Rogo di Quel’Thalas
Il Rogo di Quel’Thalas fu l’attacco all’omonimo regno sferrato dall’Orda durante la Seconda Guerra per assicurarsi l’aiuto dei loro alleati Troll della tribù Amani. Inizialmente, l’Orda riuscì a spingere gli Alti Elfi fino a Silvermoon, dove venne eretta una barriera per fermare l’avanzata degli invasori.
Quando scoppiò la Battaglia delle Alture di Colletorto ed iniziò così la Seconda Guerra, il Gran Comandante degli eserciti dell’Alleanza Anduin Lothar mandò una richiesta a Re Anasterian Sunstrider degli Alti Elfi, chiedendo a quest’ultimi che onorassero il debito che dovevano alla linea di sangue dell’Imperatore Thoradin, il quale aveva aiutato gli elfi durante le Guerre dei Troll. Essendo l’ultimo discendente di dell’Impero di Arathor, solo Lothar avrebbe potuto avanzare una simile richiesta. Tuttavia, credendo che gli Orchi non fossero una minaccia reale per Quel’Thalas, Anasterian mandò solo un piccolo reggimento, per lo più simbolico, di soldati elfici. Il Capitano dei Ranger Alleria Windrunner in seguito avrebbe guidato anche una sua squadra di Lungopasso, ritenendo che gli Orchi fossero una minaccia molto più grande di quanto il suo sovrano potesse immaginare.
In verità, il Warchief dell’Orda Orgrim Doomhammer non aveva alcuna intenzione di invadere Quel’Thalas. Il suo obiettivo era la capitale di Lordaeron, poiché credeva che con la sua conquista, l’Alleanza sarebbe caduta a pezzi. Prima che scoppiasse la guerra, Doomhammer aveva incontrato i Troll Amani che vivevano nelle vicinanze e con essi aveva tentato di stringere una “collaborazione” in nome dell’odio comune nei confronti dell’Alleanza. Doomhammer offrì loro un posto nell’Orda, ma i troll Amani non si unirono alla fazione rossa fino a quando il loro capo, il Signore della Guerra Zul’jin, non venne liberato dalla Fortezza di Durnholde, dov’era tenuto prigioniero.
Verso la fine della Battaglia delle Alture di Colletorto, Doomhammer guidò personalmente una scorreria verso Durnholde e liberò Zul’jin, riformulando la propria offerta al capo tribù. Egli inizialmente si oppose nuovamente alla proposta, sostenendo che i Troll Amani non sarebbero mai stati gli schiavi di nessuno. Doomhammer spiegò che non era mai stata sua intenzione che i Troll divenissero schiavi, e che voleva che quest’ultimi e gli Orchi fossero uguali all’interno dell’Orda. Zul’jin rimase affascinato da quelle parole, ma avrebbe accettato l’offerta di Orgrim ad una sola condizione: l’Orda avrebbe dovuto aiutare gli Amani a distruggere il regno dei suoi millenari nemici, gli Alti Elfi di Quel’Thalas.

Doomhammer non trovò nulla di male nell’accettare la condizione posta da Zul’jin e cominciò a spostare il suo esercito attraverso le montagne delle Entroterre con l’aiuto delle guide Amani appena reclutate, per giungere infine a Quel’Thalas. Raggiunti i confini del regno elfico, alcuni soldati di Doomhammer si trovarono indeboliti: sia i Cavalieri della Morte che gli stregoni Amani non furono infatti in grado di usare la loro magia all’interno dei confini elfici. Cho’gall e Gul’dan scoprirono che ciò era dovuto al fatto che gli Elfi avevano una barriera magica che attenuava i poteri magici dei loro nemici, chiamata Ban’dinoriel, che Dath’remar Sunstrider ed i primi esiliati avevano eretto ben 7000 anni prima. Gli Orchi scoprirono inoltre che la fonte di questa barriera erano le pietre runiche poste lungo i confini del regno. Distruggendo abbastanza di queste pietre runiche, l’Orda continuò la sua marcia su Quel’Thalas, usando gli schiavizzati draghi rossi per bruciare allo modo elfi ed alberi. I figli di Alexstrasza non ebbero piacere nel compiere questi atti, e piansero lacrime per ogni essere vivente che bruciarono, ma data la schiavitù della loro madre, non ebbero altra scelta che obbedire.
Intanto Zul’jin si diresse rapidamente verso Zul’Aman, dove il suo ritorno rinvigorì i Troll. Promise loro che era arrivato il momento della vendetta e che il regno degli Elfi sarebbe sicuramente caduto questa volta. Gli Amani, con il morale nuovamente alle stelle, uscirono dalla loro città e si unirono all’Orda, e gli Alti Elfi si ritrovarono di fronte un nemico mai visto prima.
Ben presto, le forze combinate dell’Orda e degli Amani si diressero verso la capitale, Silvermoon. Prima che potessero invaderla però, gli Elfi eressero una nuova barriera per tenere a bada gli attacchi nemici. Contemporaneamente a questi eventi, il secondo in comando di Anduin Lothar, il Generale Turalyon, assunse rapidamente il controllo di metà dell’esercito dell’Alleanza e si diresse verso Quel’Thalas, mentre Alleria Windrunner, dopo essersi riunita con sua sorella, il Generale Ranger Sylvanas ed il suo secondo in comando, Lor’themar Theron, si diresse a Silvermoon per esortare Re Anasterian ad impegnare le sue forze nell’Alleanza. Non fu necessaria molta opera di convincimento alla luce degli attacchi dei Troll Amani e dell’Orda. Nel frattempo, Doomhammer aveva iniziato un assedio completo della città, tentando di rompere la barriera magica con tutte le armi che aveva a sua disposizione, ma alla fine si disinteressò dell’assedio, si rese conto dell’inutilità di quella battaglia nei confronti dell’Orda e ritirò la maggior parte del suo esercito, lasciando dietro di sé solo i clan Stormreaver, Twilight’s Hammer e Dragonmaw ad aiutare gli Amani nella lotta contro gli Elfi. I Troll tuttavia si rifiutarono di interrompere l’assedio, sostenendo che Doomhammer fosse venuto meno alla sua parte del patto stabilito con Zul’jin.
Ad un certo punto dopo l’inizio della campagna di Quel’Thalas, una piccola banda di orchi si staccò dalla principale forza d’invasione e bruciò completamente l’intera comunità umana di Blackwood, uccidendo tutti i suoi abitanti nonostante la valorosa difesa organizzata dal nobile locale, il Barone Garithos. Suo figlio Othmar era tra i cavalieri umani che stavano combattendo per difendere le terre degli Alti Elfi, ed incolpò il popolo Thalassiano per la morte della sua famiglia, un rancore che avrebbe portato con sé per tutta la vita.
Alla fine, il Regno di Quel’Thalas resistette anche a quest’attacco, sebbene subì comunque numerose perdite, tra cui quella di Lirath Windrunner, fratello del più famoso trio composto dalle sue sorelle. Dall’altro lato, l’Orda perse definitivamente l’alleanza dei Troll Amani di Zul’jin, il quale non perdonò ne dimenticò mai il “tradimento” di Doomhammer.
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