N.B. Con le ultime rivelazioni in “Fine dell’Eternità“ alcuni fatti potrebbero essere soggetti a cambiamento. La storia di Sylvanas viene qui raccontata per come la conosciamo ad oggi.
Sylvanas fa parte della nobile famiglia dei Windrunner del Regno Elfico di Quel’Thalas. La sua famiglia è molto numerosa, ha infatti una sorella maggiore di nome Alleria ed una minore di nome Vereesa, e tre fratelli dei quali uno di nome Lirath. Proprio come le sorelle, Sylvanas è molto dotata nel ruolo di Ranger arrivando addirittura a superarle in bravura. Questo la porta ben presto ad entrare nel corpo di Ranger degli Alti Elfi e, successivamente, a diventarne il leader, vale a dire il capo delle forze armate elfiche. La prima esperienza sul campo di battaglia di Sylvanas avviene durante la Seconda Guerra, quando l’Orda invade Quel’Thalas. La giovane Windrunner si comporta egregiamente e continua a difendere la sua patria anche dopo l’arrivo del Generale Turalyon, a capo delle forze dell’allora neonata Alleanza. La Guerra però, porta via a Sylvanas suo fratello Lirath, che muore in battaglia. In questo periodo inoltre, l’elfa intrattiene una relazione amorosa con l’unico umano facente parte del corpo dei Ranger di Quel’Thalas: Nathanos Marris.
Il Generale Ranger torna in azione quattordici anni dopo, quando arriva a Quel’Thalas la notizia della caduta del Regno di Lordaeron per mano del principe traditore Arthas Menethil. Poco dopo infatti, le armate del Flagello dei Non-Morti si presentano alle porte del regno elfico e nonostante una strenue difesa di Sylvanas e dei suoi, complice anche il tradimento dell’elfo Dar’Khan Drathir, Quel’Thalas cade. Sylvanas viene sconfitta in duello dallo stesso Arthas e, avendo capito che per lei era giunta la fine, chiede al Cavaliere della Morte una rapida esecuzione. Di contro, l’umano, memore di tutta la fatica che Sylvanas gli aveva fatto fare durante l’assedio, decide per lei una sorte ben peggiore della morte: uccide la Generale Ranger ma trasforma il suo spirito in una Banshee. E non solo, lascia a Sylvanas la mente completamente libera ed intatta, ma la obbliga ad eseguire ogni suo comando. Il cadavere invece, viene preso e condotto in trionfo a Silvermoon così che tutta la popolazione elfica potesse vederlo…
Allo stesso tempo, Sylvanas viene costretta a prendere attivamente parte alla distruzione di Silvermoon, massacrando i suoi stessi concittadini e all’assassinio di Re Anasterian Sunstrider. Al ritiro del Flagello da Quel’Thalas, la giovane Windrunner ha perso tutta la sua famiglia, eccezion fatta per le sorelle.
Sylvanas viene quindi costretta a seguire Arthas ed i suoi ordini durante tutte le sue campagne di distruzione, fino a che, la storia inizia a cambiare. A causa di un potente incantesimo lanciato dal cacciatore di demoni Illidan Stormrage infatti, il Re dei Lich inizia a perdere i poteri e di conseguenza il controllo sui non-morti più lontani da Icecrown, tra cui la stessa Sylvanas. Ella però, astutamente, si comporta normalmente per non farsi scoprire da Arthas e, segretamente, stringe un’alleanza con tre demoni nathrezim: Detheroc, Varimathras e Balnazaar, ai quali la Legione Infuocata aveva dato incarico di sorvegliare il Flagello. Da lì a breve, i tre Nathrezim prendono il controllo dei non-morti liberi dal Re dei Lich dando il via ad una vera e propria guerra civile. Sylvanas intanto ne approfitta per recuperare il suo corpo (che Arthas aveva nascosto) e per preparare una trappola per il suo ormai ex-aguzzino. Il piano si realizza quando il cavaliere della morte attraversa un bosco per partire, dopo essere stato richiamato dal Re dei Lich a Northrend. È in questa occasione che con una freccia avvelenata, Sylvanas riesce quasi nel suo intento di uccidere il campione di Ner’zhul, fermata solo dall’arrivo del lich Kel’Thuzad.
Con Arthas partito, Sylvanas si trova a fronteggiare una doppia minaccia: da una parte Kel’Thuzad e le sue armate, dall’altra i tre Nathrezim, con i quali i rapporti si erano incrinati dopo che i demoni avevano preteso la sottomissione di Sylvanas ad essi. Tra questi due fuochi, Sylvanas elabora quindi una strategia: prende il controllo, insieme ad altre alleate banshee, delle piccole forze presenti a Lordaeron tra le quali ogre, banditi ed altri, riuscendo così a sconfiggere il primo dei Nathrezim, Varimathras. Il demone però riesce a salvarsi la vita, offrendo a Sylvanas aiuto contro gli altri due fratelli, e così, nel mirino della ranger oscura finisce Detheroc, che intanto, ha una forte presa di controllo mentale sul Gran Maresciallo Garithos, comandante dei resti dell’Alleanza di Lordaeron. Sylvanas riesce ad usare Garithos ed i suoi uomini, ottenendo così una facile vittoria su Detheroc che viene ucciso. Con quest’ultimo fuori dai giochi, il Gran Maresciallo Garithos ed suoi uomini vengono liberati dal controllo mentale che li attanagliava, e Sylvanas fiuta l’occasione: decide di servirsi dell’umano nell’attacco finale all’ultimo Nathrezim, Balnazaar, che controllava la capitale. A Garithos viene promesso che, alla morte del demone, la capitale sarebbe tornata sotto il controllo dell’Alleanza. Messe sotto attacco da due fronti, le forze di Balnazaar cadono, e la capitale viene conquistata ed è a questo punto che Sylvanas, come ultima prova di fedeltà, chiede a Varimathras di uccidere Balnazaar (omicidio che i due Nathrezim riescono abilmente a simulare). Subito dopo, la Banshee ordina a Varimathras di uccidere Garithos. Intanto, ormai numericamente inferiori, Kel’Thuzad ed i non-morti ancora sotto il controllo del Re dei Lich fuggono ad est, nelle cosiddette Terre Infette.
Sconfitti ormai tutti i nemici che le si erano parati davanti, Sylvanas si proclama Regina di tutti i non-morti liberi dal controllo del Re dei Lich, a cui da il nome di Forsaken, e di Lordaeron.
Illustrazione in evidenza di Aleksey Iromonik Konyshev.