Se c’è una cosa che si impara a Kul Tiras è dare ascolto ai pettegolezzi nelle locande.
Lo capisci ben presto, quando vivi in una città come Boralus, dove praticamente non sei mai davvero solo. Dicono che il mare sussurri continuamente, che faccia rumore con le sue onde, che ruggisca. I Saggi delle Maree credono che parli loro. La verità è un’altra: nella mia esperienza, il mare ascolta, più che parlare. Con mille orecchie e con la discrezione della comare dei vicoli di Guadobasso. E ogni buon Kul Tirano apprende presto la lezione: butta fumo negli occhi con un po’ di casino mentre apri le orecchie e registri tutto quello che puoi.
Per questo avevo dato così tanta retta alle indiscrezioni dei giorni scorsi su un presunto attacco in arrivo da Maldraxxus, anche se nessuno ci badava. E infatti. Poco tempo dopo, non so dirvi quanto, esattamente, un’enorme necropoli è comparsa a ovest, al Tempio della Coraggio. E i Necrosignori hanno scatenato la loro potenza. Avevo sentito parlare di questi abitanti delle Terretetre e del loro ruolo: strenui difensori dei regni dell’Aldilà, ne rappresentano la falange militare più organizzata e potente. Tra le loro fila militano i guerrieri più in gamba di tutto il Cosmo. Coloro per i quali la forza è tutto, e la debolezza va scartata anche con la violenza. Dovevano garantire l’equilibrio tra i regni e tra le Congreghe. Così non è stato.
Aiutati dagli Indegni, i Necrosignori di alcune Casate – a quanto ho sentito, quelle dei Rituali e dei Costrutti sono sicuramente coinvolte – hanno disattivato il sigillo del Tempio del Coraggio custodito a Forte Elisio. Un tradimento dall’interno era l’unico modo per arrivarci, viste le difese impenetrabili della fortezza. Tatticamente, è stato un piano geniale: sfruttare la cecità dei Kyrian per instillare il dubbio nei loro ranghi, finché questo non avrebbe fatto abbassare le difese di Bastione spingendo i Maldraxxus – noti per il loro istinto guerriero e la sete di sangue – ad attaccare per estirpare la debolezza dalle Terretetre e rafforzarsi. Niente da dire, tutto perfetto.
Ma il piano non considerava la possibilità di aiuti esterni. Nello specifico: io e gli altri campioni di Azeroth.
Il Tempio del Coraggio era praticamente caduto quando siamo arrivati per dar manforte a Xandria, l’Eletta che lo presiede. Aiutati dalla sua Mano, Thanikos, siamo riusciti a riorganizzare una difesa alle porte della struttura e a respingere indietro le forze Maldraxxi. Purtroppo, questi necromanti sono molto più potenti di quelli che conoscevo ad Azeroth. Manipolano la magia Empia in una maniera così naturale e spontanea da far impallidire perfino il Re dei Lich. E così, quando abbiamo riallineato le truppe e spinto per un assalto finale, il loro capo – un tipo estremamente sgradevole di nome Amarth – ha fatto scattare la trappola su Thanikos, corrompendolo, manipolandone le carni fino a trasformarlo in una mostruosità non morta che abbiamo dovuto abbattere, con gran rabbia di Xandria. L’Eletta è volata via verso la parte interna del Tempio e non abbiamo potuto fare altro che seguirla facendoci strada a colpi di spada.
La battaglia è stata molto dura. Ma alla fine ne siamo usciti vincitori: Bastione, per il momento, è stato messo in sicurezza. Ma la serpe del tradimento ancora lo avvelena, ed è arrivato il momento per i Necrosignori di rispondere dei loro crimini.
Maldraxxus mi attende.