L’uscita del nuovo libro di Warcraft, “Sylvanas” è ormai vicinissima. Il prossimo martedì, 29 Marzo, il volume sulla storia del personaggio più importante e centrale degli ultimi anni di World of Warcraft sarà finalmente disponibile. Già un paio di settimane fa vi avevamo fatto leggere un altro estratto, in cui veniva narrata la nascita di Lirath Windrunner con una ancora giovanissima Sylvanas.
L’estratto di oggi invece, pubblicato da Wowhead, ci porta molto più vicini “ai giorni nostri”, con una conversazione tra la Regina Banshee e il Re di Stormwind Anduin Wrynn. A livello temporale, questa parte di libro si colloca all’inizio di Shadowlands, con Sylvanas che prova a far vedere il suo punto di vista ad Anduin, il quale riesce comunque a rispondere a tono. Ecco quindi il testo dell’estratto:
Anduin aveva ascoltato senza interrompere. Sylvanas non pensava dettagliatamente alla sua infanzia da anni. Era sorpresa di quanto fossero chiari alcuni dei suoi ricordi, anche adesso. Ciò risvegliava dentro di lei l’antica e familiare combinazione di dolore e rabbia. Ma in qualche modo, ora che una soluzione, una rettifica di tutto ciò che era andato così orribilmente, crudelmente sbagliato nella sua vita, era così a portata di mano, i ricordi – o la rabbia – non la ferivano tanto. Aveva lasciato andare molte cose, percorrendo quel sentiero, e forse questo peso era parte di quelle.
Tacque, non volendo ancora rivisitare i momenti in cui il tessuto affiatato di famiglia, amici e un futuro pieno di speranza aveva iniziato disfarsi, mentre il silenzio tra loro si allungava. Anduin lo ruppe spostando il vassoio in avanti con un suono raschiante, spingendolo con un dito corazzato fino a quando non fu parzialmente fuori dal cerchio.
“Perché mi dici questo?” chiese con calma.
“Non lo sapevi”, disse Sylvanas.
“Speravi di giocare sulla mia empatia? Pensavi che la tua storia di una famiglia forte, amorevole e presente mi avrebbe commosso in qualche modo?”
Certo che ci aveva sperato. Gli aveva quasi detto che era quella la sua intenzione.
Il suo viso era duro, la sua espressione piatta, e poteva sentire la sua rabbia ribollire sotto le sue parole mentre si alzava in piedi.
“Sono certo che le tue varie spie hanno scovato tutti i dettagli sulla mia infanzia, ma lascia che te lo ricordi, nel caso ci siano lacune nelle tue conoscenze”, disse Anduin. “Quando ero un bambino, mia madre è stata uccisa da una folla assetata di sangue. Persone che stava difendendo. Immagino che tu sappia cosa può fare una pietra, lanciata con forza rabbiosa, a una testa.”
Sylvanas lo fece. Rimase in silenzio.
“Tu ricordi quanto duramente ti ha guidato tua madre. Io non ricordo affatto la mia. Mio padre l’ha vissuto. E questo… l’ha spezzato. Riusciva a malapena a sopportare di guardarmi mentre crescevo. Non ho conversazioni calde e sagge con lui durante la mia infanzia se mi volto a guardare indietro. Poi è scomparso quando avevo dieci anni e all’improvviso sono diventato il Ee di Stormwind. Tu?” la deriso. “A quell’età, stavi ancora usando un arco da bambini.”
Era calmo, ma anche arrabbiato e ferito. Anduin aveva ragione. Era stata completamente informata di quasi ogni momento della sua breve vita fino a quel momento, ma era sempre stati solo fredde informazioni. Sylvanas sapeva cos’altro avrebbe detto e all’improvviso desiderò che non lo dicesse.
“Varian tornò pieno di rabbia. Ci è voluto molto tempo per riconciliarci. Ma l’abbiamo fatto. L’abbiamo fatto”, ripeté, più piano, come tra sé e sé. “Poi… la Riva Dispersa. Ma questo lo sai”.
“Sì”, disse Sylvanas, senza abboccare.
“La tua vita,” disse Anduin, piano, “è stata piena di ricchezze. Ricchezze che non ho mai conosciuto. Il tuo mondo era di sicurezza e certezza. Di scherzi innocui e di facile perdono. Hai conosciuto entrambi i tuoi genitori. Avevi sorelle e un fratello. La tua giovinezza è stata piena di grazia e risate, bellezza, amore, sostegno e amicizia. E sì, so che quel mondo non esiste più, per nessuno di noi. Ma almeno, hai avuto la possibilità di assaggiarlo prima che finisse.”
Anche Sylvanas si alzò adesso. “Non invidiarmi, leoncino. Hai perso molto, certo. Ma non è niente in confronto a ciò che ho perso io”.
“Non è niente in confronto a ciò che hanno perso gli Elfi della Notte? O forse dovrei dire a ciò tu hai preso da loro?”
Ed eccolo lì: il Rogo di Teldrassil. Sylvanas sapeva che l’avrebbe lanciato contro di lei, ma non si aspettava che l’avrebbe fatto così presto. “Ho fatto quello che ho fatto per una ragione. Per la ragione più grande di tutte”. La sua voce si alzò prima che potesse controllarne adeguatamente la cadenza.
“Sei diventato un macellaio, Sylvanas, massacrando innocenti, tutto in nome di bugie ipocrite!”
Non era il grido petulante di un bambino, ma la giusta furia di ciò che il mondo avrebbe visto come un brav’uomo. Non poteva fare affidamento sulla sua empatia, non ancora. Si chiese se Anduin avesse scelto deliberatamente la parola “macellaio”, ma anche adesso, dopo tutto quello che gli era stato fatto, non lo riteneva così crudele.
Si fissarono per un lungo minuto. Sylvanas represse la sua rabbia. “Ne parlerò a tempo debito. Ma forse ti sentirai meglio quando ti racconterò tutto quello che è successo dopo che Alleria ha lasciato Quel’Thalas. Allora potresti non invidiarmi così tanto.”
Si lasciò cadere di nuovo sulla pietra, indicando anche a lui di sedersi. Non si mosse. «Rimani in piedi, se vuoi, allora, ma io resterò qui per un po’, e… . .” Sylvanas non riuscì a resistere a un accenno di compiacimento. “Sembra che tu non andrai da nessuna parte.”
Termina qui questo secondo estratto di “Sylvanas” che vi ricordiamo ancora uscirà martedì 29 Marzo (purtroppo non c’è nessuna notizia riguardo ad una traduzione in italiano…) Ma come vi è sembrato ciò che avete letto? Come ne escono secondo voi i personaggi di Anduin e Sylvanas da questo confronto, anche alla luce di ciò che è accaduto (e accadrà) nelle ultime patch? Fateci sapere la vostra!
N.B. Questo articolo è una traduzione e rielaborazione di un articolo di Wowhead.com
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