I Vulpera costituiscono quelle che è forse l’unico popolo nomade di Azeroth, ed abitano i deserti di Vol’dun a Zandalar. Intelligenti e intraprendenti, essi viaggiano attraverso le dune in carovane e sopravvivono conducendo scavi e commerciando.
A causa proprio di questa natura, i Vulpera sono in grado di trasformare tutto ciò che trovano in opportunità per prosperare, ed il loro è un popolo rinomato per essere abile nel risolvere i problemi, indipendentemente da quanto questi possono essere gravi. Tuttavia, le apparenze non devono comunque ingannare. Nonostante la loro piccola statura infatti, i Vulpera sono feroci e astuti in battaglia, abbattendo qualsiasi nemico abbastanza sciocco da sottovalutarli. Ma qual è la vita di un vulpera? Ebbene questo popolo ha delle dimore in quelle che si potrebbero definire delle “tane”, ma gran parte del tempo viene trascorso nelle carovane, viaggiando per lo più da un luogo all’altro, alla ricerca di rifornimenti, effettuando scambi e diffondendo le informazioni vengono raccolte lungo la strada.
Come detto in precedenza, un altro tratto caratteristico della società vulpera è l’attività di scavo, che spesso comunque assume la forma di saccheggio di manufatti e tesori da antiche rovine che vengono poi rivenduti al miglior offerente. Abitando a Vol’dun, i Vulpera non possono permettersi di sprecare risorse, e quindi con il tempo hanno imparato a prendere tutto ciò che sembra anche lontanamente utile e ad essere creativi usando ciò che hanno, oltre ad imparare a riconoscere le opportunità di guadagno ovunque esse si nascondano nel deserto.
In questo senso si può citare un celebre episodio. Quando fu avvertita che l’oro del porto di Zem’lan era maledetto, una vulpera di nome Norah rispose che “Una piccola maledizione non ha mai privato i Vulpera di un degno tesoro”.
Grazie alla vita che conduce, il popolo vulpera ha mostrato negli anni un vero e proprio talento per l’alchimia, usando pozioni ed elisir per i motivi più disparati, arrivando perfino a produrre un tipo di liquore che viene prodotto durante i viaggi nel deserto e conservato in zucche essiccate: il vol’dunshine.
Ovviamente, questo stile di vita non può fare a meno di animali. I Vulpera usano le iene come cavalcature, gli alpaca come animali da tiro che trascinano le loro carovane attraverso il deserto, e i furetti come animali domestici.
Inoltre, possiamo ricordare che le carovane Vulpera sono composte sia da famiglie che da individui singoli, che agiscono comunque come un gruppo. Alcuni vulpera sono indicati come “Anziani” anche se è ad oggi sconosciuto l’esatto momento in cui essi raggiungono l’età adulta. Una menzione infine per la spiritualità. Ogni carovana ha quello che viene chiamato osso del pianto, ovvero un osso di una vulpera morta con inciso un poema in un’antica scrittura. Questo osso conduce la carovana all’ultima dimora di un vulpera deceduto, permettendo allo spirito dell’osso di aiutare i morti ad attraversare il velo e raggiungere l’aldilà.
IN ALTO: Un vulpera combatte contro un meccagnomo nei deserti di Vol’dun. Illustrazione di TamplierPainter.
Vi amo, grazie 🖤