Quel’Delar non è una spada come tante, ma si tratta invece di un’arma dalla storia nobile e tragica.
Quel’Delar discende dalla lama Quel’Serrar, nome attribuitogli in Thalassiano che tradotto significa La Grande Lama. Quest’ultima era una spada antica creata molto tempo fa dai cinque Stormi draconici e donata ai Kaldorei, per poi essere tenuta al sicuro dagli antichi Shen’dralar (una società segreta degli Alti Nobili). Quel’Delar venne quindi forgiata in maniera similare alla sua lama gemella.
Proprio “la Lama Gemella”, è la traduzione in lingua comune dell’arma, la quale ha la forma di una spada prismatica. Dopo la sua creazione fu affidata ai Quel’dorei, letteralmente tradotto con i “bambini di nobile nascita” in Darnassiano o “Alti Elfi ” in Thalassiano, e passata quindi di padre in figlio per generazioni. Questa spada rappresentava un simbolo di opposizione al Flagello e tutto procedette senza intoppi finchè l’arma non finì nelle mani del portatore Thalorien Dawnseeker.
Costui faceva parte dell’unità di difesa che sorvegliava il Pozzo Solare elfico durante l’invasione del Flagello di Quel’Thalas fino a quando non cadde in battaglia contro il cavaliere della morte Morlen Coldgrip, luogotenente di Arthas. A causa di ciò si rischiò di perdere per sempre le tracce di questa mistica lama se non fosse stato per un caso fortuito: Lana’thel. Questa nobile elfa alla ricerca dell’amico rinvenne il suo corpo esamine sulla parte più estrema della Fenditura Morta, sull’isola di Quel’Danas. Lana’thel decise di raccogliere Quel’Delar e portarla a Northrend, al servizio del principe Kael’thas Sunstrider. Le intenzioni di Lana’Thel erano quelle di utilizzare la lama come uno strumento di vendetta contro il Flagello e così seguì Kael’thas nella guerra contro Arthas per impedirgli di raggiungere il Trono Ghiacciato di Icecrown. Purtroppo, come la storia ci ha insegnato, questo disperato tentativo delle forze unite di Illidan e di Kael’thas non fu sufficiente e la spedizione venne sconfitta.
La donna combattè e combattè allo stremo delle sue forze, ma per lei Arthas aveva un piano ben peggiore della fine; la uccise per poi rianimarla in una non-morta mettendola a capo dei San’layn, un gruppo di Elfi Vampiri a Northrend. Dopo la sua morte, la presenza stessa della spada divenne un pesante fardello per Lana’thel, finché quest’ultima non iniziò a covare un odio sempre maggiore per l’arma abbandonandola in un luogo nella parte settentrionale di Icecrown.
Alla formazione del Verdetto Cinereo, molte forze dell’Orda e dell’Alleanza si riunirono e furono pronti a marciare sulla Cittadella di Icecrown e fu in quest’occasione che le fazioni elfiche di Dalaran espressero il desiderio di vedere la lama assumere un ruolo centrale nell’assalto alla Cittadella del Re dei Lich.
Quando Lana’thel contaminò la spada alla Tomba di Quel’Delar, il Patto d’Argento e i Predatori del Sole giurarono di riportare la lama al suo antico splendore. Spettò ai temerari avventurieri tentare (e successivamente riuscire), l’impresa di riparare e purificare la lama passando per epiche avventure e mistici luoghi come le Sale del Riflesso, Dalaran e lo stesso Pozzo Solare, riportando così Quel’Delar all’antica gloria.
Illustrazione in evidenza ufficiale Blizzard
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