Kinndy, la gnoma gentile

Una delle storie meno conosciute di Azeroth è quella di una creatura minuta, di bassa statura, ma che ebbe un grande impatto su uno dei personaggi più importanti e celebri di Warcraft. Stiamo parlando della gnoma Kinndy Sparkshine e della sua tragica storia.

Questa storia è legata a doppio filo al personaggio di Jaina Proudmoore. Un giorno infatti, l’allora leader del Kirin Tor di Dalaran Rhonin, chiese alla potente maga di prendere con se questa gnoma come propria apprendista, descrivendo Kinndy come “estremamente promettente, intelligente e ferocemente curiosa del mondo”. Sebbene avesse solo la tenera età di 22 anni, non più che un’adolescente per la razza gnomica, Kinndy si dimostrò rapidamente un’ottima apprendista, eccellendo in molti campi della magia. Curiosamente, l’unico ambito in cui il suo talento sembrava mancare era quello del’evocazione del cibo. Nonostante questa possa sembrare una sciocchezza, tale mancanza frustrò molto la giovane gnoma, poiché proprio l’evocazione del cibo era la specialità di sua madre, che Kinndy non voleva deludere. Con il passare delle settimane, Jaina si legò molto alla figura della sua apprendista, sviluppando un affetto sincero per lei. Tuttavia, questo clima idilliaco sarebbe presto scomparso.

Quando Kalecgos arrivò a Theramore con la notizia che l’Iride Focalizzante era stata rubata, Kinndy si dimostrò inizialmente molto dura con il drago blu, ma ben presto la sua natura gentile e sempre pronta ad aiutare prese il sopravvento, e la gnoma fu ansiosa di dare una mano a capire come i ladri fossero riusciti a nascondere il prezioso manufatto dallo Stormo Blu. Determinata a risolvere il mistero, Kinndy fece diversi viaggi a Dalaran per procurarsi tomi e pergamene setacciandoli con fervore in cerca di una risposta.

Alla fine però, l’Orda comandata da Garrosh Hellscream arrivò nei pressi di Theremore e così Jaina ordinò a Kinndy di informare gli abitanti dell’isola del pericolo. Ma Kinndy non si limitava ad eseguire gli ordini. La sua era una mente arguta che non mancava mai di esprimere la propria opinione o accorgersi prima degli altri di certe situazioni. In questo senso possiamo ricordare come fu proprio la gnoma a suggerire a Jaina di chiedere l’aiuto al Kirin Tor per difendere Theramore e sempre lei fu una delle prime persone a notare l’attrazione che stava crescendo tra Jaina e Kalecgos facendo spesso in modo che i due restassero da soli.

Quando arrivò il giorno del terribile attacco all’Isola di Theramore, Kinndy non si tirò indietro e contribuì a rinforzare con la magia il cancello occidentale dell’isola insieme agli altri difensori, impedendo con successo all’Orda di sfondarlo. La battaglia provò molto Kinndy che ben presto si sentì emotivamente prosciugata ed esausta.

Come ben sappiamo tuttavia, Garrosh e l’Orda riuscirono nelle loro intenzioni e Theramore venne completamente distrutta da una bomba di mana. Sfortunatamente, nemmeno la giovane Kinndy sfuggì alla morte quel giorno. Il suo corpo venne ritrovato proprio da Jaina poco tempo dopo e, sebbene all’apparenza fosse integro, la potente maga ebbe una terribile sorpresa. La povera Kinndy era stata talmente colpita dall’energia della bomba di mana, che al solo tocco il suo corpo si dissolse come sabbia.

Dolorosi ricordi. Illustrazione di Diego Gil.

La perdita della sua apprendista ebbe un impatto devastante su Jaina. Perdere qualcuno di così brillante, giovane e pieno di promesse, qualcuno che aveva preso a cuore e per cui nutriva un grande affetto, ebbe molto peso sul drastico cambiamento che ebbe la personalità di Lady Proudmoore da quel momento in avanti.

Ma il ricordo della giovane Kinndy non sparì con la sua esistenza mortale. Dopo la sua morte, suo padre ricevette un permesso speciale per accendere le lanterne di Dalaran con immagini ridenti e danzanti della sua allegra e gentile figlia. E da quel giorno, un’immagine di Kinndy Sparkshine, la gnoma gentile, appare ogni sera, quando suo padre accende le luci della magica città di Dalaran.

IN ALTO: L’immagine danzante di Kinndy Sparkshine in una lanterna di Dalaran. Illustrazione di Chen Jie.