Le Ombre del Regno

Cosa serve per governare al meglio un regno? Sicuramente un sovrano illuminato, un esercito pronto a difendere il popolo, un’economica ricca e fiorente. Esistono tuttavia delle faccende che tutte queste figure non possono svolgere. O almeno, non apertamente. Lavori sporchi, compiti in cui serve discrezione e massimo riserbo. Il Regno di Stormwind fu il primo, tra i Sette Regni umani, a tentare di risolvere questo “problema”, cercando di istituire un’organizzazione che provvedesse a questi aspetti al posto del Re o dell’esercito… Quello che venne fuori fu quella che è forse ad oggi la più grande e celebre organizzazione di spionaggio di Azeroth: l’SI:7. Ma qual è la sua storia?

Per conoscere l’origine dell’SI:7 dobbiamo tornare indietro di qualche decina d’anni. Molto prima delle Grandi Guerre, il Regno di Stormwind capì di non poter fare tutto ciò che il Re di allora ed i suoi consiglieri volevano. O perlomeno, di non poterlo fare entro i confini della legge. Così, un giorno, uno dei più alti membri della società del regno, un certo Erwill Youngton, si recò presso le prigioni della capitale, entrando in contatto con una giovanissima donna di nome Pathonia Shaw. Quest’ultima era stata incarcerata ripetutamente per furto, catturata per tre volte, ed era nota per aver compiuto decine di crimini d’alto profilo.

In quell’occasione, Youngton offrì la clemenza reale se la ladra in questione avesse accettato di formare un’organizzazione che si “prendesse cura” del lavoro sporco di Stormwind in modo rapido e pulito. Pathonia acconsentì subito e proprio quel giorno nacquero gli “Assassini di Stormwind” con la loro leader che quella stessa notte si intrufolò nelle stanze private di un sindaco corrotto appartenente agli Alti Elfi e lo uccise, assicurandosi di mantenere la camera da letto immacolata: non una goccia di sangue né un lenzuolo sgualcito.

Con l’accordo di Erwill Youngton, Pathonia setacciò successivamente le prigioni per selezionare altri ladri da portare nella “famiglia”, come l’organizzazione veniva chiamata, e presto costituì una piccola forza al servizio del Regno.

Un membro dell'SI:7.
Un membro dell’SI:7. Illustrazione di raikoart.

Tra i primi ladri che vennero reclutati da Pathonia, vale la pena ricordarne uno in particolare: Waltion Freemore, un uomo che divenne presto il suo braccio destro (ed il suo amante) per i successivi 30 anni, aiutandola a costruire quella che sarebbe poi diventata l’SI:7 che conosciamo oggi. Inizialmente, alcuni dei ladri sotto Pathonia chiesero che ogni membro dell’organizzazione avesse un tratto distintivo, ovvero un tatuaggio rappresentante un pugno chiusto (che era anche il simbolo dell’organizzazione stessa), ma la ladra non accolse con favore quella proposta, avvertendo che i membri della segreta gilda dei ladri non avrebbero dovuto possedere alcun tratto distintivo permanente sui loro corpi. Al contrario, i ladri al servizio del Regno cominciarono invece a indossare un capo di abbigliamento dal colore bianco con un unico filo rosso cucito con cura.

Ma cosa sappiamo della leader di questa organizzazione? Pathonia Shaw non era una ragazza malvagia, ella rubava per… il brivido che tale atto le procurava. E questo fatto si evidenziò subito quando entrò al servizio del regno. Quando le venne concesso di fare ciò che più faceva sentire viva, ella divenne una leale combattente per la corona, e fece di tutto per inculcare questa mentalità anche nelle sue reclute: “non si ruba dalla mano che nutre”, non si stancava mai di dire.

Così, se il brivido del furto e dell’uccisione silenziosa (insieme ovviamente ad una paga fissa), non erano abbastanza per i suoi uomini, essi semplicemente non venivano iniziati alla gilda. Ma ciò che era un vero e proprio must per l’organizzazione era senza dubbio la segretezza. Come I ladri comuni non andavano in giro sostenendo di essere ladri, così nessuno doveva conoscere l’identità dei membri della gilda, con la sola eccezione del Re di Stormwind, l’unico ad essere in possesso di un elenco completo di coloro che ne facevano parte. E non solo all’esterno, ma la segretezza fu una componente fondamentale anche all’interno della stessa gilda. Quando qualcuno infatti veniva assegnato ad un’operazione più ampia, i dettagli di quell’operazione non veniva svelati nemmeno agli altri membri. In questo modo, nel corso degli anni i membri dell’SI:7 passarono come combattenti o esploratori, persino maghi in qualche occasione, ma ogni volta svolsero comunque quello che era il loro compito principale di rubare o uccidere quando necessario.

Gli anni passarono e Pathonia ed i suoi assassini erano lì quando gli Orchi si riversarono dal Portale Oscuro durante la Prima Guerra, eliminando gli esploratori vaganti. Tuttavia, si rivelò molto difficile intercettare le forze nemiche a causa dell’enorme numero dei soldati dell’Orda e soprattutto della mancanza di un vero e proprio addestramento militare per gli Assassini, che era comunque dei comuni ladri. Alla fine, dopo molti anni alla guida degli Assassini di Stormwind, Pathonia Shaw si ritirò a vita privata circa 10 anni fa lasciando il comando a suo nipote Mathias. Quest’ultimo era stato preparato per quel ruolo sin da quando era un bambino, con la nonna che non perdeva occasione per testare la sua velocità e destrezza a livello fisico e assicurandosi che capisse la differenza tra fare ciò che era giusto e ciò che era necessario, e come queste due cose non sempre coincidano, fino al giorno della sua morte.

Infine, rispondiamo ad un’ultima domanda: com’è organizzata l’SI:7? Ebbene, possiamo pensare all’organizzazione come ad una mano che stringe un pugnale. Mathias Shaw forma il pollice, occupandosi della gestione e della leadership. Quest’ultima è composta da circa 30 membri più anziani, molti dei quali hanno conosciuto Pathonia, ed alcuni sono stati direttamente arruolati da lei. Questi uomini e donne sono molto importanti per l’SI:7 poiché rappresentano l’eredità spirituale di Pathonia, rimarcando sempre i princìpi secondo cui la gilda venne fondata e spesso guidano e consigliano il giovane Mathias nella presa delle decisioni. A loro volta, ognuno di questi comandanti sono formano le altre quattro dita, guidando, addestrano, raccogliendo rapporti e persino gestendo i libri contabili.

Possiamo considerare quella dell’SI:7 come una storia di un’ombra, uscita un giorno da una prigione per servire un regno. Un compito che continua ancora oggi, e che porta ladri comuni ad essere fieri difensori di un ogni cittadino dell’Alleanza… anche se nessuno di loro lo sa.

IN ALTO: Mathias Shaw, attuale leader dell’SI:7. Illustrazione di Julie_Damgaard