La Battaglia per Quel’Danas fu un grande conflitto che ebbe luogo tra le forze riunite dell’Offensiva del Sole Infranto e la demoniaca Legione Infuocata ed i suoi alleati, per ottenere il controllo dell’Isola di Quel’Danas, nei Regni Orientali. La battaglia fu l’atto conclusivo della più ampia Crociata Ardente, e vide la Legione Infuocata tentare di assicurarsi il controllo del mistico Pozzo Solare elfico per evocare il Signore dei Demoni, Kil’jaeden, su Azeroth.
La sconfitta del Principe Kael’thas Sunstrider a Tempest Keep fu un duro colpo contro i piani della Legione, con la quale Kael’thas aveva stretto un’alleanza prima della sua caduta alla fortezza dimensionale dei Naaru. Il Signore dei Demoni Kil’jaeden, tuttavia, fece presto la sua mossa. L’Ingannatore inviò un suo fidato servitore, la shivarra nota con il nome di Sacerdotessa Delrissa, a Netherstorm, dove riuscì a salvare Kael’thas dalla morte, conficcandogli nel petto un cristallo di energia demoniaca. Animato da una nuova e forte determinazione, Kael ritornò all’Isola di Quel’Danas attraverso un portale al Trono di Kil’jaeden con l’obiettivo di rinvigorire il Pozzo Solare non per il bene del suo popolo, ma piuttosto come mezzo per evocare il suo nuovo padrone Kil’jaeden, su Azeroth.
Kael iniziò così a lavorare per raggiungere il proprio obiettivo con l’aiuto dei suoi alleati demoniaci, così come con una forza di fedeli truppe di elfi del sangue (i Furia del Sole, che lo avevano già seguito nelle Terre Esterne). Durante queste azioni preparatorie, il Principe riuscì a rapire Anveena Teague, l’incarnazione mortale delle energie del Pozzo Solare, la quale veniva “tenuta nascosta” a Quel’Thalas sotto la massima segretezza. Oltre a ciò, Kael’thas condusse personalmente anche un attacco a Silvermoon stessa, aiutato dai Lama del Sole, i suoi seguaci elfi del sangue che erano stati corrotti dalle energie demoniache, con l’obiettivo di catturare il Naaru M’uru. Lady Liadrin, la matriarca dei Cavalieri del Sangue, avendo assistito a questo evento in prima persona, rimase sconvolta. Ella abiurò immediatamente la sua fedeltà alla Casata dei Sunstrider, e si recò verso la città di Shattrath nelle Terre Esterne, dove avvertì gli Sha’tar (ed il loro capo Ad’al) dei piani di Kael’thas, offrendo il proprio aiuto per sconfiggere colui che fino a quel momento aveva giurato di proteggere per tutta la vita.
Quando le notizie di questi eventi raggiunsero la città di Shattrath, le due principali fazioni della città, gli Aldor e gli Scryers, scelsero di mettere da parte le loro differenze e unirsi insieme per formare un’unica forza, l’Offensiva del Sole Infranto. L’obiettivo principale di quest’ultima divenne la sconfitta del principe Kael’thas e la fine della minaccia rappresentata dalla Legione Infuocata.
L’Offensiva appena formata, mobilitò rapidamente i suoi membri, sbarcando in grandi forze sull’Isola di Quel’Danas nel giro di poco tempo. Questa forza stabilì un quartiere generale sull’isola, e andò immediatamente a combattere gli agenti della Legione. I demoni si erano già impossessati di diverse zone chiave dell’isola, e le forze dell’Offensiva iniziarono a lavorare instancabilmente per riconquistare tali zone. In particolare, gli sforzi si concentrarono all’interno e attorno al grande villaggio di Sun’s Reach, il quale avrebbe potuto fungere da importante punto strategico per ulteriori assalti su altre parti di Quel’Danas.
Mentre gran parte dell’attenzione della Legione Infuocata era focalizzata sull’avanzata dell’Offensiva del Sole Infranto dal nord, i demoni rimasero anche preoccupati della presenza continua del Flagello dei Non-Morti nella Fenditura Morta a sud. Gli agenti della Legione decisero di concentrare inizialmente i propri sforzi contro i non-morti, ma così facendo, caddero nella trappola dell’Offensiva, che usò i propri dragofalchi per colpire i demoni dall’alto.
