Capitolo 91: Il coraggio di Vol’jin

In mezzo al caos portato dal Cataclisma e dalla crescente tensione tra Alleanza ed Orda, una tra le razze di Azeroth si mobilitò per cercare di emergere: i Troll. I giorni in cui grandi Imperi si estendevano in tutta l’antica Kalimdor erano infatti ormai molto lontani, dispersi tra le nebbie del tempo. Millenni di guerra e conflitti interni avevano privato queste nazioni del loro antico potere, delle loro terre e della loro gloria. Così, mentre Azeroth faceva i conti con la distruzione causata dal ritorno di Deathwing, le popolazioni Troll sparse nel mondo affrontavano un futuro cupo. Questi tempi oscuri spinsero i troll della tribù Zandalari, quella storicamente più saggia, antica e potente da cui discendevano tutti i Troll, ad agire drasticamente. Questi ultimi decisero di iniziare una vera e propria crociata per salvare la loro razza e riportarla all’antica gloria, unendo nuovamente tutti i Troll di Azeroth in un unico e potente impero. Con l’aiuto degli Zandalari, le capitali un tempo cadute di Zul’Gurub e Zul’Aman risorsero, adunando le loro forze per una sanguinosa campagna al fine di espandere i loro territori.

Tuttavia, non tutti i troll si trovarono d’accordo con la proposta degli Zandalari. Uno in particolare si dimostrò anzi totalmente contrario. Si trattava di Vol’jin, capotribù dei Darkspear che decise di non allearsi con essi ed il resto della sua razza. Al meeting infatti, Vol’jin dichiarò che la sua casa e quella della sua gente era ormai l’Orda, a cui si sentiva profondamente legato e che mai avrebbe impugnato le armi contro di essa. Isolato da tutta la sua stessa razza, Vol’jin abbandonò il meeting come un nemico dei Troll.

Nelle settimane che seguirono, i Troll Zandalari lanciarono la loro offensiva su Azeroth, ma in ogni occasione furono affrontati e sconfitti dai Darkspear, che in collaborazione con l’Orda e l’Alleanza, riuscirono ad impedire il ritorno dei grandi Imperi Troll.

Vol’jin non si pentì mai della scelta fatta, dimostrando una grande fedeltà ed un grande amore per quella che era diventata ormai a tutti gli effetti, la sua gente. Il capotribù aveva capito che i grandi imperi appartenevano ormai al passato, ad un Azeroth diverso. L’Orda era adesso il presente e soprattutto il futuro dei Troll.

Illustrazione in evidenza di RinaCane su DeviantArt