Tutti si ricordano di te quando stai tre metri sotto terra

Nella storia dell’umanità di Azeroth, sebbene tutti noi ci ricordiamo di grandi personaggi come Uther the Lightbringer, Re Varian Wrynn o Medivh, la più grande personalità degli uomini è stata sicuramente rappresentata nella figura di Ser Anduin Lothar. Soprannominato il “Leone di Azeroth”, Lothar fu il Comandante Supremo delle forze dell’Alleanza durante le prime due Grandi Guerre tra Orda ed Alleanza. Alla fine della Seconda Guerra, il leggendario guerriero incontrò la morte per mano del Warchief dell’Orda Orgrim Doomhammer, ma paradossalmente, fu proprio in seguito alla sua scomparsa che la figura di Lothar venne consacrata definitivamente alla leggenda di Azeroth.

Morto all’età di 57 anni, Lothar non poté vedere la sua amata nazione di Stormwind ricostruita, ma i suoi compagni e tutti coloro che aveva protetto durante la sua vita non si dimenticarono certo di lui. Il più grande tributo a lui fatto, si può trovare nelle Steppe Ardenti, dove una gigantesca statua di pietra raffigurante il Leone di Azeroth è ancora presente ai giorni nostri. Ironicamente, questa statua (con Lothar che punta la spada verso le pendici della Montagna Blackrock, luogo in cui cadde) venne fatta costruire proprio dagli Orchi che erano stati fatti prigionieri alla fine della Seconda Guerra.

Ma l’ “eredità” di Sir Anduin Lothar non finisce qui. La spedizione che partì per il pianeta Draenor per combattere l’Orda, guidata dai veterani che avevano combattuto al suo fianco, si diede il nome di “Figli di Lothar” “in onore del più grande, del più altruista uomo che abbiamo mai conosciuto” come avrebbe poi detto Khadgar.

Infine, Varian Wrynn decise di chiamare il figlio Anduin proprio in onore di Sir Lothar, il più grande guerriero della storia non solo dell’umanità, ma dell’intera Alleanza…

Illustrazione in evidenza di Bramasta Aji