War of the Scaleborn, i punti salienti del nuovo libro di Warcraft
Offuscato dalla Blizzcon, qualche giorno fa è uscito quello che ad oggi è l’ultimo romanzo di World of Warcraft, ovvero War of the Scaleborn. Quali sono quindi gli elementi di lore presenti in questo libro? Vediamo insieme i punti salienti!
Iniziamo con una doverosa introduzione rispondendo ad una domanda: di cosa tratta War of the Scaleborn?
Il romanzo è ambientato dopo la sconfitta di Galakrond, quando gli Aspetti Draconici e coloro che scelsero di seguirli furono ricompensati dai Titani con nuovi poteri, trasformando i proto-draghi nei “Draghi dell’Ordine” che conosciamo oggi. Non tutti i proto-draghi accettarono però questo dono, o addirittura lo considerarono tale. Una fazione infatti, guidata dalle Incarnazioni, considerava l’influenza dei Titani come un abominio e cercò di distruggere tutti i suoi avversari, dando così inizio a questa guerra da cui il libro prende il titolo.
Fatta questa panoramica, andiamo a vedere insieme quali sono i punti salienti del libro.
Fyrak, la prima Incarnazione
La prima cosa che apprendiamo, è che Fyrakk fu il primo a parlare apertamente contro Alexstrasza e gli Aspetti. Iridikron arrivò in seconda battuta, ma rivendicò rapidamente la leadership del gruppo, con grande irritazione della stessa Incarnazione del Fuoco. Raszageth fu la terza, mentre Vyranoth l’ultima.
Nel libro non viene spiegato molto su come le Incarnazioni abbiano acquisito i loro poteri, a parte il fatto che ciò implicava un rituale che uccideva la maggior parte dei draghi primordiali che lo tentavano.
Quanto al motivo per cui Fyrakk odiasse gli Aspetti al punto da iniziare un’intera ribellione contro di loro, risulta essere un fatto personale…
La parentela tra Fyrakk e Alexstrasza
Altra nozione importante che chi viene data da War of the Scaleborn è non solo che Fyrakk ed Alexstrasza (e quindi anche Ysera) siano “parenti” (nel caso specifico cugini), ma che fu l’Incarnazione del Fuoco ad insegnare all’attuale Regina dei Draghi a cacciare e a combattere. Tuttavia, al momento del romanzo, Fyrakk prova già un assoluto disprezzo per la cugina.
Alexstrasza e il “rapimento” delle uova
Questo è forse l’elemento di lore più importante del libro. Una delle principali accuse che i Primalisti hanno mosso nei confronti dei Titani e degli Aspetti è stata la pratica di posizionare le uova di proto-Drago nell’acqua infusa della magia dell’Ordine per forzare loro la “trasformazione”. Questa cosa è stata anche ripresa in Dragonflight in un confronto in cui Vyranoth ha rinfacciato il fatto ad Alexstrasza facendo sì che la Regina dei Draghi ammettesse che ora considera quella scelta un “atto ripugnante“.
Nel romanzo apprendiamo che fu il Custode Tyr il primo a suggerire l’atto, ma che fu Alexstrasza a dare materialmente l’ordine. Il motivo: i draghi primordiali erano più numerosi degli Stormi con un margine significativo per un periodo estremamente lungo. Con una guerra incombente, Tyr suggerì quindi di rafforzare il numero dei “draghi dell’Ordine” prendendo le uova direttamente dai draghi primordiali e covandoli invece negli appena nati Stormi
Sebbene abbia brevemente dimostrato di essere a disagio con quest’idea, Alexstrasza autorizzò l’impiego dei titanoforgiati per raccogliere uova di drago primordiali dalle terre selvagge, ma solo se venivano trovate incustodite, decisione che giustificò con il pensiero che la maggior parte dei cuccioli incustoditi nelle terre selvagge finivano per morire. Tuttavia, il suo comando fece sì che le uova vennero rubate alle madri che non avevano affatto abbandonato i loro nidi e i loro cuccioli.
Non solo, ma Alexstrasza diede l’ordine subito dopo aver promesso a Vyranoth che non avrebbe mai permesso che una cosa del genere accadesse. Questa parte del romanzo è abbastanza spiacevole da leggere parlando nell’ottica della Regina dei Draghi, soprattutto considerando ciò che sarebbe successo millenni dopo quando quest’ultima sarebbe stata prigioniera dell’Orda durante la Seconda Guerra…
Tornando ai fatti di War of the Scaleborn, gli Aspetti mantennero ovviamente segreta questa politica persino ai loro stessi Stormi – compresi ai draghi nati dalle uova rapite – e quando venivano accusati su quest’ultima, la negarono apertamente più di una volta. Li vediamo persino persino fingere innocenza, chiedendo prove quando Iridikron lancia l’accusa nonostante sappiano benissimo come l’Incarnazione della Terra stia dicendo la verità e fu proprio questo evento del rapimento delle uova a giocare un ruolo importante nella scelta di Vyranoth di unirsi ai Primalisti.
