Prima della distruzione di Draenor, il Tempio Nero era un luogo sacro per i Draenei che fungeva da rifugio per il loro capo, il Profeta Velen. Poco dopo la formazione dell’Orda, Gul’dan ordinò la conquista del tempio, allora noto con il nome di Tempio di Karabor. Gul’dan e il Concilio delle Ombre ignorarono gli avvertimenti del clan Torvaluna sulla cosiddetta Stella Oscura, un antico dio del Vuoto che era in realtà K’ara, un Naaru Oscuro. Essi, condussero così un rituale per utilizzare la Stella Oscura nella loro guerra contro i Draenei e incanalare il suo potere proprio sul Tempio di Karabor. Una colonna di energia del Vuoto squarciò il cielo e colpì il tempio, portando molti dei difensori draenei alla follia, mentre molti altri morirono all’istante. Velen diede fondo a tutti i suoi poteri per tenere a bada il potere del Vuoto e radunò i sopravvissuti nel porto di Karabor, ma la Stella Oscura aveva condannato per sempre il tempio all’oscurità, che divenne così noto da allora come il Tempio Nero, del quale gli Orchi si impossessarono subito dopo. In seguito, il Tempio fu usato come fortezza per l’allora mortale Ner’zhul, il quale, in cima ad esso, effettuò il rituale che lacerò il pianeta Draenor, da quel momento noto con il nome di Terre Esterne.
Qualche tempo dopo la distruzione di Draenor, il Tempio Nero fu preso dalla Legione Infuocata, sotto la guida del Signore delle Fosse, Mannoroth.
Dopo che Illidan conquistò gran parte delle Terre Esterne, incluso il Tempio Nero, e dopo la sua sconfitta per mano di Arthas Menethil ai piedi del Trono Ghiacciato di Icecrown, il Cacciatore di Demoni ritornò al Tempio, cercando di sfuggire all’ira di Kil’jaeden, il quale inviò un gigantesco automa, chiamato Doomwalker, ad assediarne l’ingresso principale. Illidan restò nel Tempio per diversi anni, cercando segretamente un modo per distruggere la Legione Infuocata, ma vivendo tuttavia nel costante terrore di essere scoperto sia dallo stesso Arthas, ora diventato il Re dei Lich, sia dai due Eredar della Legione, KIl’jaeden ed Archimonde o addirittura dallo stesso Sargeras.
Il Tempio Nero fu assediato una volta dalle forze degli Sha’tar guidate dell’Alto Generale Auralion, ma questi Draenei furono distrutti da Val’zareq il Conquistatore del Sigillo Cremisi e lo stesso Auralion venne catturato. Più tardi, un altro esercito che combinava le forze degli Scryers e degli Aldor della città di Shattrath attaccò di nuovo, questa volta aiutato dal ribelle Akama e da Maiev Shadowsong, ex prigioniera del Traditore, oltre che da diversi eroi dell’Orda e dell’Alleanza. L’attacco questa volta ebbe successo, ed Illidan venne ucciso.
Da quel giorno, il Tempio Nero è sotto il controllo di Akama, che ha giurato di riportarlo ai suoi antichi splendori dei tempi di Karabor. Prima della distruzione di Draenor, il Tempio Nero era un luogo sacro per i Draenei che fungeva da rifugio per il loro capo, il Profeta Velen. Poco dopo la formazione dell’Orda, Gul’dan ordinò la conquista del tempio, allora noto con il nome di Tempio di Karabor. Gul’dan e il Concilio delle Ombre ignorarono gli avvertimenti del clan Torvaluna sulla cosiddetta Stella Oscura, un antico dio del Vuoto che era in realtà K’ara, un Naaru Oscuro. Essi, condussero così un rituale per utilizzare la Stella Oscura nella loro guerra contro i Draenei e incanalare il suo potere proprio sul Tempio di Karabor. Una colonna di energia del Vuoto squarciò il cielo e colpì il tempio, portando molti dei difensori draenei alla follia, mentre molti altri morirono all’istante. Velen diede fondo a tutti i suoi poteri per tenere a bada il potere del Vuoto e radunò i sopravvissuti nel porto di Karabor, ma la Stella Oscura aveva condannato per sempre il tempio all’oscurità, che divenne così noto da allora come il Tempio Nero, del quale gli Orchi si impossessarono subito dopo. In seguito, il Tempio fu usato come fortezza per l’allora mortale Ner’zhul, il quale, in cima ad esso, effettuò il rituale che lacerò il pianeta Draenor, da quel momento noto con il nome di Terre Esterne.
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