Il Ciclo è interrotto. La Via è fallace. Nessuno sfugge alla Fauce.
Le Terretetre sono piene di slogan. Di dogmi. Non ci si rende davvero conto di quanto l’Universo sia regolato da leggi rigide finché non si giunge qui. Tutti gli abitanti di questo regno si affidano a quest’ordine predeterminato. La sua rottura è stata un trauma, per loro. E tutti hanno reagito cercando di rientrare nei ranghi di queste regole. Chi aggrappandovisi più saldamente, chi cedendo al dubbio.
Tutti, tranne i Silfi della Notte. Forse perché sono i meno rigidi di tutti. Quelli che hanno più compreso come la Vita trovi sempre una via. Non la Forza Cosmica: la Vita come esperienza. Le Terretetre insegnano anche questo: che esiste un’esistenza vera, ricca, nuova e completa anche dopo la nostra esperienza su Azeroth. Oltre il Velo, non c’è solo un’altra via: ce ne sono tante. Infinite. Occasioni da cogliere, lavori da portare a termine, scopi, obiettivi.
Nelle Terretetre, è possibile perfino rinascere. Anche se il Ciclo è interrotto, alcune cose continuano. Anche se l’Autunno è al pieno, e l’Inverno sta arrivando, le stagioni non s’interrompono.
Spesso ho descritto in queste pagine come qui il Tempo non esista. Ed è vero: esiste solo la percezione di questo come lo intendiamo noi. Scandirlo diventa complesso, alle volte. Il concetto di ‘giorno’ è aleatorio. Ma ci sono alcune cose che aiutano. Il Momento conta molto. L’Attesa.
Questi concetti regolano anche i Semebradi. L’Anima deve maturare, per poter rinascere. Deve nutrirsi – e questo è un compito duro per i Custodi, in tempo di siccità – ma soprattutto deve affrontare la sua vecchia esistenza e superarla. È quello che ho imparato aiutando i Silfi e la Caccia Selvaggia a capire cosa stesse succedendo ai loro boschi, mentre cercavo di salvare la rinascita di Ysera. Un’anima così… Tormentata e dolorante, non in senso fisico, ma in senso emotivo. Con lei ho sentito subito una vicinanza incredibile. Forse perché entrambi abbiamo provato e ricordato la nostra morte, e abbiamo dovuto affrontare i nostri demoni per rinascere a una nuova esistenza.
E questo ci ha dato, infine, una malinconica pace.