Alla fine, Alexstrasza si rammarica profondamente di aver autorizzato questa politica e si scusa personalmente con i draghi che sono stati loro malgrado vittime di tutto ciò.
Drachtyr: creati per… uccidere draghi
Altra importante rivelazione di War of the Scaleborn è lo scopo originale dei Drachtyr. Scopriamo infatti che il motivo per cui Neltharion li creò fu a causa della crescente guerra contro i Primalisti, venendo “progettati” specificatamente per essere efficaci nell’uccisione dei draghi ed è per questo che l’allora Aspetto della Terra li teneva strettamente sotto il suo comando. Tuttavia, non riescì ad usarli molto. Sebbene si dimostrino eccezionalmente abili contro i draghi nella battaglia contro Raszageth, quella fu anche la loro prima vera battaglia, nonché l’ultima, a causa di ciò a cui assistettero.
Neltharion cede per la prima volta ai sussurri degli Dei Antichi
Questo era già stato accennato, ma quando Neltharion usò la magia del Vuoto per catturare Raszageth, quella fu anche la prima volta che cedette ai sussurri degli Dei Antichi.
Nel romanzo viene detto che Neltharion aveva iniziato a sentire i sussurri ancor prima di diventare Aspetto e trascorre gran parte del libro cercando di resistere, e questo anche molto tempo dopo aver ceduto durante la battaglia contro Raszageth.
Ci viene poi mostrato che Neltharion in quel momento storico non è del tutto corrotto: i sussurri giocano sulle sue insicurezze, ma per la maggior parte del tempo rimane risolutamente determinato a difendere gli Stormi e a sconfiggere Iridikron, che apprendiamo essere anche un vecchio rivale a livello personale. Tuttavia, dopo aver usato la magia del Vuoto, il futuro Deathwing fece tutto il possibile per nasconderlo agli altri Aspetti, specialmente ad Alexstrasza. Questo giocò un ruolo fondamentale nella decisione di imprigionare i Dracthyr.
Alla fine, tuttavia, Neltharion cedette di nuovo, usando nuovamente i poteri del Vuoto questa volta per sconfiggere Iridikron. Ancora una volta giurò a se stesso che Alexstrasza non lo avrebbe mai saputo e che non avrebbe mai più ceduto ai sussurri. Come ben sappiamo, non è finita esattamente così…
Gli Aspetti inventarono la forma Sembianza e le Incarnazioni li copiarono
War of the Scaleborn ci svela anche l’origine della forma Sembianza dei Draghi. Nel romanzo, gli Aspetti svilupparono l’idea dopo che i primi Troll iniziarono ad apparire su Azeroth. Le forme che assumono cambiano nel tempo, spiegando perché in seguito gli Aspetti avranno forme di razze più giovani (come gli Umani).
Sebbene le Incarnazioni furono disgustati dal vedere draghi che si abbassavano per sembrare mortali, si resero anche conto come ciò potesse essere vantaggioso in certe situazioni, sebbene scelsero comunque di fare in modo che le loro forme rappresentassero le forze elementali più che una razza mortale.
Piccola curiosità: anche nel libro non riusciamo a sapere quale fosse la forma sembianza di Raszageth.
Una guerra lunghissima
Per concludere, la risposta ad una domanda piuttosto immediata: quanto durò questa guerra tra gli Aspetti e le Incarnazioni? All’inizio del romanzo, Galakrond è morto da più di dieci anni e gli Aspetti si stavano stabilendo nella loro nuova casa di Valdrakken. All’inizio, il conflitto fu per lo più una guerra fredda, con ciascuna parte che si preparava ad un conflitto considerato inevitabile. Sullo sfondo della storia si verificano altri eventi noti, come la morte di Tyr e la Guerra dei Winterskorn, ma alla fine, la cattura di Raszageth per mano di Neltharion intensificò gravemente il conflitto e Vyranoth si unì ai Primalisti solo dopo che Raszageth venne catturata.
Sebbene possa essere difficile tenere traccia di tutto il tempo che passa nel romanzo – salti temporali di cinquanta anni o più non sono rari – nello scontro finale tra Neltharion e Iridikron, l’Aspetto della Terra sembra indicare che la guerra sia durata circa cinquecento anni.
Questo quindi, il riassunto degli eventi salienti dell’ultimo libro di World of Warcraft, War of the Scaleborn. Un arco narrativo che dovrebbe chiudersi -Iridikron a parte- tra poche ore, con la battaglia finale contro Fyrakk ad Amirdrassil, nell’ultimo raid di Dragonflight…
N.B. Quest’articolo è una traduzione e rielaborazione di Lore Highlights from War of the Scaleborn (Spoilers)