Stupido! Sono stato uno stupido a pensare che Fordragon avesse raggiunto una sorta di divina onniscienza solo grazie ai poteri del Re dei Lich. Tutti noi della Spada d’Ebano lo credevamo. Ma alla fine, si è rivelato tanto… ‘umano’ quanto noialtri. Se di umanità si può parlare nel nostro caso.
Si è fatto cogliere impreparato. Il suo compito era proteggere Azeroth, ed ha fallito. La Banshee ha trovato il modo di ingannarci tutti e di portare avanti il suo ‘grande e infallibile’ piano. Ecco, un’altra cosa che mi fa sentire stupido: aver pensato che Sylvanas si sarebbe fermata, dopo aver ucciso Saurfang e disonorato il suo compito da Capoguerra.
In battaglia, ho ucciso innumerevoli nemici dell’Orda: ma non mi sarei mai sognato di attaccare dei civili, o di colpire fuori dall’onore della guerra. del rispetto tra soldati. Nonostante la nostra maledizione. Forse proprio in funzione di questa. Ho sbagliato a credere che in quella maledetta strega ci fosse ancora qualche sentimento onorevole. Ormai è diventata peggiore dei suoi stessi carnefici. E questo è il prezzo che paghiamo, tutti quanti: la nostra stessa realtà sta andando in pezzi.
L’Elmo del Dominio è in frantumi, così come il Velo che separa il nostro mondo mortale da quello delle anime. Bolvar e Mograine hanno pensato che, grazie a questo, sia possibile anche per le persone comuni, viventi – e non-viventi – attraversare i confini che separano le nostre due realtà e mettere piede, respirando, nel regno della morte.
Non avevamo la più pallida idea di cosa aspettarci, lì. Ma Sylvanas ha approfittato della nostra debolezza per soffiarci sotto il naso il re e Dama Proudmoore. E questo, non posso accettarlo. Non dopo tutto ciò che quei due hanno passato. Non permetterò che re Wrynn patisca altri tormenti: è solo un ragazzo, in fondo. Non avrebbe mai dovuto trovarsi caricato di tutte queste atrocità, né delle responsabilità del regno. E Jaina… Jaina è un’amica. E una compatriota. Farò il possibile per salvarli dalle grinfie della Banshee, anche se dovessi tranciarle le mani con la mia spada runica.
Oltre il Velo, il tempo sembra non esistere più. La Fauce non è davvero un posto: è più… Un’entità. Mi ricorda la presenza tentacolare e oppressiva di N’zoth, a Ny’alotha. Un non-luogo, prodotto dai suoi incubi più tremendi. E io sono un esperto di incubi.
Qui a farla da padrone sono le urla delle anime dannate che imperversano nell’aria e mi raggelano il cuore, ricordandomi che senza un Re dei Lich, la mia coscienza è di nuovo davvero mia, assieme a pensieri e sentimenti che avevo seppellito in fondo, sotto la neve della mia maledizione.
Avrei preferito affrontare questo viaggio senza dover sentire le urla delle anime di centinaia di bambini Kaldorei, dei miei compagni d’arme a Boralus morti a Nazjatar… Tutta questa morte, tutto questo dolore.
Tutto per colpa sua.