Anche dopo che il Culto del Lupo si impadronì della città di Gilneas, le difese al Muro Mantogrigio continuarono a resistere. Tuttavia, alcune settimane dopo che i rifugiati della capitale erano già fuggiti a Borgotetro, il Cataclisma colpì Azeroth distruggendo le porte del colossale muro, ma non solo. La furia provocata dal ritorno di Deathwing distrusse anche le barriere coralline che stavano difendendo Gilneas da un’invasione navale, permettendo ai Forsaken di assaltare Gilneas sia sulla terra che sulla costa.
Ben presto arrivarono due navi della marina di Sylvanas a Borgotetro e iniziarono un bombardamento. Allo stesso tempo, truppe di terra sbarcarono sulla costa; semplici soldati e abomini presero d’assalto la riva. Tuttavia, le truppe di Borgoscuro ed i Worgen appena trattati con la pozione di Aranas combatterono il loro nemico fieramente e, agendo sotto il comando del Principe Liam Greymane, mostrarono una forte resistenza agli invasori. Lord Vincent Godfrey, un nobile gilneano, guidò il contrattacco e decise di usare i Worgen per neutralizzare le navi di Sylvanas. Egli comandò ai suoi uomini di impadronirsi delle catapulte che stavano bombardando Borgotetro e di usarle per catapultarsi sulle navi e uccidere i loro capitani. Ovviamente, Lord Godfrey ordinò anche di uccidere il comandante dei Forsaken, la Ranger Oscura Thyala. Ma quella vittoria ebbe un caro prezzo. La terra, già indebolita dal bombardamento, iniziò a frammentarsi e crollare sotto la potenza del Cataclisma che imperversava ancora su Azeroth. Un’evacuazione di Borgotetro venne organizzata in fretta e furia, appena prima che la città venisse completamente sommersa dal mare. I sopravvissuti fuggirono così nella residenza di Re Genn Greymane e, successivamente, nell’entroterra.
All’arrivo al villaggio di Stormglen, i rifugiati di Gilneas scoprirono che quest’ultimo era completamente deserto e parte di esso era stato addirittura invaso da ragni giganti.
Intanto, all’interno dell’oscura foresta di Blackwald, i Gilneani incontrarono alcuni elfi della notte guidati dalla sacerdotessa Belysra Starbreeze, che parlò loro delle origini della Maledizione di Worgen.
Questi kaldorei incontrarono anche Lord Darius Crowley – che era stato a sua volta trasformato in un Worgen e con l’aiuto degli elfi della notte era riuscito a ritrovare l’equilibrio tra la propria umanità ed il suo lato bestiale – e stava inoltre curando altri suoi simili. Crowley rivelò quindi che i Forsaken erano alla ricerca di un manufatto speciale che avrebbe portato i Worgen sotto il loro controllo: la Falce di Elune, che era stata portata da Boscovespro pochi giorni prima. Così, venne elaborato un piano per sottrarre la Falce ai Forsaken e trovarla prima di loro, piano che ebbe successo.
Intanto, Genn Greymane, sapendo che gli effetti della pozione di Aranas non sarebbero durati a lungo, bevette le acque del pozzo lunare chiamato Tal’doren, in un antico rituale elfico che ristabiliva perennemente l’equilibrio tra uomo e bestia. Lord Godfrey arrivò in loco ed ordinò a Crowley ed ai suoi Worgen di sottomettersi e unirsi all’esercito del re contro i Forsaken, richiesta che venne però rifiutata da Darius. Tuttavia, quando Genn Greymane arrivò e rivelò che lui stesso era stato colpito dalla maledizione dei Worgen, Crowley accettò che le sue forze si unissero alla resistenza di Gilneas. Con tutti i gilneani adesso riuniti, Greymane proclamò che l’unità e la forza del suo popolo avrebbe posto definitivamente fine all’invasione dei Forsaken.
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