la topografia naturale della terra. Quel’Thalas era diventato il gioiello splendente che gli elfi desideravano creare. La Convocazione di Silvermoon fu fondata come potere dominante sul territorio, sebbene la dinastia dei Sunstrider mantenesse comunque gran parte del potere. Composta da sette dei più grandi signori elfici, la Convocazione funse da garante per la sicurezza delle terre elfiche e dei suoi abitanti. Circondati dalla loro barriera protettiva, gli Alti Elfi rimasero indifferenti ai vecchi avvertimenti dei Kaldorei e continuarono a usare la magia in quasi tutti gli aspetti della loro vita.

Per quasi quattromila anni gli Alti Elfi vissero pacificamente nella segreta sicurezza del loro regno. Tuttavia, i troll vendicativi non si arresero molto facilmente. Essi pianificarono nelle profondità delle foreste ed attesero che il numero dei loro soldati crescesse. Alla fine, un potente esercito di troll caricò fuori dalle foreste ombrose e assediò ancora una volta le lucenti guglie di Quel’Thalas, sotto la guida del nuovo, agguerritissimo Signore della Guerra degli Amani: Zul’jin.

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