Intanto, con la maggior parte di Sun’s Reach assicurata, l’Offensiva rivolse la propria attenzione sulla zona portuale di Quel’Danas. Il porto, così come il vicino villaggio Dawnstar, rimaneva ancora completamente sotto il controllo dell’esercito degli elfi Lama dell’Alba del Principe Kael’thas, che aveva ordinato il presidio di queste aree alle sue truppe. Le forze dell’Offensiva si scontrarono con le Lame dell’Alba in tutto il porto, con i primi che alla fine presero il sopravvento. Kael cercò di inviare rinforzi, ma ancora una volta i suoi uomini vennero sconfitti e le loro navi vennero incendiate.
La conquista del porto di Sun’s Reach completò la conquista del villaggio e cementò così la posizione dell’Offensiva sull’Isola di Quel’Danas.
Nel frattempo, sulla costa di Greengill, a est, la tribù dei Naga Darkspine aveva ridotto in schiavitù la tribù locale dei murloc di Greengill. I Naga avevano recentemente stretto un’alleanza con la Legione Infuocata e si erano impegnati ad usare i loro schiavi per accumulare minerali di ferro da usare per la guerra. Con tutta Sun’s Reach conquistata, l’Offensiva ora aumentò i propri sforzi contro questi Naga, ed in particolare, era interessata ai minerali, che continuarono a raccogliere e ad usare per proprio conto nell’Armeria generale dell’Offensiva.
Ora totalmente padroni dell’isola, il Sole Infranto iniziò la costruzione di un Monumento ai Caduti a Sun’s Reach. Usando donazioni private, il monumento venne infine completato, offrendo una testimonianza a tutti coloro che avevano dato la vita nella conquista del villaggio. Intanto, anche il naaru K’iru arrivò sull’isola per offrire il suo aiuto per rafforzare il morale delle truppe ed un ulteriore aiuto nella battaglia.
Con un punto d’appoggio sull’Isola assicurato, l’Offensiva continuò a perseguire il suo obiettivo primario: Kael’thas Sunstrider ed i suoi padroni demoniaci. A tal fine, una piccola squadra di campioni fu riunita per assaltare la base di Kael’thas nella Terrazza dei Magisteri, situata vicino all’altopiano della Cittadella del Pozzo Solare.
La forza d’assalto riuscì ad aprirsi un varco attraverso i servitori del Principe, che tentarono di difendere la Terrazza a tutti i costi. Tra i luogotenenti di Kael’thas, sia l’elfo Selin Fiammacuori, che la Sacerdotessa Delrissa, colei che aveva rianimato il Principe, furono successivamente sconfitti dai campioni dell’Offensiva, che avanzarono per affrontare il Signore della Terrazza. Dopo un’ infuocata battaglia, in cui il principe Kael’thas usò tutto il potere a sua disposizione, i campioni emersero vincitori dallo scontro. Poco prima di soccombere alla morte, il Principe si esibì in un ultimo, delirante rantolo di morte in cui si dilettava nella distruzione imminente di Azeroth per mano di Kil’jaeden.
All’interno della Terrazza dei Magisteri, il gruppo di eroi incontrò anche il drago blu Kalecgos, un tempo protettore di Anveena Teague, l’incarnazione mortale delle energie del Pozzo Solare. Nonostante gli sforzi per tenerla nascosta ed al sicuro però, Anveena fu catturata da Kael’thas al suo ritorno a Quel’Thalas e rimase prigioniera nel Santuario dell’Eclisse, nel cuore della Cittadella del Pozzo Solare, dove venne utilizzata per realizzare i piani della Legione .
La morte di Kael’thas Sunstrider segnò l’eliminazione dell’ostacolo finale prima di un attacco per liberare la Cittadella stessa, cosa che l’Offensiva era ora pronta a realizzare.
Dopo aver frenato l’influenza della Legione Infuocata sull’Isola di Quel’Danas, e con il Principe Kael’thas e le sue forze neutralizzate, l’Offensiva del Sole Infranto iniziò a prepararsi all’assalto definitivo per riconquistare la Cittadella del Pozzo Solare e mettere fine ai piani del Signore dei Demoni Kil’jaeden.
