La città di Silvermoon fu fondata dagli esiliati Eletti di Zin-Azshari sotto la guida di Dath’Remar Sunstrider, che viaggiò nelle foreste settentrionali di Lordaeron in cerca di una nuova patria migliaia di anni fa. Usando una fiala rubata del Pozzo dell’Eternità, Dath’Remar creò il sacro Pozzo Solare (Sunwell), una fonte di potere arcano che sarebbe stata intrinsecamente legata al suo popolo per le generazioni a venire. Egli guidò gli Eletti nella costruzione magica della loro nuova capitale, sollevando le sue guglie ed i suoi edifici con il loro grande potere magico. La città venne costruita principalmente in pietra bianca e piante viventi nello stile dell’antico Impero Kaldorei (il grande regno degli Elfi della Notte) e intrecciate con la topografia naturale del paesaggio. Gli Eletti, che si erano dati ora il nome di Alti Elfi, fondarono così il regno di Quel’Thalas, con la città di Silvermoon come il gioiello del regno. Il Paese fu inoltre incantato per rimanere in uno stato di perenne primavera. Governata dalla dinastia Sunstrider e dalla Convocazione di Silvermoon (i più alti signori elfici di Quel’Thalas), tutta la classe dirigente degli Alti Elfi era basata nella capitale. Silvermoon divenne in seguito famosa per le sue grandi biblioteche e le sedi di apprendimento magico.
Rinforzata da uno scudo potenziato dal Pozzo Solare chiamato Ban’dinoriel (“custode” in elfico) che era interconnesso alle linee di confine in tutto il regno, Silvermoon fu così resa ben protetta dagli invasori.
Silvermoon assistette per millenni a diversi conflitti all’interno di Quel’Thalas. Le Guerre dei Troll, perpetrate dal vendicativo Impero Amani (che gli Alti Elfi avevano bandito dopo il loro esodo a Quel’Thalas), furono tra le prime.
La capitale elfica instaurò in seguito una forte amicizia con la città dei maghi di Dalaran, che durò per oltre duemila anni. A causa della loro notevole longevità, non era raro che gli elfi studiassero la magia sia a Dalaran che a Silvermoon (alcuni elfi affermano di aver trascorso diverse vite umane al servizio di entrambi), sebbene l’opposto non fosse proprio così: Silvermoon si guadagnò infatti la reputazione di regno isolazionista nel corso degli anni e molti elfi pensavo sarebbe stato un errore esporre gli umani alla magia.
Dalla sua fondazione fino alla Terza Guerra (un periodo di circa 7000 anni), Silvermoon non venne mai espugnata.
Tuttavia, proprio durante la Terza Guerra, il Flagello, un massiccio esercito di non morti sotto il comando di Arthas Menethil, che aveva appena devastato Lordaeron, marciò su Quel’Thalas per arrivare al Pozzo Solare.
L’esito della guerra fu devastante: il 90% degli alti elfi era stato ucciso, inclusi Re Anasterian, il Gran Magistro Belo’vir, il Generale Ranger Sylvanas Windrunner e l’intera Convocazione.
Dopo la decimazione degli alti elfi, il Principe Kael’thas tornò precipitosamente dal suo popolo a Quel’Thalas. Arrivato a Silvermoon, Kael rese omaggio a suo padre, il cui corpo era stato recuperato e portato in città, e organizzò una squadra di combattenti per aiutarlo a distruggere il Pozzo Solare ormai corrotto, che minacciava di distruggere sia gli elfi che lo stesso regno di Quel’Thalas. Tornando a Silvermoon trionfalmente, Kael ribattezzò il suo popolo “Elfi del Sangue” in onore dei loro molti fratelli caduti. Re Anasterian, venne cremato in una pira funeraria al centro di Silvermoon.
Sebbene sia stata quasi distrutta dall’attacco di Arthas al Pozzo Solare, Silvermoon è oggi nuovamente una città prospera. Più recentemente, la rinascita del Pozzo ha risollevato il morale tra gli elfi, i quali hanno continuato a guarire le cicatrici di Silvermoon nella speranza di riportare la loro amata capitale alla sua antica gloria, La metà occidentale della città tuttavia, è ancora in rovina.
A seguito del tradimento di Kael’thas, che segnò così la fine della millenaria dinastia dei Sunstrider, Silvermoon è oggi sotto il comando del Lord Reggente Lor’themar Theron.
Illustrazione immagine in evidenza di Peter Lee