La lore di Warcraft sta diventando noiosa?

Sono ormai sei anni che con passione vi raccontiamo al meglio che possiamo la storia, la lore di Warcraft. Sei anni che cerchiamo di vivere insieme a voi gli eventi di Azeroth, i suoi personaggi, le sue trame, le sue storie, perché proprio questi elementi sono quelli che appassionano e accomunano la nostra community. Ad avere sempre quelle due/tre domande che ci spingevano ad andare avanti. “E ora che succede?” o “adesso che farà quel personaggio?”. E questo perché quelle stesse storie e quei stessi personaggi erano ben scritti, ben caratterizzati, tanto quasi da farti fare il “tifo” per questo piuttosto che per l’altro.

E quando tutti noi, o la stragrande maggioranza, ha iniziato ad appassionarsi a tutto questo, quelle storie avevano come unico palcoscenico il piccolo mondo di Azeroth. Si, magari si faceva una breve “gita” in questo o in quel pianeta, ma era sempre un qualcosa di molto circostanziale, che non distoglieva il focus dalla casa di Warcraft, e possiamo dire che è stato così fino a Legion/BfA bene o male.

Poi però si è fatta una scelta diversa. Ampliare quel palcoscenico. Nuovi attori, nuove location. E proprio questo ampliamento mi ha portato a riflettere un po’ nelle ultime settimane fino a pormi la domanda che è il centro di questa “chiacchierata” con voi.

La lore di Warcraft, la sua storia, sta diventando noiosa?

Facciamo una premessa. Non dimentichiamo che stiamo parlando di un gioco e quindi di una storia che va avanti da più di vent’anni. Da una parte è anche quindi normale che tenere una storia coesa per tutto questo tempo sia difficile, così come è impossibile (e nocivo) restare ancorati agli stessi personaggi e alle stesse dinamiche per tutto questo tempo.

Dall’altra parte però, bisogna anche essere consapevoli che un ampliamento come quello deciso da Blizzard comporti una serie di conseguenze e di rischi.

Quali sono le conseguenze? I retcon, ad esempio. Se tu Blizzard da un giorno all’altro mi dici che no, non ci sono solo i Titani, ma ci sono altre sei forze cosmiche e che quello che sappiamo è solo dal loro punto di vista, è ovvio che poi sarai costretta a riscrivere pezzi di storia perché “eeeh ma questo non è vero perché era il POV dei Titani ma loro hanno mentito e quindi in realtà è così.” (Nota a margine, di questo passo per la prima parte della nostra rubrica della Storia di Azeroth dovremo fare una sorta di remake perché, fateci caso, la stanno letteralmente riscrivendo.) E questa cosa, continuando su questa strada, può andare solo a peggiorare. Perché è naturale che più roba metti nel calderone – che non era stata prevista quando tu hai pensato alla storia -, più dovrai poi andare ad aggiustare/modificare se non riesci a mantenere una certe coerenza narrativa (e sappiamo benissimo come Blizzard negli ultimi tempi se ne sia altamente sbattuta della coerenza narrativa. Vero Cronache? Vero forgialuce warlock? Vero messaggio di Sylvanas ai lealisti?)

E i rischi? Vi faccio un esempio. Una delle teorie o possibilità per la fine di Dragonflight, vede il personaggio di Alexstrasza venire corrotto dal Vuoto e diventare quindi un villain. Alcuni di voi potrebbero dire “oh, che figata, mi piacerebbe vedere Alexstrasza cattiva!” Io invece vi dico no.

Vedere Alexstrasza corrotta dal Vuoto e diventare un villain non sarebbe una figata, ma qualcosa di terribilmente noioso, per il semplice fatto che sarebbe una cosa già vista cento volte. L’ennesima Azshara, l’ennesimo Deathwing, l’ennesimo Arthas, l’ennesimo personaggio buono che viene corrotto. E attenzione, non che l’abuso dell’inverso sia un bene. Perché io per il prossimo futuro la scena me la vedo già:

“Eeeh avete visto? Sargeras aveva ragione, lui si che ci aveva visto lungo con il Vuoto. Ecco, ora è nostro alleato.”

Così come sarebbe noioso se decidessero di rendere – e li la direzione sembra proprio essere quella, non è solo una teoria – i Nathrezim una costante di tutte le forze cosmiche. Immaginate di vedere sempre la stessa cosa ma solo con un “colore” diverso. Noia, noia, noia, come cantava qualcuno.

Ben inteso, Dragonflight ha fatto fino ad ora un ottimo lavoro con world-building e approfondimento delle micro-storie, ma dal punto di vista della macro-storia il rischio di cadere nella noia, nella ripetitività e in una scrittura che si fa sempre più pigra è molto alto.

E di quest’ultima cosa le avvisaglie le abbiamo già avute! Prima con Zovaal, per distacco il peggior villain che Warcraft abbia mai visto, poi con il “cambio bandiera” abbastanza affrettato e frettoloso di Vyranoth – e lì in parte torniamo al discorso di poco fa – negli ultimi eventi. Perché si, tanto poi c’è il libro che spiega tutto, che ci frega di mettere una minima credibilità in game? Ma questo è un altro discorso.

Eppure, Blizzard è riuscita a scrivere dei buoni villain senza portare la storia in guerre universali interdimensionali. Pensate a Kel’Thuzad. Pensate a Garrosh. Perché non concentrarsi in qualcosa di più semplice, di meno contorto, senza profezie ambigue e paracule, di più incentrato sui personaggi o su una singola storia?

Tutto questo mi ha portato a pormi la domanda di questa discussione, da cui ne sono scaturite altre che a mia volta pongo anche a voi. Perché questa pigrizia? Si sono annoiati anche loro? Non hanno più voglia? E se è così, quanta ce ne resta ancora a noi?