Dopo aver stabilito un piccolo punto d’appoggio all’interno della Cittadella, una squadra d’assalto formata da campioni dell’Alleanza fu nuovamente impiegata per aprire la strada verso il Pozzo Solare stesso. Questo gruppo incontrò di nuovo il drago Kalecgos, che era caduto sotto l’influenza di un potente Nathrezim, Sathrovarr il Corruttore, ma con l’aiuto dei campioni dell’Offensiva, Kalec riuscì a liberarsi dal controllo del demone, mentre lo stesso Sathrovarr venne ucciso. Il drago ed i campioni avanzarono alla ricerca di un alleato di Kalecgos, il drago blu Madrigosa, che fu trovata nel bel mezzo della battaglia contro un altro potente demone, il Signore delle Fosse Brutallus.
Sebbene Madrigosa stesse avendo la meglio ed avesse persino tentato di interrogare il demone per ottenere informazioni, i campioni assistettero infine alla sconfitta del drago blu che venne sopraffatto ed ucciso. Brutallus rivolse ora la sua attenzione ai campioni dell’Offensiva e li ingaggiò in battaglia. Alla fine, tuttavia, fu lui stesso ad essere sconfitto ed ucciso, ma mentre il suo corpo cadeva a terra, il sangue del demone si infiltrò nel cadavere di Madrigosa, ormai defunta, e la contaminazione del sangue demoniaco riportò in vita il drago in una forma corrotta e scheletrica. Dopo aver attaccato i suoi ex alleati, il drago blu venne ucciso per la seconda volta.
Il gruppo si fece quindi largo tra i difensori della Legione, superando molti dei luogotenenti più potenti di Kil’jaeden. Tuttavia, mentre i campioni si avvicinavano finalmente al Pozzo Solare, si trovarono di fronte il Naaru M’uru, ormai corrotto. Prima di morire nel combattimento che ebbe luogo subito dopo, il Naaru oscuro completò la sua trasformazione nel Void God noto come Entropius.
La battaglia finale iniziò quando i campioni dell’Alleanza entrarono nel Santuario dell’Eclisse, luogo dove sorgeva il Pozzo Solare. Davanti agli occhi dei campioni lì riuniti, il portale di Kil’jaeden raggiunse il completamento. L’Ingannatore stesso emerse parzialmente da quest’ultimo ed iniziò ad attaccare personalmente i suoi avversari. Con l’aiuto di Kalecgos, i campioni riuscirono a tenere testa al Signore dei Demoni, tentando disperatamente di ricacciarlo indietro. Durante la battaglia, Anveena Teague, sospesa sopra al Pozzo Solare e utilizzata per alimentare il portale, sacrificò intenzionalmente la propria vita, indebolendo così il varco dimensionale e lo stesso Kil’jaeden. Quando le energie del Pozzo Solare iniziarono ad agire contro l’Ingannatore, i campioni mortali riuscirono a bandire con successo l’Eredar attraverso il portale verso il Twisting Nether, ponendo così fine ai piani della Legione.
Dopo la vittoria su Kil’jaeden, il profeta Velen e Lady Liadrin, accompagnati da una grande forza di truppe dell’Offensiva, fecero irruzione nella stanza. Anche se la Legione era stata sconfitta, il Pozzo Solare era ancora una volta deturpato ed indebolito.
Ma mancava ancora l’ultimo tassello della storia.
Velen, con grande stupore di Liadrin e degli altri presenti, prese il cuore luminoso del defunto M’uru e lo usò per riattivare completamente l’antica fonte del potere elfico. Il Profeta quindi se ne andò, lasciando la matriarca dei Cavaliere di Sangue a crogiolarsi nella rinnovata luminosità del Pozzo Solare, ora pervaso dalla Luce Sacra.
Così, grazie ai sacrifici di Anveena e del Naaru M’uru (consapevole da millenni del proprio destino), gli Elfi del Sangue raggiunsero finalmente la redenzione dopo il lungo periodo buio che era iniziato quando Arthas Menethil aveva invaso Quel’Thalas.
Illustrazione in evidenza ufficiale Blizzard