Oggi ho dovuto imparare nuovamente una lezione che ritenevo di aver già appreso: le apparenze ingannano.
Arrivare a Maldraxxus e ritrovarsi nel carnaio del Teatro del Dolore può farti pensare che qui l’unica cosa che conti davvero sia la violenza. La legge del più forte. E invece non è così, non lo è per niente. O almeno, non è solo la forza fisica a contare. Un guerriero dei Necrosignori deve avere qualità che sono ben più di questo. E l’ho imparato nel modo più diretto.
L’Eterno che ha creato Maldraxxus è scomparso da tempo. Anni, in tempi mortali, non si sa esattamente da quanto visto che nelle Terretetre il tempo scorre diversamente che fuori. Il Primus, questo il suo nome. Si potrebbe pensare sia una sorta di guerriero enorme, in armatura pesante, con una spada runica potentissima. Invece, in tutte le sue rappresentazioni, è un essere esile, più simile a un necromante o a uno stregone. Da quanto mi ha raccontato Draka, la Baronessa della Casata dei Prescelti, egli era il più geniale tattico mai esistito, il vero comandante in capo delle forze non solo di Maldraxxus ma delle intere Terretetre. Il Primus ha avuto eoni per affinare le sue doti naturali, e si dice addirittura che sia uno stratega talmente preparato e capace da poter prendere decisioni in battaglia anche all’istante, e perfino con le mosse apparentemente più insignificanti riesca a cambiare le sorti di intere guerre.
Questo va ben oltre il semplice guerriero. O quantomeno il guerriero come lo intende il popolo: un grosso bruto dalla zucca vuota buono solo a roteare l’ascia e sfondare crani. Ma siamo molto più di questo. Siamo persone a tre dimensioni, siamo complessi. E per essere dei buoni soldati dobbiamo prepararci a tutto. Anzi, al peggio: perché se ti prepari allo scenario più nero, niente di meno grave può coglierti impreparato. Né in battaglia, né nella vita.
Il Primus aveva esattamente questo messaggio per me. Nascosto in un blocco di marmo dov’era scolpita la sua figura. Le qualità di un vero guerriero. Di un vero Maldraxxus. Impresse per sempre nella pietra, nelle ossa, nel sangue e nell’acciaio. L’ambizione per elevarsi al di sopra dei nemici. La forza per schiacciarli. Il discernimento per capire i loro piani. L’astuzia per contrastarli. La brama incessante di vittoria, anche di fronte a una sconfitta inevitabile. Cinque qualità. Una via di unità e un monito a non perdere di vista questi principi. Cinque Casate a rappresentarli. Cinque rune incise su una spada che sembra essere la chiave di un potere immenso.
Un potere che io e Draka abbiamo intenzione di ricostituire al più presto.